Il Wwf: "Contrari all’ipotesi di una centrale a carbone nel perimetro industriale piombinese"

foto di archivio

Siamo convinti che proprio nei momenti di crisi si dovrebbe avere il coraggio di proporre e perseguire qualcosa di nuovo in termini di impianti produttivi e non sfruttare la paura e la disperazione sociale per fare accettare al cittadino anche le ipotesi più retrograde. Il carbone è pieno di costi pesanti per la società (in economia le chiamano “esternalità”), è la fonte di energia più dannosa per il clima, per la salute e per l’ambiente: questi costi sono “nascosti” dal fatto che sono i cittadini e la comunità a farsene carico, e i mercanti possono così promuovere il combustibile fossile più sporco perché sembrerebbe più conveniente economicamente. Ovviamente, nel prezzo finale non si tiene conto del danno che esso produce a livello di salute e di emissioni di CO2 per l'ambiente.

L’Emission Trading System dell’Unione Europea dovrebbe fare in modo che questi nascosti siano in realtà pagati da chi guadagna inquinando. Ma la retorica della “competizione internazionale” fa sì che i settori energivori (acciaio compreso) siano esentati dal pagamento delle quote di CO2. Se a Piombino qualcuno si illude di “nascondere” le emissioni da carbone dietro un’acciaieria, però, sbaglia di grosso. Il WWF si opporrebbe a una tale truffa e speculazione sulla salute dei lavoratori, dei cittadini e del clima in tutte le sedi, nazionali ed europee.

Diciamocelo chiaramente, il carbone pulito -o peggio “bianco”- non esiste!

Per quanto si usino le tecnologie più moderne, si riesce ad abbattere solo parte degli inquinanti, che comunque pongono il problema (insoluto) di come smaltire gli appositi filtri.   Inoltre la quantità di anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici e dei danni alla salute umana rimane sempre a livelli altissimi. Si calcola che per produrre 1 kwh di energia elettrica, il carbone emetta circa 800gr di CO2, a fronte dei circa 350 gr del metano e l'assenza di emissioni del fotovoltaico. Facciamo anche presente che nell'accordo di programma sull'area industriale di Piombino, firmato ad aprile, si parla all'Art. 4 asse I-azione I, di “ Progetto di riconversione, efficientamento energetico e miglioramento ambientale, anche con riduzione complessiva di gas climalteranti, del ciclo produttivo dello stabilimento...” ed anche all'Art 12 Asse II-azione 4, dove si parla di razionalizzarele infrastrutture energetiche, si ribadisce di promuovere “...le condizioni di efficientamento delle infrastrutture energetiche volto a migliorare le condizioni ambientali...”. Vista l'importanza di tale accordo e che le parole non devono essere vane, sembrerebbe logico e indubbio che un'eventuale centrale a carbone sconfesserebbe tutto quanto sta scritto nel documento.

Dobbiamo poi aggiungere che la combustione del carbone incrementa, più degli altri combustibili fossili, il gravissimo fenomeno delle piogge acide, liberando in atmosfera grandi quantità di anidride solforosa e biossido di azoto che, combinandosi con l'acqua nelle nubi, si convertono in acidi (solforico e nitrico).

Il WWF auspica che il buon senso riesca a scongiurare questa minaccia e ricordiamo ai nostri amministratori l'importanza che ebbe quasi trenta anni fa la vittoria del NO al carbone, espressa all'unanimità dai cittadini di Piombino nel famoso referendum sulla riconversione dell'ormai ex centrale ENEL di Torre del Sale.

Fonte: WWF - ufficio stampa

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