Dusca Bartoli: "Sindaco e Comune devono riprendere il controllo delle partecipate e dei servizi ai cittadini. In 10 anni proliferare inspiegabile"



 

“Che senso ha il proliferare di società che si è prodotto negli ultimi dieci anni per quanto riguarda le partecipate dei Comuni e quindi anche del Comune di Empoli? Una moltiplicazione di scatole cinesi voluta in parte per questioni legislative, ma in gran parte per precise scelte politiche delle amministrazioni, perché? Cosa sono, poltronifici?
Perché un sindaco deve perdere i fondamentali poteri di indirizzo e di controllo dell'ente locale sui propri servizi? Perché un Comune non può più verificare l’adeguatezza dei costi del servizio e delle tariffe che gravano sui cittadini? È normale tutto questo? Per noi no!”.
Considerazioni firmate da Dusca Bartoli, candidata sindaco a Empoli per #FabricaComune, che oggi, ha lanciato alcune proposte e cambiamenti insieme alla giurista Stefania Clerici.
La considerazione è partita dallo schema aziendale che ha al suo vertice la holding Publiservizi:

Lo schema delle aziende partecipate

Lo schema delle aziende partecipate

“Fino agli anni '90 il Comune era riuscito a mantenere forti poteri di indirizzo e di controllo sulla gestione dei propri servizi pubblici o perché svolti direttamente attraverso personale interno oppure perché gestiti attraverso organismi immediatamente partecipati che si configuravano come vera e propria longa manus dell'amministrazione comunale (come, ad esempio, le aziende speciali ed i consorzi). Poi il cambiamento che emerge chiaro dallo schema. Quello che vogliamo sottolineare è che il Comune di Empoli non ha più in mano, non la gestione, ma la scelte delle aziende che erogano i servizi ai suoi cittadini. E' evidente come più si allontana la presenza del Sindaco, come rappresentante del Comune e dei Cittadini, dal luogo deputato alla gestione del servizio (sia esso il servizio idrico, dei rifiuti, dell'energia) più viene meno la diretta conoscenza di tutti quegli elementi che consentono da un lato consapevoli decisioni sull'organizzazione dei servizi stessi, dall'altro rigidi controlli sulla puntuale esecuzione degli indirizzi impartiti”.

“E' vero – ha proseguito Dusca Bartoli - che l'amministrazione comunale è rappresentata all'interno degli organi decisionali delle varie società da soggetti che dovrebbero essere di propria fiducia, ma non dovrebbe comunque mai venire meno all'interno del Comune il sapere necessario a valutare la correttezza della gestione e a giudicare l'operato dei vari consiglieri ed amministratori nominati.
Ci sembra, oggi, opportuna un’attenta verifica di quello che da sistema di governo del Comune sembra essersi trasformato in sistema di potere societario”.

Ecco le proposte di FabricaComune

• E' necessario procedere ad una semplificazione attraverso
- la riduzione degli elementi societari ai solo servizi pubblici locali essenziali per il Comune;
- la riduzione delle attività delle società ai servizi per il territorio dei Comuni soci;
- la riduzione delle società partecipate indirettamente, anche evitando strumentali esternalizzazioni di parti di attività.
Tutto questo avviando un serrato percorso di confronto con gli altri Comuni soci.

• E' necessario riportare trasparenza attraverso
- la riconduzione all'interno del Comune, ed in particolare all'interno del Consiglio Comunale, di tutti gli elementi conoscitivi necessari ad esercitare i propri poteri di indirizzo e di controllo politico-amministrativo.

• E' necessario assicurare una governance competente e responsabile attraverso
- scelta di tutti gli amministratori in base al merito e non in base ad appartenenze politiche: criterio della competenza relativamente allo specifico servizio valutabile da curriculum vitae reso pubblico;
- osservanza, ove possibile, degli indirizzi per la nomina impartiti dal Consiglio Comunale e rendiconto allo stesso dei soggetti nominati;
- verifica dei risultati della gestione durante e allo scadere del mandato;
- limite ai compensi, al cumulo dei mandati ed incompatibilità con lo svolgimento di altra attività professionale per coloro che sono investiti di particolari deleghe;
- poichè il buon funzionamento di un'azienda dipende non solo dalle capacità di coloro che decidono ma anche dalla professionalità dei lavoratori, è fondamentale l'adozione del merito anche come criterio di scelta e premio di dirigenti e dipendenti (concorsi pubblici, incarichi esterni affidati per concorso e solo in assenza di competenza interna);
- rispetto delle pari opportunità di genere negli organi decisionali e nelle qualifiche professionali, vincolo previsto anche da normative oggi non rispettate.

Coinvolgimento dei cittadini nella gestione dei servizi loro destinati.
Dove non è possibile attuarlo immediatamente, possiamo cercare di raggiungere un consenso fra i soci pubblici al fine di modificare gli statuti societari per prevedere la presenza di un rappresentante dei cittadini direttamente nei consigli di amministrazione con compiti consultivi e di vigilanza.
E' nostra intenzione cercare tutte le strade possibili sia per rispondere alla volontà referendaria di ripubblicizzazione del servizio idrico, sia per riavvicinare l'organizzazione dei servizi ai cittadini utenti degli stessi in modo da avere una gestione efficace e trasparente.
“Avere "aziende di vetro" – spiega Stefania Clerici - significa poter esercitare un controllo sulla loro conduzione e, di conseguenza, sulle varie componenti di costo che vanno ad incidere sulla determinazione delle tariffe dei servizi. Significa poter comprendere quali indicazioni poter dare all'azienda per offrire servizi sempre più di qualità ma a costi sostenibili per i cittadini, affinché questi non rinuncino, per esempio, ad allacciarsi all'acquedotto per gli eccessivi costi o cessino la loro attività per tariffe troppo onerose. Fra le società che sono presenti in questo schema ce ne sono alcune in perdita notevole per milioni di euro. In alcuni casi sono società che non rispondono in alcun modo a quello che è la mission originaria dell’azienda”.

 

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