Aumento del biglietto Ataf, Una Città In Comune: "in tempo di crisi bisognerebbe cogliere l'occasione per un rilancio del servizio pubblico"

foto di archivio

Dal primo luglio è aumentato il costo del servizio del biglietto via sms che è salito da 1,20 a 1,50 euro. Era nell'aria ormai da mesi e si è aspettato il post elezioni per dare seguito a questo proposito.

Come da copione, gli effetti della privatizzazione di ATAF voluta dal Comune di Firenze a guida Renzi nel 2011, dopo aver penalizzato i lavoratori iniziano a ripercuotersi sui cittadini e su tutti gli utenti.

Abbiamo assistito ad un'ulteriore sceneggiata con il neo assessore comunale alla mobilità Giorgetti, che si è detto contrario all'aumento dopo aver contribuito ad approvarlo da assessore provinciale alcuni mesi fa.

In pratica il Comune, ormai auto-privatosi di ogni potere di incidere realmente sul trasporto pubblico locale (tpl), fa lo scaricabarile con la quasi estinta Provincia su chi abbia la responsabilità dell'aumento.

Come era prevedibile, da un'intervista al presidente di Ataf Mazzoncini, apprendiamo che dopo il biglietto via sms sarà aumentato anche il costo delle corse singole dei biglietti cartacei.

Una Cittá in Comune ribadisce l'importanza del tpl come servizio pubblico essenziale e denuncia di nuovo il non rispetto del referendum del giugno 2011 in cui la maggioranza dei cittadini si era espressa per una gestione pubblica di tali servizi.

In tempo di crisi economica in cui sempre piú persone sono costrette a rinunciare all'auto privata, anzichè aumentare il prezzo del biglietto bisognerebbe cogliere l'occasione per un rilancio del servizio pubblico, che ha un costo finale sulla società notevolmente inferiore rispetto al mezzo privato.

Ataf sta diventando invece come una qualsiasi azienda privata. In questo senso possiamo leggere la divisione delle tipologie di utenti che fa Mazzoncini: abbonati, turisti, abusivi e utenti occasionali.

Noi non crediamo che il trasporto pubblico sia un "prodotto" per cui gli utenti diventano clienti e come tali suddivisi in categorie da fidelizzare o spremere, bensí un servizio a favore di tutti i cittadini.

Affinché i cittadini siano incentivati ad utilizzare il piú possibile i mezzi pubblici serve una chiara politica di investimenti e miglioramento del servizio, cosa di cui non vediamo traccia in questa cittá. Una Città in Comune continua a denunciare lo spreco di risorse in grandi opere improbabili (tunnel tav) e la mancanza di un piano di mobilità integrata che permetterebbe di utilizzare le strutture già esistenti prima di crearne di nuove invasive per la vita dei quartieri dove sono previste, vedi linea 3 della tramvia.

Fonte: Una Città In Comune

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