Bufera sul 'Galilei': la Regione chiede al consiglio il via libera sull'ipotesi di vendere le proprie azioni. Divampa la polemica

L'aeroporto "Galileo Galilei" di Pisa

"Quattro anni fa mi dichiarai favorevole alla società unica degli aeroporti di Pisa e Firenze. È noto che fui ricoperto di invettive e critiche, di voler bruciare le tappe e peggio ancora di danneggiare e tradire Pisa e di non riconoscere l'autonomia e le prerogative di Firenze, capoluogo della Toscana. Adesso abbiamo l'occasione di un imprenditore privato che ha già investito 70 milioni ed è disposto ad investirne altrettanti per ottenere la maggioranza nelle due società". Il presidente della Regione Toscana (Enrico Rossi, ndr) fa il punto sulle prospettive del sistema aeroportuale toscano.

"Oggi – prosegue -, grazie al lavoro da me svolto e agli impegni assunti dalla Regione in direzione dell'integrazione e dello sviluppo del sistema aeroportuale Pisa-Firenze, si è fatto avanti un imprenditore privato, industriale e non finanziario, la Corporation America che gestisce con buoni esiti qualcosa come 50 aeroporti nel mondo. È evidente che, di fronte a questo impegno finanziario, non si possono contestare le buone intenzioni. Altrimenti il segnale che verrebbe dato dalla Toscana al mondo sarebbe devastante, come quello di un terra chiusa in localismi, arroccata in dimensioni inadeguate per confrontarsi e intercettare i grandi flussi finanziari indispensabili per lo sviluppo".

"Naturalmente – dice ancora il presidente - questo non significa che la vendita delle quote pubbliche, per consentire a questa società di raggiungere i suoi obiettivi, debba avvenire senza condizioni. A questo scopo ho chiesto alla Corporation America di elaborare e presentare le linee guida del piano strategico per le società Sat e Adf. La proposta è ovviamente perfettibile e dovrà essere resa più cogente negli impegni da assumere; tuttavia a me sembra una buona base di partenza".

"Nelle linee guida – sono ancora le parole del presidente - ci si impegna a tutelare l'occupazione dei due scali, per cui i lavoratori non hanno nulla da temere e anzi potranno giocare meglio le loro professionalità in un quadro più ampio che solo un grande gruppo può offrire. Pisa mette al sicuro i suoi obiettivi di crescita, grazie all'impegno a mantenervi il low cost e per la previsione di sviluppare le compagnie di medio e lungo raggio. Per Firenze sempre nelle linee guida c'è un focus sull'intero business, sui collegamenti intra-europei e sulla valorizzazione di Peretola in questo mercato. Ancora per Firenze c'è il riconoscimento del ruolo dell'istituzione regionale per quanto riguarda la pianificazione territoriale. Queste linee – conclude - saranno inoltre il binario in base al quale il socio privato presenterà un piano di integrazione volto alla costituzione, entro l'anno, della società unica degli aeroporti di Pisa e Firenze".

Integrazione degli aeroporti, Giunta chiede al Consiglio via libera su ipotesi di vendita delle azioni

In vista dell'obiettivo principale, cioè l'integrazione del sistema aeroportuale toscano, la Regione Toscana si rende disponibile ad autorizzare la vendita delle azioni nelle società aeroportuali: è questo in sintesi il contenuto della proposta di delibera che la Giunta Regionale ha approvato nella sua ultima seduta per sottoporla al Consiglio Regionale.

La delibera trova la sua natura nel recente lancio delle due Opa, Offerte pubbliche di acquisto, sui due aeroporti. Questo nuovo scenario ha indotto la Regione a valutare se l'ipotesi di vendita delle azioni possa essere utile a rafforzare l'obiettivo principale e cioè l'integrazione del sistema aeroportuale toscano ai fini della qualificazione e dello sviluppo degli aeroporti di Pisa e Firenze.

