Controlli contro il falso olio toscano: multe per 65mila euro

Si è conclusa nei giorni scorsi la Campagna di controllo del Corpo Forestale dello Stato nell’ambito dei punti vendita della grande distribuzione organizzata stabiliti nel territorio regionale per verificare la corretta commercializzazione dei prodotti alimentari Made in Italy. Particolare attenzione è stata dedicata all’etichettatura confezioni di olio extra vergine d’oliva generici esposti alla vendita come prodotti della filiera toscana, come previsto dal recente protocollo d’intesa stipulato da Corpo Forestale e Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine d’Oliva Toscano IGP.

Sono stati visitati 56 esercizi commerciali ed elevate 18 sanzioni amministrative a carico di 20 soggetti, per un importo complessivo superiore a 65.000 euro. In forza di 4 sequestri e di 11 ritiri volontari, sono state ritirate dalla vendita più di 400 confezioni irregolari sotto il profilo dell’etichettatura, della pubblicità e della presentazione ingannevole del prodotto, per un valore di mercato di svariate migliaia di euro.

L’attività di accertamento posta in essere dal Corpo forestale dello Stato nasce dalla necessità di contrastare il fiorente mercato di prodotti del territorio - quali olio, vino, formaggi ed altri - riconducibili al “Made in Italy” agroalimentare, che non sempre risultano etichettati e presentati al consumatore in modo assolutamente trasparente e conforme alle norme. La campagna di controllo si è protratta per due settimane ed ha visto impegnate oltre quaranta unità di personale del Corpo Forestale dello Stato appartenenti a tutte le province toscane, sotto il coordinamento operativo del Comando Regionale di Firenze.

Sono state riscontrate irregolarità rispetto alla vendita di oli extra vergini di oliva generici delle origini più disparate confezionati ma imbottigliati da aziende stabilite in Toscana e quindi ingannevolmente commercializzati all’interno di spazi espositivi dedicati alla promozione di prodotti di filiera Toscana. Tale pratica, che richiama la “toscanità” di olii che hanno ben altra origine, risulta ingannevole ed evocativa dell’Indicazione Geografica Protetta “Olio Extra Vergine di Oliva Toscano IGP”. La normativa comunitaria e nazionale, infatti, non permette l’impiego commerciale delle denominazioni di origine protetta (DOP ed IGP) anche solo attraverso semplici riferimenti evocativi.

Altre irregolarità sull’etichettatura di alcune note marche di olii extra vergini di oliva non riproducevano nell’etichetta espliciti riferimenti alla Toscana ma riportavano comunque una designazione d’origine mediante indicazione di un nome geografico oppure mediante segni o simboli grafici evocativi di note località della Toscana, oppure ancora mediante marchi d’impresa con riferimenti a città o località della Toscana. Anche in questo caso i Forestali hanno sono intervenuti per interrompere una pratica commerciale vietata dalla normativa vigente che trae in inganno il consumatore rispetto all’effettiva origine del prodotto.

I dispositivi di etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari che si trovano negli scaffali dei Supermercati, oltre a promuovere commercialmente i prodotti, devono assicurare la corretta e trasparente informazione al consumatore e devono essere tali da non indurre in errore l’acquirente rispetto alle caratteristiche del prodotto, in modo da consentire scelte consapevoli. Oltre alla tutela del consumatore, il rispetto della normativa di settore garantisce anche la correttezza delle operazioni commerciali, al fine di evitare fenomeni di concorrenza sleale tra prodotti appartenenti alla stessa categoria merceologica.

L’azione di contrasto a queste pratiche commerciali che il Corpo forestale dello Stato pone in essere quotidianamente è destinata sia a tutelare il consumatore, ma anche a garantire il rispetto delle regole di mercato a vantaggio degli operatori che si muovono in maniera trasparente nel rispetto della legalità.

Fonte: Corpo Forestale dello stato - ufficio stampa

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