Battesimo illustre per l'Istituto Comprensivo e le scuole di Montagnana. Evento nel segno di Don Milani

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L'Istituto comprensivo di Montespertoli ha finalmente un nome e se i nomi sono lo specchio della sostanza delle cose, la scelta non poteva che ricadere su Don Milani che, come ha notato il sindaco Giulio Mangani alla cerimonia di intolazione di sabato 29 marzo scorso, è una figura molto legata al territorio e non solo perché trascorreva le sue vacanze a Gigliola, ma anche e soprattutto per il nuovo modo di improntare la scuola con quella particolare attenzione per gli ultimi e per i diversi. Una scuola, quella di Montespertoli che, al passo con i tempi, sa conciliare innovazione a valori, improntata da dieci anni sul progetto “Senza Zaino. Per una scuola comunità”. Quando si entra in una Scuola Senza Zaino si percepisce subito la differenza: l'ambiente, gli arredi e anche i colori sono parte integrante dell'apprendimento.

L'Istituto Comprensivo intitolato a Don Milani diventa, dunque, il simbolo di tutte le scuole del Comune dove vige il principio dell'inclusione: “Se si perde loro (i ragazzi più difficili) – afferma don Milani in “Lettera a una professoressa” - la scuola non e più scuola. E' un ospedale che cura i sani e respinge i malati”. Un altro grande messaggio di vita e di indicazione per insegnati, genitori e studenti proviene dalle parole di Rita Levi-Montalcini: “Dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona”. La Scuola Primaria di Montagnana è stata, infatti, intitolata alla neuroscienziata che ha messo in evidenza, col suo esempio, che solo attraverso l'errore si genera la conoscenza, pensiero condiviso anche da Gianni Rodari, a cui è stata intitolata la Scuola dell'infanzia di Montagnana, che ha affermato come gli errori siano necessari “utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa”. Rodari che affermava: “Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo? Se si mettessero insieme le lagrime versate nei cinque continenti per colpa dell'ortografia, si otterrebbe una cascata da sfruttare per la produzione dell'energia elettrica”. Oggi il suo pensiero è ancora vivo e attuale nella ricerca dell'apprendimento come gioco divertito da svolgere insieme, cercando di abbattere la distanza tra insegnante e allievo, per scommettere su una scuola improntata alla valorizzazione dell'individuo in tutti i suoi molteplici aspetti.

La cerimonia di tripla intitolazione è stata molto partecipata da tutta la comunità di Montespertoli. Canti e filastrocche dei bambini, citazioni e pensieri dei ragazzi, musica e poesia hanno conferito un valore aggiunto alle parole della dirigente scolastica Margherita Carloni, dell'assessore regionale all'istruzione Emmanuele Bobbio, dell'assessore comunale alla scuola Roberta Frediani, del pedagogista Aldo Marchesini e della presidente del Consiglio di Istituto Michela Ragionieri.

E il cammino della comunità del domani continua, alla ricerca di un nuovo senso dello stare a scuola e di un apprendimento con gli altri, volto alla cooperazione e non alla competizione. Una reciprocità di intenti e un sodalizio molto utile tra cittadini e amministratori.

Giovanna Maria Carli

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