La delibera autorizzerebbe la Giunta alla vendita delle azioni detenute, tutte o in parte, vendita attuabile, si legge nel testo, "anche tramite l'eventuale adesione a una o entrambe le Opa". L'ipotesi di vendita si potrà realizzare solo se permetterà di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Nella stessa delibera si circostanziano infatti chiaramente le indicazioni cui la giunta dovrebbe attenersi ai fini della eventuale vendita. E sono sostanzialmente due: la congruità del prezzo e le garanzie del perseguimento dell'integrazione. Quest'ultima condizione dovrebbe essere verificata sia attraverso gli elementi forniti dall'offerente, sia attraverso il mantenimento di una quota societaria.

Le quote attualmente detenute dalla Regione Toscana sono del 16,899% per la società dell'aeroporto Galilei, e del 5,008% per la società che gestisce il Vespucci.

Federica Grassini (Presidente ConfcommercioPisa) e Alessandro Trolese (Vicepresidente ConfcommercioPisa): “Aeroporti toscani: Pisa non ceda all'egemonia di Firenze e il governatore Rossi sia il garante di tutti!

E' in atto un grave e arrogante tentativo di spoliazione dello scalo pisano ad opera di Firenze. Per questo siamo a fianco e condividiamo la linea dura del sindaco di Pisa Marco Filippeschi, affinché quel gioiello economico e gestionale che rappresenta il Galilei di Pisa non venga distrutto e depauperato in brevissimo tempo. E' una lotta di potere e come sempre di territori, in cui la irragionevole vocazione egemonica e accentratrice di Firenze si replica automatica ogni volta che c'è qualcosa da “annettere”. Gli “aggressori” usano a sproposito parole come campanilismo, mentre come abili prestigiatori cambiano le carte in tavola. Da Firenze lanciano accuse gratuite ma fanno di tutto per far saltare il patto: la pista di Peretola va allungata, il Pit ignorato, la gestione del Galilei deve inopinatamente passare in mano agli argentini. Agitano come un vessillo lo spettro della competizione con Bologna, come se implicitamente ascrivessero a loro stessi i successi straordinari del Galilei, piuttosto che, come dovrebbero fare in realtà, assumersi le responsabilità per i fallimenti dello scalo fiorentino. Sanno di non poter fare a meno dell'aeroporto pisano, totalmente autofinanziato, che macina continuamente viaggiatori e nuove destinazioni e che rappresenta l'autentica cassaforte di una operazione imprenditoriale per certi versi discutibile. Perché i toscani dovrebbero versare 120 milioni di euro di loro tasse per la nuova pista fiorentina? Si può ritenere questa una priorità per gli oltre 3 milioni e settecentomila toscani, che considerano pacificamente Pisa il loro aeroporto efficiente e funzionale, e che sono afflitti da ben altri e più gravi problemi di trasporto pubblico (bus, treni...)? No, Peretola non è una priorità per nessuno, neppure per i fiorentini che prendono l'aereo a Pisa. Il nostro appello è rivolto al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, affinché vigili sul rispetto dei patti sottoscritti e che sappia essere il garante delle prerogative di tutti i toscani e non della sua minoranza più famelica e arrogante”.

Il sindaco :"Strana decisione della giunta dopo bocciatura Opa Eurnekian"

''La delibera della Regione non corrisponde a quanto deciso dal patto di sindacato di Sat, né agli atti di programmazione approvati dalla società né a quelli di programmazione urbanistica della Regione stessa, senza considerare che arriva subito dopo avere giudicato l'Opa di Corporacion America non congrua''. Lo afferma il sindaco di Pisa e presidente del patto di sindacato dei soci pubblici della società di gestione dell'aeroporto pisano, Marco Filippeschi. La Giunta regionale, come anticipato stamani dal quotidiano La Repubblica, ha infatti approvato una delibera nella quale si ipotizza la cessione delle quote al socio privato. Una scelta che non convince i pisani e che, sottolinea Filippeschi, ''così com'è posta rappresenta una lesione alla città stessa che con la sua componente pubblica ha fatto gli interessi generali senza pregiudicare lo sviluppo dell'aeroporto e gli interessi dei privati, ma anzi rappresentando un modello di efficienza unanimemente riconosciuto''. Il sindaco, insieme al presidente della Provincia, Andrea Pieroni, auspica però, ''che il patto tenga'' e rimanda alla prossima riunione del consiglio di amministrazione di Sat, prevista nei prossimi giorni, nel quale siede anche la Regione per valutare se il presidente Enrico Rossi ''ha davvero cambiato idea e per quali motivi''. ''Ora però è il momento della trasparenza - concludono sindaco e presidente provinciale - e la regione farebbe bene a rendere pubbliche per intero le valutazioni sulle due società fatte da Kpmg e secondo le quali la Sat di Pisa, anche quando la nuova pista sarà realizzata e il finanziamento pubblico da 125 milioni ci sarà davvero e non solo a parole, varrebbe un 30% in più rispetto ad Adf''. ''La partita è tutta qui - conclude Filippeschi - e in gioco c'è il futuro non solo di Pisa ma di un importante pezzo della Toscana''.

