La Synergy cerca il suo primo successo contro Montale: le parole del capitano Basilicò

foto d'archivio

Certo che due sconfitte consecutive di un solo punto, più o meno fotocopia l’una dell’altra anche nello svolgimento di gara, non devono essere state molto gradite in casa Synergy. Sia a Livorno che a Vaiano (che però non aveva Mattei), la squadra di Caimi ha praticamente dominato nella parte centrale delle contese cedendo progressivamente solo nei frangenti finali, soprattutto per colpa di un attacco divenuto improvvisamente ed inspiegabilmente asfittico. Allo stesso modo, le triple che hanno segnato il sorpasso dei team casalinghi sulla Synergy, entrambe a poco più di un minuto dalla fine, sono solo un’altra incredibile coincidenza, così come l’ultima possibilità, fallita a pochi secondi dalla fine, avuta dai giocatori sangiovannesi per un recupero in extremis.

Troppe coincidenze, dunque, ma anche qualche differenza. Diversamente da Livorno, in Val di Bisenzio la Synergy ha usato moltissimo la zona pari e per lunghi minuti la squadra di casa è rimasta impigliata nelle proprie inefficacie offensive. Il pragmatismo tattico, in effetti, conferma ciò che Caimi pretende dai propri giocatori e cioè organizzare il proprio gioco anche per mettere più in difficoltà possibile gli avversari. E per poco, la Synergy non ci riusciva davvero, sia a Livorno che a Vaiano, ma le gare, si sa, vanno giocate fino all’ultimo.

Comunque, si passa oltre, in campionato, come nella vita. A San Giovanni è ora atteso Montale, squadra solida e molto ben guidata (quest’anno c’è il colto Bruno Ialuna, ed è tutto dire). Ma oltre le alchimie di un coach esperto come quello di Montale, nella squadra sfidante vi sono anche alcuni giocatori di spicco, il bravo Nesi su tutti, che possono mettere in difficoltà la Synergy, così come in ambasce andò sette giorni fa la capolista Castelfiorentino. Quindi, per l’ex Pelucchini  e compagni, la prossima domenica ci sarà da mettere tanta attenzione e volontà per cercare di avere la meglio sui biancocelesti pistoiesi. In attesa della gara, però, sentiamo le parole del capitano della Synergy, Danilo Basilicò, illuminanti su alcuni aspetti dell’inizio di campionato degli arancio-verdi valdarnesi.

 La Synergy è partita 0-3. Giocare contro la favorita assoluta e perdere in due trasferte ci stava, ma di un punto entrambe è un po’ curioso. Qual è la tua analisi?

“Sicuramente non è stato l’inizio che ci eravamo immaginati. Però, nonostante le sconfitte, secondo me si sono viste in queste partite anche tante cose buone. Tralasciando l’esordio contro Castelfiorentino, in  cui la differenza tecnica e soprattutto fisica si è sentito parecchio, le altre due gare le abbiamo davvero dominate sotto il profilo tecnico e dell’intensità di gioco, almeno fino a pochi minuti dalla fine. Il problema è che le partite durano quaranta minuti e forse un po’ di inesperienza quando la palla bruciava ci ha penalizzato. Ma il nostro è un bel gruppo e ci rialzeremo in fretta.”
Dopo le prime tre giornate, ti sarai fatto un'idea del campionato e della reale forza delle altre squadre. Come vedi le forze in campo e la Synergy che ruolo potrà giocare in tutto ciò?

“Quest’anno il campionato di C2 é molto impegnativo, forse il più impegnativo visto in questi anni. Date le modalità di promozione e retrocessione, tante squadre si sono rinforzate in ogni reparto ed il livello è generalmente alto. Credo che Castelfiorentino abbia le potenzialità per non perderne neanche una, mentre il resto delle compagini si giocano una finale ogni domenica. Io credo che la Synergy abbia un gruppo capace di vincere contro qualsiasi squadra ma, come abbiamo dimostrato a Livorno, può soccombere anche con team teoricamente inferiori. Forse, ci mancano la consapevolezza e la sicurezza nel sentirsi una squadra che può dar del filo da torcere a chiunque. Comunque, io sono molto fiducioso e dico che continuo a credere che saremo una delle outsider del campionato.”

La “mano” di Caimi appare già evidente e sembra che il suo dettato abbia reso la Synergy più ordinata rispetto al passato, sia tatticamente che tecnicamente. D’altra parte, secondo te, questa nuova strada vi sta facendo pagare un dazio su qualche altro piano?

“Riccardo è la persona che ci serviva per farci compiere il cosiddetto salto di qualità. Lui è un allenatore molto preparato ed è riuscito a farci approfondire delle cose che noi in precedenza davamo troppo per scontate. Il gioco voluto da Riccardo è molto ordinato e sicuramente è molto diverso da quello usato negli anni scorsi, in cui abbiamo fatto del corri e tira e della costante pressione a tutto campo le nostre prerogative e che comunque, se siamo ancora qui, hanno anche dato i suoi frutti. Circa la nuova dimensione, diciamo che ancora non siamo entrati perfettamente e totalmente nel complesso meccanismo disegnato dal coach, ma sono sicuro che fra poco saremo al top ed i risultati già si vedono chiaramente, allenamento dopo allenamento. Ora, speriamo di farlo anche nelle partite!”

Stai giocando soprattutto da guardia, tu che nella Synergy sei stato il play titolare per tantissimi anni. Che considerazioni fai, su di te e sulla squadra, per questo cambiamento?

“Eh...abbandonare il ruolo di play, al quale ero molto affezionato, non è stato facilissimo. Dopo tanti anni di esperienza ed abitudine ci devi fare un po’ i conti. Però, fare la guardia mi dà modo di risparmiare molte energie, che posso utilizzare magari in difesa. Inoltre, giocare guardia mi dà molte più responsabilità soprattutto a livello di realizzazione ed io sono un giocatore che tende a dare il meglio di sé quando è messo al centro del progetto.”

La società ha chiesto a coach Caimi una maggiore incisività nell'impiego dei tanti giovani del vivaio e che premono alle spalle di voi veterani. Cosa ne pensi in merito?

“Io credo che quel che chiede la Società sia giusto. E’ importante che i giovani si facciano le ossa e facciano esperienze importanti il prima possibile. Però, d’altro canto, sono più che convinto che l’impiego dei  cosiddetti veterani sia di fondamentale importanza anche per gli stessi giovani. Secondo me, mantenere anche quest’anno in squadra buona parte del telaio della “vecchia guardia” è stato importantissimo per cercare di ottenere una crescita più armonica. E poi, non è che siamo tanto vecchi, eh! Volevo anche dire che il bello del nostro gruppo è che di fatto non esistono troppe gerarchie tra veterani e giovani. Ci sentiamo tutti sullo stesso piano e sappiamo che ci possiamo fidare l’uno dell’altro. Sappiamo che ognuno può avere molto da imparare, anche dal compagno meno esperto, e per questo sono convinto che presto ci toglieremo grosse soddisfazioni.”

Inizio gara, domenica 26 ottobre, alle ore 18, sul parquet del “PalaDrago” di San Giovanni.

Fonte: Synergy Basket Valdarno

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