Arrestato l'ex presidente del Pisa e del Perugia Calcio Leonardo Covarelli nell'inchiesta su una clinica di Napoli

Leonardo Covarelli

Nell'inchiesta della Dda di Napoli sulle procedure per l'acquisto della clinica Ruesch del capoluogo campano, i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, coordinati dal procuratore aggiunto di Napoli Giuseppe Borrelli, e dal sostituto Giovanni Conzo, hanno arrestato anche Leonardo Covarelli, ex presidente della società Pisa Calcio e Perugia Calcio.

Con lui anche il nipote di Cesare Previti e l'imprenditore Dino De Megni.

E' stato anche eseguito nei confronti dei sei indagati, un sequestro di beni per equivalente pari a oltre 9 milioni di euro. Tra i beni sequestrati ci sono ville e immobili (anche di valore storico) a Bologna, Pisa, Perugia e Roma, oltre a numerosi terreni nella provincia di Cosenza.

Agli indagati vengono contestati i reati di riciclaggio e reimpiego di denaro di illecita provenienza, intestazione fittizia di valori, falso in bilancio, formazione fittizia di capitale, tutti aggravati dalla trans nazionalità.

Gli indagati - secondo gli inquirenti - avrebbero usato società con sede in Austria, Germania e Gran Bretagna, sui cui conti correnti sono stati accumulati capitali sottratti dal fallimento della San Pio S.a.s. società del settore alberghiero.

Secondo l'ipotesi accusatoria, i capitali frutto della bancarotta fraudolenta, successivamente, sono stati trasferiti in Italia per tentare l'acquisto del capitale della nota clinica partenopea "Ruesch" attraverso due società immobiliari, la "Iniziativa 2003" e la "New Glen srl".

Le indagini sono state avviate dalla Guardia di Finanza che aveva ricevuto notizia della compravendita illegale della clinica poi bloccata dagli investigatori perché i capitali per l'acquisto - per gli investigatori - erano frutto di riciclaggio.

Tra le persone agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte attività di riciclaggio relative alla compravendita della clinica Ruesch figura il professor Antonio Aceti, della Facoltà di Medicina La Sapienza di Roma, al quale secondo l'accusa faceva capo la società di diritto inglese Still Davis, al centro delle operazioni immobiliari ritenute illecite.

Il commercialista romano Umberto Previti Flesca, invece, è indicato come amministratore della società che intendeva rilevare, attraverso il reimpiego di somme provenienti dalla bancarotta della San Pio sas, quote della clinica Ruesch.

Sul suo conto corrente, inoltre, sarebbero transitati proventi illeciti riconducibili alla società Still Davis. L'acquisto della clinica tuttavia non andò in porto in quanto fu versata soltanto una prima tranche di 250.000 euro. Dino De Megni e Leonardo Covarelli (ex presidente del Pisa Calcio e del Perugia), invece, sono coinvolti nell'indagine per aver preso parte ad altre operazioni immobiliari, sempre reimpiegando proventi dello stesso fallimento in altre città italiane come Pisa, Bologna e Perugia.

Le indagini sono state svolte dal Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza. Le indagini si sono concentrate soprattutto su operazioni effettuate in Austria e a San Marino. Complessivamente nell'operazione 6 persone sono state poste agli arresti domiciliari e sono stati eseguiti sequestri per 9 milioni di euro.

Federico Gelli deputato PD: “Un segnale preoccupante sul pericolo del riciclaggio nel mondo del calcio”

“ L’arresto dell’ex presidente del Pisa Calcio Leonardo Covarelli è un segnale preoccupante su come capitali di dubbia provenienza possono inquinare anche il calcio professionistico, settore dove notoriamente circolano molti  e forse troppi soldi e c’è poca trasparenza”. Lo ha dichiarato Federico Gelli, deputato pisano del PD e membro della Fondazione Caponnetto, in merito all’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sulle procedure per l'acquisto nel capoluogo campano della clinica Ruesch, secondo la Guardia di Finanza con capitali frutto di riciclaggio. Sei le persone indagate e agli arresti domiciliari tra cui l’ex presidente del Pisa, mentre sono stati sequestrati  9 milioni di beni - ville e immobili-  tra Pisa, Perugia, Roma, Bologna.

“Un’inchiesta che accende i riflettori su un mondo patinato come quello del calcio – aggiunge Gelli – dove troppo spesso personaggi come Covarelli possono trovare spazio e portare avanti i loro affari poco chiari utilizzando come vetrina società gloriose come quella del Pisa Calcio”.

Tutte le notizie di Pisa

<< Indietro
torna a inizio pagina