Il sindaco pisano Marco Filippeschi ricorda che la città ''porta avanti da anni un percorso di integrazione con Firenze che si basa sull'analisi dello sviluppo del sistema aeroportuale e del numero di passeggeri. Un percorso per cui esistono documenti ufficiali che parlano della seconda pista a Peretola di 2 mila metri e della suddivisione 'Firenze city airport' e 'Pisa aeroporto internazionale con il low-cost''' e sottolinea che ''chi mette in discussione tutto questo riapre scenari competitivi dannosi e non lavora positivamente per l'integrazione''.

Il primo cittadino ricorda anche gli atti ufficiali validati dall'Enac per evidenziare che la scelta della Regione ''rischia di vanificare il lavoro di questi anni degli amministratori pubblici e del management di Sat''. Costruire una pista di 2.400 metri a Peretola significa, secondo Filippeschi, ''creare un aeroporto doppione, con spreco di denaro pubblico, di quello pisano, gestito a maggioranza pubblica, che negli anni ha investito in autofinanziamento sul suo sviluppo''.

Per il presidente della Provincia di Pisa, Andrea Pieroni, è addirittura ''ingiustificabile l'ipotesi dell'utilizzo di risorse pubbliche per finanziare lo sviluppo dell'aeroporto di Firenze, a maggioranza privata''.

''Il privato - conclude il sindaco e presidente del patto di sindacato di Sat - fa legittimamente i suoi interessi, ma gli enti locali e la Regione hanno l'obbligo di guardare all'interesse generale, che non può essere certo garantito da un gruppo industriale, per quanto illuminato possa essere''.

Naldi, "Etihad ultima spiaggia ma è interessante. No a travasi o sacrifici degli scali di Firenze e Pisa"

"E' una interessante prospettiva che viene letta come ultima spiaggia e forse lo è". Lo ha detto Roberto Naldi, presidente di Corporacion America Italia, a proposito dell'affare Alitalia-Etihad, affermando che per la compagnia di bandiera italiana "sono sempre state fatte operazioni di salvataggio, e non industriali". Naldi ha parlato coi cronisti a margine di una conferenza stampa sul progetto di integrazione fra Sat e Adf. "Mi auguro che Etihad imponga un piano industriale - ha spiegato - se c'è un piano industriale serio Alitalia può avere possibilità di futuro. Non penso che Etihad si presterebbe a una operazione di puro salvataggio".

"Il nostro progetto" di integrazione fra Sat e Adf "non prevede travasi o sacrifici per nessuno dei due aeroporti" gestiti: lo ha affermato Roberto Naldi, presidente di Corporacion America Italia, oggi a Firenze. "Integrazione per noi vuol dire sostenere appieno lo sviluppo previsto dai masterplan di Pisa e Firenze", ha spiegato: "Pensiamo che i due aeroporti debbano essere estremamente sinergici, e non debbano avere sovrapposizioni". Secondo i masterplan esistenti, Pisa arriverà a 7 milioni di passeggeri per il 2028, mentre Firenze con la nuova pista toccherà i 4,5 milioni di passeggeri nel 2030. "Abbiamo indicato anche alcuni elementi di sinergie - ha osservato Naldi - nell'area commerciale e nei servizi, ma sicuramente pensiamo a uno sviluppo dei due aeroporti in totale sintonia. Dal punto di vista occupazionale il piano non prevede riduzioni in nessuno degli scenari possibili di integrazione". Per quanto riguarda la nuova pista di Peretola, Naldi ha detto che "non risponderemo se la preferiamo di 2000 o 2400 metri, non siamo stati noi a proporle", e che "alla fine chi ha la parola è l'Enac". (ANSA).
YAD-MU/ S57 QBXX

