Il ricordo di Alfredo Martini da parte del cardinale Betori: "La sua vita una lezione per tutti"

(foto gonews.it)

Come Pastore della Chiesa fiorentina voglio esprimere la mia vicinanza, in questo momento di lutto, alla famiglia di Alfredo Martini, alla comunità parrocchiale di San Martino e a tutta Sesto Fiorentino, ai tanti amici del ciclismo che si trovano riuniti nella preghiera di suffragio con cui la comunità cristiana lo accompagna all’abbraccio del Signore.

Molte belle cose, e giustamente, sono state dette per ricordare un grande campione, un importante uomo di sport, ma soprattutto una persona davvero impareggiabile per doti umani e spirituali. Non voglio ripetere le molte lodi che lo hanno accompagnato in questi giorni; sappiate che volentieri le sottoscrivo.

Ho avuto la gioia di incontrare Alfredo Martini qualche anno fa. Mi volle conoscere, dopo la mia venuta a Firenze, come atto di ossequio verso il suo nuovo Vescovo. So che egli aveva conservato un felice ricordo di quella conversazione e la ricordava spesso ad amici comuni. Di quell’incontro ho memoria soprattutto della lezione di umanità che mi diede.

A me che, come molti, incuriosito della famosa foto del passaggio della borraccia traBartali e Coppi, gli chiedevo chi tra i due grandi campioni, con cui egli aveva tante volte gareggiato, fosse stato a offrirla e chi a riceverla, rispose con grande saggezza che questo era del tutto secondario di fronte al fatto che tra due uomini, che l’opinione pubblica voleva rivali e contrapposti, ci fosse stato un gesto che, da chiunque fosse partito, esprimeva però in ambedue una fiducia reciproca, un rispetto della persona e dell’atleta, un segno di collaborazione.

A prescindere da chi avesse offerto e da chi avesse accettato quell’acqua, quel gesto era un segno di concordia e di condivisione. Una grande lezione per me, che ho voluto condividere con voi, perché vi vedo raffigurata quella comprensione delle persone e delle relazioni che tutti vorremmo fosse alla base dei nostri rapporti e del tessuto vitale della nostra società. Guardare al mondo con questi occhi farebbe bene a ciascuno di noi e al nostro Paese, a cui auguriamo di avere ancora uomini di queste spessore e di questa comprensione dell’umano.

Per questo ci spiace aver perso la presenza fisica tra noi di Alfredo Martini, pur riconoscendolo ora spiritualmente presente alla nostra corsa che continua. Per questo ringraziamo Alfredo per la lezione che è stata tutta la sua vita. Per questo lo consegniamo nella preghiera al Signore, a cui chiediamo che in cielo gli chieda di aggregare una buona squadra di santi che diano luce e sostegno a noi che restiamo ancora quaggiù. La mia benedizione su Alfredo e su tutti voi.

Fonte: Ufficio Stampa

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