Dalla Colorobbia un progetto per un impianto adatto a sottoprodotti di origine animale. SEL chiede la valutazione di impatto ambientale e un processo partecipato

foto d'archivio

"Apprendiamo dall’amministrazione di Montelupo Fiorentino  http://www.comune.montelupo-fiorentino.fi.it/index.php/1836-depositato-presso-l-amministrazione-comunale-un-progetto-per-la-realizzazione-nel-territorio-comunale-di-un-impianto-di-trattamento-soa-sottoprodotti-di-origine-animale-da-parte-di-colorobbia-s-p-a che Colorobbia SpA ha presentato all’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa un progetto per l’autorizzazione di un impianto per il deposito e trattamento di sottoprodotti di origine animale (c.d. SOA) e di scarti ortofrutticoli (per maggiori dettagli http://urbanistica.empolese-valdelsa.it/SchedeInformative/scheda8.php) presso lo stabilimento della zona artigianale di Pratella.

In sintesi si tratterebbe di un impianto di trattamento di rifiuti organici (scarti animali e vegetali) per la produzione di farine, grassi e mix vegetali essiccati; e soprattutto, di energia, visto il successivo incenerimento degli scarti di lavorazione con recupero termico. I quantitativi di materiali lavorati sono piuttosto ingenti: circa  30'000 tonnellate l’anno, ovvero circa 90-100 ton/giorno, su ciclo continuo (giorno e notte), a fronte di 10'000 tonnellate di prodotti e circa 8GWh di energia elettrica. Lo stabilimento ha dimensioni di circa 3'000 mq.

Non possono essere quindi sottovalutati i rischi di impatto sanitario e ambientale che tale impianto potrebbe generare sul nostro territorio. Ricordiamo che il sito è in prossimità di aree di interesse ecologico e storico/ambientale (a pochi centinaia di metri l’area protetta di ArnoVecchio, area di ripopolamento faunistico, ecc) e piuttosto vicino a centri abitati, anche di elevato valore culturale, quale il centro storico di Montelupo F.no.

Inoltre queste tipologie di impianto, nonostante verranno, secondo progetto, previste le migliori tecnologie disponibili, hanno comunque un potenziale impatto ambientale e sanitario, a causa delle possibili maleodoranze derivanti dalla degradazione durante il carico/scarico delle merci, trasporto e stoccaggio; per le emissioni in atmosfera derivanti dall’essiccazione e dalla combustione degli scarti; per il consumo e l’inquinamento delle risorse idriche; per la gestione delle ceneri a seguito della combustione. Molto dipenderà dal processo produttivo, dalle sostanze chimiche e dalle tecnologie utilizzate nelle lavorazioni e dalle opere di mitigazione previste.

Infine esprimiamo perplessità sul progetto, anche perché non ci risulta che Colorobbia SpA abbia un sufficiente “know how” nella gestione di rifiuti animali e scarti organici, visto che la sua attività, fino ad oggi, riguarda la lavorazione di materiali ceramici. In questo senso non risulta essere garantito che le 10 assunzioni previste per la conduzione dell’impianto siano di personale interno o in esubero.

Per questi motivi Sinistra Ecologia e Libertà Empolese Valdelsa chiede che vengano effettuate tutte le necessarie valutazioni ambientali e sanitarie sottoponendo l’impianto a procedura di VIA e che venga informata e coinvolta la popolazione di Montelupo ed Empoli, in particolare per le frazioni più direttamente interessate Fibbiana, Ponterotto, Sammontana, Villanuova, Cortenuova, Pontorme anche attraverso una o più assemblee pubbliche con amministratori locali, esperti e tecnici, anche di Colorobbia se disponibili, anche portando esempi e casi analoghi già in opera.

SEL si impegna inoltre a collaborare per la presentazione delle opportune osservazioni agli organismi competenti, entro i tempi previsti di scadenza della decisione di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale per l’impianto, prevista per il 20 gennaio prossimo.

Chi fosse interessato a collaborare può contattarci via mail sel.empoli@gmail.com oppure al 3388073584".

Fonte: Circolo Sinistra Ecologia Libertà Empolese Valdelsa

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