Aeroporto, Noi adesso Pisa, “Aver creduto alla balla della holding ci ha portato sull’orlo del baratro”

“Le ultime vicende negative che stanno interessando lo scalo pisano non sono altro che la conseguenza del balbettio del PD pisano e del management di SAT nella difesa di Pisa, della poca chiarezza di Rossi sulle proprie intenzioni rispetto alle scelte strategiche e delle scelte sbagliate su come e dove investire, vale dire su opere inutili quali il peoople mover, anziché su opere utili come la linea veloce Pisa aeroporto – Firenze Centrale”. Così Diego Petrucci capogruppo di Noi adesso Pisa in consiglio comunale.

“Aver creduto alla balla della holding, o della integrazione, è stato un imperdonabile errore che ci ha portato sull’orlo del baratro. Sono anni che lo diciamo, purtroppo quello che sta succedendo ci dà tristemente ragione”. “Investire soldi pubblici – si parla di 150 milioni di euro – su Firenze non è un qualcosa che va contro Pisa, ma va contro i contribuenti, che senso ha avere due aeroporti a 70 km di distanza l’uno dall’altro???”

Questa la nota del direttivo di Noi adesso Pisa, per bocca dei consiglieri comunali Petrucci e Nerini, del coordinatore Sbrana e di Silvia Silvestri.

Chiurli (Democrazia Diretta), “Oggi il via libera per Firenze, nelle prossime settimane

“La Giunta regionale sceglie Eurnekian e spiana la strada all’Opa per gli aeroporti toscani”. Lo dichiara il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) al termine di una seduta congiunta delle Commissioni Prima e Settima.

“Con l’atto approvato oggi a maggioranza – afferma Chiurli – la Regione Toscana si è fatta da parte nella compagine societaria di Adf. Le due Commissioni in seduta congiunta, infatti, hanno preso atto della rinuncia alla prelazione sulle azioni dello scalo fiorentino da parte della Regione. Così facendo la Giunta toscana spiana la strada a Corporacion America, intenzionata ad acquisire la maggioranza delle azioni sia a Firenze che a Pisa”.

Ma c’è di più. “E’ stata ventilata l’ipotesi dell’arrivo in Settima Commissione di un altro documento in fase di elaborazione – aggiunge il consigliere di Democrazia Diretta – con il quale la Giunta sarebbe pronta a disfarsi di parte delle proprie quote di Sat, la società che gestisce il Galileo Galilei”.

“L’atto, che immaginiamo non sarà particolarmente gradito agli altri soci pubblici dello scalo pisano, dovrebbe essere discusso nei prossimi giorni. Probabile anche l’audizione del sindaco Filippeschi in merito”.

“A questo punto ci auguriamo vivamente l’indizione di un Consiglio straordinario per discutere della questione aeroporti prima del 3 giugno, data di scadenza dell’Opa lanciata da Eurnekian. Il Presidente Rossi riferisca direttamente in Aula le intenzioni della Giunta”.

Zavanella “Tenere la barra dritta, guai a cedere le quote Sat al buio.La Regione sostenga le scelte di Sat”

“Il sindaco e i vertici delle istituzioni pisane, ed anche i soci privati, devono essere compatti e resistere alla tentazione di cedere al buio le quote di maggioranza della società. Mantenere saldamente la guida della Sat è l’unica, peraltro difficile e rischiosa opzione, che rimane a Pisa e al suo territorio per vedere confermato il ruolo e i numeri del proprio Aereoporto che è a servizio di tutta la regione; diversamente da Peretola che può crescere solo se c’è un forte investimento pubblico. Infatti la tempesta è stata provocata, si deve dirlo con chiarezza - chiosa Zavanella -  da diverse forzature che ruotano tutte intorno agli appetiti che si scatenano quando si parla di investimenti pubblici. È chiaro che Peretola diventa più forte se davvero arrivassero, in modo forzato, lo dico chiaramente, ingenti somme ( si parla di 150/200 milioni di euro ) per una nuova pista di 2400mt e non di 2000 per renderlo funzionale ad aerei e volumi più grandi di traffico. Peccato che questa pista a soli 80 km da Firenze ci sia già e non si vede perché sprecare risorse pubbliche per favorire una società che è- ricordiamo anche questo - privata a tutti gli effetti oltre che quotata in borsa. Altrimenti qualcun deve spiegare come mai la Sat, società pubblica, ha dovuto giustamente autofinanziare in solitudine ma con grande efficacia, tutti gli investimenti (scalo merci doppia pista, allungamento, parcheggi, viabilità etc) senza il pacchetto di risorse esterne e pubbliche. Peretola, evidentemente, non è in condizione di fare altrettanto: forse  gli argentini sono disponibili ad investire quelle cifre per Firenze di tasca loro? Siamo convinti di no, perché sarebbe un puro e semplice spreco da un punto di vista strettamente economico”.

