Il gruppo 'scuola senza ideologie': "Soddisfatti dell'incontro la dirigente"

(foto di archivio)

Nei giorni scorsi si è svolto l’incontro tra una delegazione del gruppo di famiglie e cittadini firmatari dell’appello “Scuola senza ideologie” e la Dirigente scolastica del Circolo Didattico di Pontassieve Tiziana Torri in merito al progetto “Ecos – Decostruire per costruire” che, proponendo di eliminare gli stereotipi associati al genere, introduceva con video e messaggi il tema dell’identità di genere che niente ha a che vedere con la doverosa lotta a ogni tipo di discriminazione. Il progetto Ecos, svoltosi in alcune classi dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado, vedeva inoltre la presenza di associazioni extrascolastiche tra cui l’Associazione di volontariato Ireos di e per gay, lesbiche, bisessuali, transgender e intersessuali che nel suo sito internet fa più volte riferimento al proprio operato come battaglia politica.

Insieme alla Dirigente erano presenti la vicaria e una collaboratrice nonché il Presidente del Consiglio d’Istituto Umberto Mazza: con tutti vi è stato un confronto pacato e maturo, utile ad affrontare la questione in modo opportuno.

“È stato un incontro lungo e cordiale – dichiara la delegazione dei firmatari dell’appello per una scuole senza ideologie – che ci ha dato la possibilità di confrontarci serenamente, di approfondire la questione e di esprimere al meglio tutti i concetti che intendevamo sottolineare: premesso che l'appello, prendendo le mosse da un sentimento di profondo rispetto e stima per la scuola e per i docenti, tende proprio a preservare l'autonomia della scuola pubblica e a salvaguardarla dall'ingerenza di qualsiasi ideologia, abbiamo illustrato tutti i dubbi che il progetto Ecos suscita. Abbiamo elencato le questioni di metodo (modalità di presentazione del progetto, di coinvolgimento delle famiglie, di distribuzione e diffusione del materiale informativo) e di merito (presenza di associazioni extrascolastiche culturalmente orientate e politicamente schierate; introduzione attraverso parole e video di concetti attinenti l'identità di genere) che non ci hanno convinto e abbiamo chiesto più attenzione per tutti i temi eticamente sensibili che possono andare a incidere sulla visione antropologica del genere umano. E poiché non parliamo di semplici e pur importanti nozioni ma di valori che sono fondanti l'essere umano, abbiamo chiesto che una situazione del genere non si ripresenti. Se nel progetto vi sono stati aspetti positivi, è giusto sottolinearli. Ma è altrettanto opportuno esaminare le criticità che, senza alcun integralismo, sono state portate all’attenzione pubblica. Consideriamo la strada del dialogo la via maestra per individuare soluzioni che rispettino tutte le sensibilità e con questo spirito continueremo ad essere interlocutori della scuola, dei docenti e dei genitori, nella speranza che il confronto aperto e trasparente possa arricchire tutti e costituire un valore aggiunto per la comunità”.

All’indomani dell’incontro – cui insieme alla delegazione hanno partecipato anche il Presidente del Forum Famiglie Toscana Gianni Fini e il responsabile dell’AGE Valdarno Pasquale Patella in rappresentanza dell’AGE Toscana – è stato consegnato l’appello accompagnato da circa 400 firme di persone del territorio che chiedono una scuola senza ideologie: il testo, oltre che alla dirigente, è stato consegnato per conoscenza al Presidente della Regione Enrico Rossi, alla Vicepresidente con delega alle pari opportunità Stefania Saccardi e al Comune di Pontassieve.

“Abbiamo letto su alcuni organi di informazione, che si sono ben guardati dall’interpellarci – chiosano i promotori dell’appello – che in Comune qualcuno, ovviamente senza firmarsi né identificarsi, avrebbe dichiarato che pare che gli attacchi viaggino su binari paralleli e non su quelli reali delle famiglie da cui provengono i nostri studenti. Ebbene, se 400 persone in carne ed ossa sono binari paralleli ci dispiace: un Comune ha il dovere di ascoltare tutte le istanze provenienti dal territorio e noi auspichiamo che in futuro ci sia la volontà di farsi carico di tutte le sensibilità per arrivare quantomeno a una sintesi condivisa”.

Fonte: Genitori senza ideologie

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