Appartamenti al posto della storica discoteca Katinka: finisce un'era di 35 anni

La discoteca Katinka di Certaldo

La discoteca Katinka di Certaldo

Aprì i battenti nel 1977 e poi chiuse la sua storia dopo 17 anni eccezionali, conditi da momenti indimenticabili. Adesso la storia della discoteca Katinka a Certaldo è finita sotto un cumulo di macerie, dopo che l'immobile di via Ferrucci è stato demolito per far spazio ad appartamenti. Il progetto dell'allora imprenditore certaldese, Cesare Civeli, con la grande passione per la musica e la vita notturna, adesso resterà solo un lontano ricordo, che vive nel web, su Facebook, con racconti e decine di fotografie che immortalano un locale cult degli anni a cavallo fra il 1980 e il 1990. Tutti i protagonisti di quel locale si sono ritrovati negli anni scorsi al ristorante Boscotondo per tagliare il traguardo dei 35 anni di vita del locale. Adesso non resta che rispolverare le foto dai cassetti e riavvolgere il nastro dei ricordi. Si intravedono ancora quei colori, come quel celeste che arricchiva le pareti del locale. Poi nient'altro, tutto è finito sepolto fra le macerie del cantiere.

 

Certaldo chiude così definitvamente l'era dove in quegli anni ospitava due discoteche destinate ad essere veri e propri punti di riferimento, in Valdelsa e non solo, allargandosi al panorama italiano. Si tratta della discoteca Ypsilon, costruita per mano dei certaldesi, mattone per mattone, assieme alla Casa del Popolo e come già accennato del Katinka.

 

L'immobile, che appartiene a un imprenditore certaldese, venne visionato da Civeli nel 1975. E' lo stesso Cesare Civeli a raccontare la storia sul web: "Ero un ragazzo appassionato e sognatore suonavo con divertimento e soddisfazione nei dancing (allora si chiamavano così ed erano i templi della musica, della socializzazione, dell’incontro dei giovani) più importanti d’Italia, con un gruppo chiamato The Modernes.

All’inizio del 1975, i giornali, le televisioni e le radio riportavano, sempre più spesso e con grande enfasi, le notizie di attori, cantanti e personaggi famosi che trascorrevano notti fantastiche alla discoteca Studio 54 di New York, a quei tempi il locale più ambito del mondo. Dopo poco tempo, venne inaugurata con grande risonanza la discoteca Studio 54 a Milano e anche in questo caso venivano segnalati, da stampa e televisione, i personaggi importanti che di volta in volta si erano visti in quel locale.

 

E’ in quegli anni che si comincia ad imporre una nuova forma di locale: non solo un nuovo modo di ballare e di vivere il ballo, ma soprattutto un nuovo modo e luogo per incontrarsi: il dancing, riservato quasi esclusivamente al ballo, si trasforma nella moderna discoteca. Il mio interesse per il mondo della musica e per la musica come occasione e strumento di incontro fra i giovani cresceva di giorno in giorno; sentivo che quel tipo di locale, avrebbe rappresentato il futuro. Questo pensiero, era diventato il mio grande sogno, un sogno da realizzare ad ogni costo. Nel 1976 decisi di intraprendere questa avventura, che sembrava a me e a tanti davvero pazzesca. Lasciato il gruppo, mi dedicai con la mia ex moglie Sabrina al progetto di nascita della discoteca: lei seguiva la parte amministrativa ed io mi occupavo di tutto il resto.

 

Cominciai a cercare una struttura dove poterla realizzare: l’ideale era uno spazio che non doveva essere grandissimo e possibilmente nel centro abitato. Girai moltissimo e visionai una grande quantità di magazzini". Il cerchio si restrinse e i locali di via Ferrucci attirarono l'attenzione di Civeli: "Vi lascio immaginare in quale stato trovai l’immobile: bastano solo due accenni: una parte del tetto era completamente franata e il pavimento era disseminato di buche". L'idea di far nascere una discoteca all'interno di questo immobile stupisce anche il proprietario dei fondi che però non si tira indietro. Comincia così a concretizzarsi il grande sogno di Civeli di dar vita al locale dei suoi sogni. I primi passi si concentrarono a Firenze, con una visita al Full Up, una delle discoteche più importanti della Toscana. Vennero subito commissionati i progetti e l'idea del geometra certaldese, Luigi Cinelli, fu la più suggestiva.