“Cruciale in questa vicenda è il ruolo della Regione – conclude Zavanella - che in assenza di tali garanzie ed essendo ormai l'opa su Sat ufficialmente ostile, deve dar man forte

Juri Dell’Omodarme: "C’è ancora la volontà di fare davvero un’integrazione tra Pisa e Firenze oppure no?"

La città si interroga e mette al centro della discussione politica cittadina la questione degli aeroporti in Toscana.

La domanda che sorge spontanea: c’è ancora la volontà di fare davvero un’integrazione tra Pisa e Firenze oppure no?.

Mi pare francamente che ci sia da parte di molti autorevoli esponenti di governo e non solo, la volontà di cancellare un percorso per arrivare all’obbiettivo di fare sinergia tra i due scali toscani.

Se qualcuno ha intenzione di avviare una assurda concorrenza cancellando un patto tra istituzioni che prevede tutt’oggi di puntare alla costruzione di un sistema aeroportuale toscano integrato, credo che se ne assumerà tutte le responsabilità politiche e amministrative.

La cosa che più mi stupisce e mi fa più male come esponente ed iscritto al Partito Democratico che in questa fase il Partito a livello regionale e la nuova segretaria nata dopo le primarie non abbiano espresso in modo chiaro la posizione sulla situazione aeroportuale toscana, quindi il mio appello è che si dica chiaramente se come previsto nella variante al PIT si continuano a prevedere per il “Vespucci” una pista da duemila metri, sufficiente a mettere in sicurezza l´aeroporto fiorentino e consentirgli di giocare pienamente il suo ruolo di city-airport, e per il “Galilei” un ruolo di guida in Toscana, ruolo che si è conquistato sul campo essendo già un aeroporto collocato fra i primi scali italiani, capace di crescere ulteriormente grazie a un programma di investimenti già avviati e prossimi a divenire operativi, oppure si dica chiaramente che le scelte strategiche sono cambiate e si vuole intervenire in modo incomprensibile e dannoso mettendo a rischio la tenuta di una programmazione solida.

Inoltre se le dichiarazioni fossero confermate c’è addirittura la volontà di andare contro le logiche di mercato ed economiche intervenendo con importanti investimenti pubblici a scapito di Pisa, questo sarebbe inaccettabile, utilizziamo gli investimenti pubblici per potenziare le infrastrutture che migliorino la mobilità tra le due città.

Nel condividere e sostenere tutte le iniziative che il Sindaco di Pisa insieme a chi ha a cuore il futuro di Pisa e della Toscana sta mettendo in campo, sono molto preoccupato e non vorrei che a Pisa si discutesse e in altre sedi si agisse con la forza di posizioni di governo, campanilismi ed elezioni amministrative in vista, contro un modello di sviluppo equilibrato e sostenibile.           

Bene è stato rifiutare l’offerta pubblica da parte di Corporation America, non solo per il ridotto valore delle quote, ma soprattutto perche non è stato presentato un vero piano industriale e strategico, per questo credo che il pacchetto azionario di maggioranza di Sat deve continuare a rimanere in mani pubbliche.

La partita deve essere giocata a carte scoperte e ci deve essere il coraggio di mantenere gli impegni presi dalla Regione Toscana.          

