Dopo la rapina e le botte la paura non passa: "Guardate come mi hanno conciata. Mai più sola, telecamere e quel che è rimasto in banca"

Maria Luisa Ceccarelli mostra i lividi comparsi sul suo volto dopo le percosse ricevute durante la rapina in casa sua (foto gonews.it)

A 48 ore da quel terribile incubo i segni delle percosse ricevute, della brutalità dell'aggressione subita, non solo si fanno vedere ancora di più, ma hanno lasciato un marchio indelebile nella vita e nella mente di Maria Luisa Ceccarelli.

Mai niente sarà come prima per la signora 83enne, ex imprenditrice con la sua storica confezione Modyva. Nella sua villetta di via Fucini, con ingresso proprio sulla strada, oggi, lunedì 27 gennaio, sono iniziati i lavori per aumentare la sicurezza.

"Non riesco più a stare in quella casa - racconta a gonews.it - poteva davvero finire male se non avessi avuto la forza di rialzarmi e scappare grazie all'ascensore".

E proprio perché il rischio è che quelle camere, quelle stanze, quel soggiorno possano diventare un ricordo di interminabili minuti di terrore, la famiglia della signora ha deciso di alzare il livello della sicurezza.

"Mi hanno portato via la chiave del portone, oltre alla bigiotteria di valore - racconta - e quindi abbiamo già cambiato la serratura. Poi sistemeremo telecamere di videosorveglianza e poi non sarò più sola. Anche i miei figli hanno deciso che con me ci sarà sempre una persona ad accompagnarmi e a vivere in casa. Purtroppo bisogna prendere queste precauzioni. Non si è trattato di un furto, mi hanno massacrato di botte. Potevano semplicemente minacciarmi con quel cacciavite, invece mi hanno picchiato e quando sono caduta a terra mi hanno preso a calci, calpestato.  E menomale che non mi sono fratturato nessun osso, altrimenti a quest'ora ero a letto. A questo punto ho deciso di portare ciò che mi resta, quei 4 orologi ricordo di famiglia, in banca. E la cassaforte la terrò aperta, bella in vista. Tanto che senso ha rischiare la vita. Starò in casa con pochi spiccioli per vivere. Se penso che mi sono entrati in casa a metà pomeriggio è da non credere. Più rivivo quei momenti più ho la sensazione che conoscessero casa mia, già visitata durante un furto due anni fa. Lì non c'ero, ma rubarono oro".

La signora Ceccarelli rivive ancora quei momenti: "Mi hanno detto "Dicci i numeri della combinazione o ti ammazziamo". Io in quel momento, dopo aver preso due pugni alla mascella e uno in fronte, più altri colpi,  già non mi ricordavo più niente. Non glieli avrei potuti dare. Non li ho visti in volto, sono stati veloci e fin troppo sicuri. Sono andati a colpo sicuro dietro al quadro dove è la cassaforte".

La polizia del commissariato di Empoli sta andando avanti con le indagini per capire come siano entrati e soprattutto chi siano. Italiani o stranieri? Conoscevano davvero l'ubicazione della cassaforte?

Tutte domande a cui gli investigatori cercano di dare una risposta. Intanto, al di là di aumentare i dispositivi di sicurezza intorno all'edificio, in casa Ceccarelli si cerca di recuperare un po' di tranquillità e normalità.

"Pensi - chiude la signora Maria Luisa, che nonostante tutto non ha perso un po' di ironia - mi hanno cercato anche dalla televisione per andare a Milano a parlare di questa esperienza. Ma figuriamoci, guardate come mi hanno conciata. Ora solo bisogno di riposare e dimenticare questa brutta cosa che mi è accaduta".

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