L'autorità portuale sulla Concordia: "Noi pronti da settembre. Diffuse notizie inesatte: il bacino non c'è neanche in Turchia"

La Costa Concordia

Il Commissario dell’Autorità portuale di Piombino e dell’Elba, Luciano Guerrieri, replica alle dichiarazioni rilasciate dal Prefetto Gabrielli nel corso di un’audizione informale  sull’evoluzione della vicenda relativa alla rimozione della Costa Concordia, tenutasi giovedì 17 aprile innanzi alla Commissione Ambiente della Camera dei deputati.
«Le affermazioni del Prefetto Gabrielli, peraltro rilasciate in una sede parlamentare – commenta Guerrieri – impongono alcune precisazioni da parte dell’Autorità Portuale di  Piombino. Senza alcun intento polemico e posto che accetteremo le decisioni delle Autorità competenti (Governo, Regione Toscana e chi da noi ritenuto), corre però l’obbligo di tutelare il nostro porto dalla diffusione di notizie imprecise.
Il Capo della Protezione Civile dichiara, in sintesi, che la Costa Concordia potrebbe andare in Turchia e, nell’analizzare le due soluzioni di Genova e di Piombino, sostiene che  quest’ultima presenterebbe il problema di “non avere il bacino”. Al riguardo, senza entrare nel merito di caratteristiche o criteri di possibile preferenza che non mi competono in quanto parte interessata, vorrei però precisare alcuni punti.
Innanzitutto, posso rassicurare tutti i soggetti che saranno chiamati a prendere una decisione così importante che a settembre 2014 il Porto di Piombino sarà dotato delle  infrastrutture necessarie per accogliere in sicurezza almeno il relitto della Costa Concordia: informazioni diverse divulgate sulla tempistica dei lavori di ampliamento del porto non hanno alcun riscontro né validità.
Inoltre, il progetto presentato dalle imprese interessate ad effettuare la demolizione ed il riciclaggio del relitto è stato certificato per essere rispettoso della recente normativa in materia dell’Unione Europea; tali disposizioni richiedono un impianto con determinati requisiti di garanzia in termini ambientali e di sicurezza per i lavoratori, ed il nostro porto è quindi perfettamente in grado di assicurare la rispondenza ad essi.
È evidente, quindi, che non ha senso affermare che “Piombino non ha il bacino”: se ci riferisce ad un idoneo bacino di carenaggio mobile o in muratura, questo non è certo presente in Turchia né a Genova (almeno nella prime due fasi rese note).
Ritengo, in conclusione, che i soggetti ai quali compete l’individuazione del porto presso il quale sarà smantellata la Costa Concordia debbano effettuare tutte le valutazioni del caso studiando la soluzione più idonea: una decisione così importante dovrà essere basata, prioritariamente, su esigenze di tutela ambientale, ma certamente non potrà essere fondata su presupposti sbagliati o non veritieri.»

Di Biagio (PI), smaltimento in Italia, a Piombino

"Qualsiasi ipotesi di soluzione straniera per lo smaltimento della nave Concordia è priva di fondamenti, per questo sono pienamente d'accordo con il ministro Galletti che ha parlato di una soluzione esclusivamente italiana per il futuro della nave". Lo dichiara in una nota Aldo Di Biagio, vice presidente della Commissione Ambiente al Senato a proposito dell'ipotesi di trasferimento in Turchia del relitto della nave Concordia. "Fin dalle prime battute non si è mai osato mettere in discussione la paternità italiana del progetto - spiega - anche in accordo con le indicazioni europee che impongono agli stati membri di provvedere allo smaltimento non al di fuori dell'Unione".

"Ritengo sia doveroso mettere anche fine al mercanteggiare tra porti italiani circa l'affidamento dell'incarico - spiega - considerando che in questo momento è prioritario privilegiare Piombino che è l'area portuale più vicina al Giglio e i cui lavori sono in via di completamento". Di Biagio conclude: "Nelle prossime settimane organizzeremo una missione al Porto di Piombino al fine di verificare l'andamento dei lavori di adeguamento infrastrutturale per poi sollecitare il Governo per una rapida conferma di incarico per il porto toscano".

FdI ,no a Piombino scippo a Toscana, sconfitta Rossi

"Apprendiamo sbigottiti quella che oramai appare una decisione presa: il capo della Protezione civile Gabrielli, la commissione ambiente in Senato e l'armatore corresponsabile del disastro del Giglio hanno bocciato Piombino come portodestinato ad accogliere la Costa Concordia per il suo smantellamento, perpetrando un vero e proprio scippo ai danni della Toscana e della sua economia. Una sonora e vergognosa sconfitta per il presidente Rossi che tanto si era speso assicurando al porto piombinese sostegno politico ed economico". Lo affermano in una nota i consiglieri regionali di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli (capogruppo), Paolo Marcheschi e Marina Staccioli.

"Un atto inqualificabile - aggiungono - che anche nelle motivazioni addotte non può che lasciare sgomento chiunque abbia un briciolo di intelligenza. Che senso ha avuto destinare così tanti milioni per la riqualificazione dell'area portuale ed infrastrutturale di Piombino se, a distanza di pochi mesi, il Governo fa un improvviso dietrofront e decide che quella scelta non va più bene?".

Concordia: assicurazioni, per smaltimento tetto di 100 mln

E' stato fissato a 100 milioni di euro il tetto che le assicurazioni pagheranno per lo smaltimento di Costa Concordia. Lo ha stabilito il club degli assicuratori che assiste l'azienda del gruppo Carnival. Secondo quanto si è appreso, sarebbero loro a spingere per un trasferimento in Turchia del relitto naufragato al Giglio nel gennaio del 2012 (32 morti), perchè lì i costi sono di 40 milioni. Il progetto di smaltimento a Piombino è stimato in 110 milioni, mentre quello di Genova è di poco inferiore ai 100. Anche questo contribuirebbe a spingere la Concordia verso il porto ligure, qualora la nave dovesse restare in Italia, come ha chiesto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti.

Bettini (Pd), se non a Piombino vada a Civitavecchia

"La tragedia della Concordia non si trasformi ora, per i nostri territori, dopo il danno in una beffa. Le stesse norme di tutela dell'ambiente impongono che la nave venga trasferita per i lavori di smantellamento nel porto più vicino, ovvero quello di Piombino. Se quella soluzione fosse (come sembra) impraticabile la scelta cada sull'altra struttura più prossima ovvero quella di Civitavecchia". Lo dichiara Goffredo Bettini, del Pd. "Soluzioni diverse, addirittura un lunghissimo e rischioso viaggio per tutto il Mediterraneo, sarebbero sbagliate", conclude Bettini.

Confindustria, per demolirla prevalga competenza

Confindustria Genova auspica "che nella scelta del porto di destinazione per la demolizione di Costa Concordia prevalgano logiche di adeguatezza infrastrutturale, competenza tecnica e professionalità delle maestranze, in modo da assicurare il risultato migliore possibile entro tempi certi e in condizioni di massima sicurezza per l'ambiente".

"Nella demolizione di un manufatto complesso come la Costa Concordia - scrive Confindustria Genova - è necessario disporre dello stesso know-how specialistico impiegato nella costruzione di una nuova imbarcazione di grandi dimensioni, oltre che di infrastrutture portuali che consentano di alloggiare il relitto e di gestirne lo smaltimento senza rischi di inquinamento ambientale. Il porto di Genova e le aziende che vi operano sono sicuramente in grado di soddisfare questi requisiti".

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