Il presidente Rossi alla festa de l'Unità con il suo 'Viaggio in Toscana'. Lavoro, economia e riassetto istituzionale gli argomenti affrontati

Enrico Rossi

Grande partecipazione di pubblico a Limite sull’Arno per l’arrivo del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che domenica 27 Luglio, giorno tra l’altro del cinquantesimo compleanno del sindaco Alessandro Giunti, ha parlato alla Festa dell’Unità, alla presenza anche del sindaco di Empoli Brenda Barnini, di quello di Vinci Giuseppe Torchia e dell'assessore al Bilancio della Regione Vittorio Bugli. Il presidente, giunto intorno alle 18,30, ha presentato il suo libro, “Viaggio in Toscana”, frutto di 26 tappe, 204 incontri e 12.000 km percorsi per tutta la Toscana a bordo di una Fiat Punto a metano.

Proprio dall’auto utilizzata, per poi collegarsi a tematiche di più ampio respiro, il giornalista che l’ha intervistato, Edoardo Antonini, consigliere comunale Pd, ha fatto partire il dibattito, con una prima domanda relativa alla spending review regionale effettuata nel 2012 dalla giunta. Mai più auto blu, dieci assessori in luogo di 14, consiglieri abbassati da 65 ai 40 della prossima legislatura, classe economy in aereo, seconda classe in treno, sono alcune delle misure dense di significato assunte da Rossi e dai suoi assessori. “Mentre la gente, il “popolo” per dirla in breve, soffre la mancanza di lavoro, non riesce a trovare un impiego dignitoso, la politica ha il dovere di fornire esempi concreti di moralità e deve provare a ristabilire un rapporto diretto con la gente.

Siamo consapevoli che è poco e che non si risolvono i problemi abbassando la classe con cui si viaggia o i nostri privilegi che provengono da epoche lontane, ma dobbiamo dare un segnale e far sì che i cittadini si possano fidare di noi.” Sempre all’interno della stessa domanda, Rossi ha fatto riferimento alla sua storia personale nelle fila del Pci che, come ricorda nel libro, fu capace nel secondo dopoguerra di comprendere e sintetizzare gli animi e le necessità di contadini e operai e stabilire con loro un rapporto proficuo basata sulla sincera collaborazione.

Sul lavoro, un dramma sociale di proporzioni enormi, tanto che il presidente ha affermato che “è come se una città come Livorno, vale a dire 160.000 persone, in età lavorativa tra i 18 ed i 65 anni, fosse senza lavoro”, Rossi ha ricordato l’impegno della Regione nell’anticipazione dei fondi europei per una cifra di 82 milioni. Unica assieme alla Lombardia, dunque, la Toscana predisporrà già a fine anno, per essere attivi nella prima parte del 2015, i bandi per le imprese che potranno attingere a risorse preziose per la ristrutturazione aziendale, l’innovazione tecnologica e l’internazionalizzazione, presupposti indispensabili per accaparrarsi fette di mercato estero importanti in assenza di domanda interna.

“Stavolta però, come già detto, non daremo denaro a pioggia, ma selezioneremo rigorosamente andando a sostenere le aziende che hanno saputo affrontare la crisi e sono cresciute nonostante le difficoltà”. Fine dell’erogazione dei fondi in mille rivoli, quindi, e concentrazione su chi davvero li merita. Un altro tema trattato ampiamente è stato quello della formazione professionale, di cui attualmente si parla molto. Anche in Toscana, ci sono numerose industrie che avrebbero la necessità di assumere ma non riescono a trovare personale giovane pronto e qualificato.

A lungo, si è svalutato il lavoro pratico e manuale, si è propinata quasi esclusivamente un’educazione generalista, “ per formare il cittadino”, ha sostenuto il presidente, ma “dobbiamo renderci conto che le aziende hanno bisogno di trovare sul mercato ragazzi/e con competenze tecniche e capacità di lavorare. “Anche noi come Regione Toscana dobbiamo fare autocritica, perché per troppo a lungo abbiamo lasciato la formazione in mano alle province, favorendo un distacco progressivo tra la scuola ed il mondo del lavoro, senza una cabina di regina centrale. Tutto il sistema dei centri per l’impiego e la formazione deve essere rivisto e dovrà assicurare risultati assai migliori rispetto ad oggi.”

In chiusura, Rossi ha risposto alla domanda di Edoardo Antonini sull’Arno, sul fiume che è stato da sempre per la Toscana il cuore pulsante dell’economia e della mobilità. A maggior ragione per Limite, dove nel 1861 è nato il canottaggio italiano, il fiume ha costituito un compagno di vita indispensabile, solcato dai navicellai che trasportavano le merci da Firenze fino al mare. “Dopo l’emissario in riva sinistra d’Arno, che ha reso Firenze la prima area metropolitana depurata al 100%, le rilevazioni della qualità delle acque hanno dimostrato un netto miglioramento, ma è pur vero che la strada da fare è ancora lunga per poter valorizzare le acque. L’esempio da seguire è Santa Croce, che dalla fine degli anni ’70 ha saputo rinnovarsi e coniugare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale. “

Interrogato da un presente sulla volontà o meno di ricandidarsi alla presidenza della Regione alle elezioni della primavera del 2015, Rossi ha risposto efficacemente con un sì, “ a patto ovviamente che il partito sia d’accordo. Non mi dispiacerebbe proseguire il lavoro intrapreso”.

All'incontro eera presente anche Enrico Sostegni, segretario Pd Empolese-Valdelsa.

Fonte: Ufficio Stampa

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