Sanità, il rendiconto 2013 non piace a Chiurli (Democrazia Diretta): "Più tasse, nuovi sprechi e il 71% di esenti"

Gabriele Chiuli

“Altro che razionalizzazione del sistema sanitario. Nell’ultimo anno in Toscana si sono prodotti solo nuove tasse, nuovi sprechi e un esercito di esenti: solo il 29% dei cittadini paga il ticket. E nessuno attacca i carrozzoni”. Il consigliere Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) mette sotto la lente il rendiconto 2013 della Regione Toscana.

“I carrozzoni sostenuti dal Presidente Enrico Rossi – attacca Chiurli – continuano a produrre costi, le liste d’attesa per le analisi si allungano a vista d’occhio, costringendo i pazienti a rivolgersi al privato sempre più spesso. E a pagare il superticket sono sempre i soliti”.

“Secondo i dati evidenziati dalla Corte dei Conti – continua il consigliere – le Società della Salute sono state destinatarie di pagamenti da parte della Regione Toscana per 47,9 milioni di euro, a cui si aggiungono 2,2 milioni alla sola Società della Salute grossetana e altri 11,5 milioni al Consorzio SdS, per un totale di 61,1 milioni di euro nel solo 2013”.

“Al di là dei meri bilanci – aggiunge Chiurli - un dato dovrebbe indurci a riflettere: la percentuale di prenotazioni di prestazioni sanitarie esaurite entro 15 giorni in regime istituzionale è stata pari al 37%, a fronte di un 71,2% registrato per le prenotazioni in regime libero-professionale. Nonostante i ripetuti proclami dell’assessore al Diritto alla Salute Marroni, il sistema soffre ancora di tempi lunghissimi, liste d’attesa infinite e il cittadino finisce per preferire il privato”.

“Vale la pena ricordare – sottolinea il consigliere - che la Toscana non risulta più tra le cosiddette Regioni benchmark, ovvero quelle che rappresentano il modello per le altre. Nel 2012 si sono classificate nelle prime cinque posizioni per il miglior rapporto tra qualità e costi del servizio Umbria, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Marche. Il disavanzo della sanità Toscana non è allarmante (-52 milioni di euro), ma ci pone sul piano della Sicilia (-54 mln) e più in basso del Molise (-33 mln)”.

“Costi che ripaghiamo a suon di ticket. Ma anche su questo aspetto la Corte dei Conti ha recentemente svelato sorprese: a pagare il superticket introdotto l’anno scorso è solo il 29% dei pazienti, mentre il restante 71% risulta esente. Ennesimo segnale di un sistema che non funziona – conclude Chiurli – e che non potrà andare avanti così per molto tempo”.

Fonte: Ufficio Stampa

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