Juri Dell’Omodarme, Presidente della 1^ Commissione Consiliare Permanente del Comune di Pisa

Sgherri:”caos assoluto. La Regione rinuncia al proprio ruolo se vende le azioni dell’aeroporto di Pisa. E Nardella è il vero campanilista..che vuol cannibalizzare lo scalo pisano”

Vicenda aeroporti. “Si sta scatenando il massimo del caos, verrebbe da dire una  tempesta perfetta con però una costante, cioè sotto il segno dell’ipocrisia e la rinuncia da parte degli attori pubblici, fra cui la Regione Toscana, della tutela dell’interesse generale. Che è quello appunto della regione tutta.

Cominciamo dal candidato sindaco di Firenze Nardella; il quale ci regala una ragione in più per non votarlo quando accusa altri di voler far saltare l’integrazione fra i due scali, guardandosi però bene dal rispondere nel merito ai dubbi espressi da Pisa, e puntando invece ad una “cannibalizzazione” dello scalo fiorentino rispetto a quello pisano. Nardella infatti sostiene a spada tratta e al di la di ogni minimo rispetto della sostenibilità ambientale e vivibilità di Firenze e della Piana, una pista di 2400 metri (ancor più impattante di quella di 2000 ma certamente anch’essa devastante, e sulla quale manteniamo tutta la nostra contrarietà), pista da realizzarsi con una buona dose di soldi pubblici, come i documenti di Adf dichiarano come pregiudiziale. E così mettendosi contro quanto stabilito dal Consiglio Regionale in sede di adozione dell’integrazione al PIT, cioè che tutta l’operazione doveva essere a carico della società proponente. Pisa giustamente esprime la propria ostilità ad andare avanti nell’integrazione se non viene ribadita la diversa mission dei due scali senza quindi cannibalizzazione da parte di Firenze. Ascrivendo a proprio onore che l'attuale società è stata in grado di  far fronte da sola ad un solido piano industriale, che ha reso competitivo, sicuro ed accogliente l'aeroporto

La Regione Toscana: a quanto detto all’inizio contribuisce in  maniera consistente, in quanto non solo non ribadisce con forza quanto deciso in sede di adozione della variante al PIT (pista di 2000 metri e tutti i costi in capo al privato proponente) ma in più (senza attendere il rispetto di quanto approvato e senza piani industriali dell’avanzante socio privato) apre alla possibilità di vendere le proprie azioni,  aprendo così la via alla privatizzazione di SAT (Pisa), la quale fino ad oggi ha garantito che il 70% dei ricavi fosse investito in opere di miglioramento dello scalo.  E’ chiaro che con questa mossa la Regione rinuncia a svolgere il proprio ruolo e affida il totale potere decisionale al privato sul futuro dei due scali! Una divaricazione di scelte e posizioni fra i soci pubblici che è la prima volta che si vede, e sulla quale le scelte regionali non favoriscono certo una ricomposizione. Al di là della nostra ferma convinzione dell’insostenibilità di una nuova pista parallela all’autostrada (per lo scalo fiorentino, sia essa di 2000 o peggio ancora di 2400 metri, in quanto quest'ultima peggiorerebbe ancora più ulteriormente gli impatti inquinanti, in quanto perché potrebbero atterrare aerei di maggiori dimensioni), denunciamo con forza e stigmatizziamo il ripresentarsi della conflittualità (di antica memoria) fra Pisa e Firenze che andava evitata appunto con una integrazione seria, cioè con ruoli definiti e diversi (di “massa” per Pisa, più ristretto e d’elite per Firenze).Una pista lunga a Firenze significa invece soltanto spostare passeggeri da uno scalo all’altro senza nessun saldo positivo e giovamento a scala regionale, sia esso in termini complessivi di movimenti passeggeri o di posti di lavoro. Per questo l’auspicio pressante è che la Regione riprenda il proprio ruolo di programmazione e di tutela dell’interesse pubblico dell’intera toscana. Ribadiamo che, tanto più alla luce del fatto che Adf dichiara di non poter far fronte da sola all'investimento, si stralci dalla variante al PIT la questione pista. Quello davvero che manca per essere concorrenti delle grandi città europee (più grandi di Bologna!) è un trasporto ferroviario di tipo metropolitano a scala regionale. Questa la vera lacuna da colmare per raggiungere una vera integrazione aeroportuale, e anche per rispondere positivamente ai pendolari toscani.

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