Intanto a Certaldo e in tutta la Valdelsa le indiscrezioni sulla nascita di un nuovo locale dancing non si placavano: "C’era chi diceva che era uno sbaglio perchè era “roba” da grandi città; altri pensavano che sarebbe stato un fallimento perché esistevano già tre grandi locali (Il Gattopardo a Castelfiorentino, L’ Ypsilon a Certaldo e il Giardino D’inverno a Poggibonsi). Dall’altra parte, però, queste voci negative e pessimistiche erano contrastate dalla gioia e dalla speranza che tanti giovani mostravano quando si parlava di questa discoteca in costruzione: ogni giorno l’interesse cresceva, come una vera e propria epidemia di entusiasmo".

 

L'obiettivo era di aprire per dicembre, anno 1976. Burocrazia, aspetti tecnici, sopralluogo da parte della prefettura, questi alcuni aspetti che rallentarono in un primo momento il progetto del Katinka e il tutto slitta al 18 giugno 1977. Intanto, lo stesso Civeli, si concentrò su un altro aspetto. Il nome del locale.

 

A sceglierlo è stato Michele Canino, noto giornalista del TG 5, cugino dell'ex moglie di Civeli. "Per il bar portai da Firenze un Barman eccezionale, Roberto, affiancato da Giuseppe Cantini,un altro barman fortissimo e preparatissimo: entrambi erano grandi professionisti, in grado di preparare cocktail di livello internazionale. Il bar era rifornito di una sconfinata varietà di liquori, più dell’hotel Hilton; i bicchieri erano tutti in vetro, di forme diverse, adeguate al tipo di liquore da servire: venivano lavati in lavastoviglie e ripassati a mano per togliere anche il più piccolo alone. Tre macchine del ghiaccio lavoravano senza sosta per averne sempre disponibile la quantità necessaria.

 

Il personale comprendeva poi due camerieri, uno per ogni sala, una persona addetta ai bagni per rifornimento carta, pulizie improvvise e controllo, quattro signore addette al guardaroba, per ritirare e custodire gli indumenti. L’ingresso era organizzato con tre persone: una alla cassa il dottor Mario Gaggelli e Sabrina e due a strappare i biglietti e regolare l’afflusso dei clienti. Questa fantastica squadra era coordinata dal direttore del locale Enzo Spannocchi, uomo affidabile, responsabile e capace. All’esterno, una guardia giurata era sempre presente, per dare subito, a tutti i clienti, una sensazione di totale sicurezza.

 

Alla consolle della discoteca grande c’era il DJ Giampiero Niccolini, perfetto nel mixare e nello scegliere i brani; alle luci, il LJ Massimo Gaggelli sente bene il tempo e sottolinea con efficacissimi effetti la musica del DJ; al piano bar, vengono ingaggiati di volta in volta pianisti di alto livello: non mi basta che siano bravi, li voglio bravissimi". Tutto è pronto per l'avvio dell'avventura,il tempo torna indietro al 1977, 18 giugno: "L’orologio segna le 22,30 ed è il momento di iniziare la prima grande notte del Katinka. Le luci scendono quasi a zero e inizia piano una musica spaziale, con un fantastico crescendo, sempre più forte, sempre più coinvolgente.

Le luci cominciano ad apparire e scomparire, saltellano qua e là per il locale, cominciano a girare, lampeggiano, corrono ed ecco, finalmente, il primo skrethc del DJ: la musica di Roberta Kelly esplode in pista e tutti si mettono a ballare con una energia unica, pieni di entusiasmo, felici, tanto quanto lo ero io, finalmente il mio grande sogno si era realizzato in tutta la sua pienezza". Una serata che vide la partecipazione di 800 persone.

 

Adesso di quegli anni non resta che ricordare e passare ai ringraziamenti: "I 17 anni di vita del Katinka sono stati irripetibili: un sogno continuo punteggiato da eventi, fantastici, con clienti che arrivavano da mezza Italia, serate uniche, amici attori, cantanti, calciatori, personaggi importanti che venivano a trovarmi e ballavano in mezzo a tutti come normali clienti. Di questa straordinaria avventura voglio ringraziare tutti quei ragazzi che sono cresciuti con il Katinka: spero che anche voi, come me abbiate avuto la possibilità di realizzare il vostro sogno. Io vi sarò per sempre grato di tutta la passione, l’amore, la gioia che avete portato, sera dopo sera, ballo dopo ballo, incontro dopo incontro in quel locale".

Giacomo Bertelli

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