Piano paesaggistico regionale, il delegato all'agricoltura per l'Unione Mangani: "Necessaria una proroga per presentare le osservazioni"

Giulio Mangani, sindaco di Montespertoli e delegato all'Urbanistica e all'Agricoltura per l'Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, interviene sul dibattito al Piano paesaggistico regionale.

Nelle ultime settimane il dibattito sul Piano paesaggistico, recentemente adottato dal Consiglio regionale della Toscana, ha toccato questioni interessanti e dirimenti, non ultima l’intervista di Sandro Piccini e della CIA, assumendo per altro toni anche piuttosto accesi.

La Toscana ha senz'altro bisogno di decidere tre cose: qual è il modello di sviluppo che intende perseguire nei prossimi anni; quali ricadute questo sviluppo potrà avere sul nostro territorio; come questo incide sulle dinamiche produttive e urbanistiche della nostra Regione.

Il Piano dà in parte delle risposte a queste domande, su cui vorrei provare a dire qualcosa.

Il Piano mi convince quando si ripromette di perseguire obiettivi come la valorizzazione del paesaggio e la difesa del territorio dal rischio idrogeologico; mi convince meno in quelle parti, che ritengo siano subito da approfondire e da migliorare, o almeno da chiarire, che sembrano rimandare a un modello di agricoltura  e di sviluppo territoriale tarato sulla mezzadria, che non solo non è riproducibile, ma tanto meno auspicabile.

Il dato fondamentale della nostra agricoltura è sempre stato l'innovazione. Come dicono gli urbanisti, l'invariante strutturale, cioè l'elemento caratterizzante, del nostro territorio è il lavoro.

Il paesaggio dell'Empolese Valdelsa non “esiste in natura”, ma è frutto del lavoro attento e quotidiano di migliaia di agricoltori, un lavoro che va avanti da secoli e che, per non tradirsi, presuppone una continua evoluzione e innovazione.

Per mantenere il nostro paesaggio e correggerne le difficoltà, che pure ci sono, non serve pensarlo come una splendida cartolina, immutabile e sempre uguale a se stessa, ma dar seguito alla sua invariante strutturale, l'innovazione e il lavoro, appunto.

L’agricoltura, inoltre nel 2014, in questa area non può essere pensata separatamente né dal turismo, né dall’industria agroalimentare né tento meno dalle necessarie infrastrutture viarie e non solo

Credo anche che, vista la vivacità del dibattito e la necessità di rendere più chiari alcuni aspetti dirimenti del Piano, nonché l'importanza di arrivare a una massima condivisione tra istituzioni, operatori e associazioni di categoria,  ritengo sia auspicabile non solo una proroga dei tempi di presentazione delle osservazioni, ma soprattutto una condivisione stretta almeno tra produttori e enti locali .

I tecnici dei Comuni dell'Unione sono già al lavoro sulle osservazioni da presentare e ho  invitato gli operatori del settore e le associazioni di categoria a confrontarsi sul tema.

Giulio Mangani, sindaco di Montespertoli e delegato all'Urbanistica e all'Agricoltura per l'Unione dei Comuni Empolese Valdelsa

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