Polo per lo smaltimento di navi, Rossi: "Il governo non disattenderà gli impegni "

Enrico Rossi (foto gonews.it)

"L'impegno assunto dal governo con la firma del presidente del consiglio e di ben cinque ministri per fare di Piombino un polo per lo smantellamento delle navi e per la fornitura di navi militari non può essere disatteso". Lo afferma il presidente Enrico Rossi, facendo riferimento all'Accordo di programma "Disciplina degli interventi per la riqualificazione e la riconversione del polo industriale di Piombino" del 24 aprile scorso.

L'Accordo fa specifico riferimento al riconoscimento della priorità dei "programmi di sviluppo nel settore dello smantellamento delle navi e quello della manutenzione e del refitting navale", tanto che a questo scopo si riconosce "la necessità che venga realizzato un adeguato bacino di galleggiamento e/o carenaggio". La "resa in disponibilità di navi militari" esplicitamente citata nell'articolo 10, viene affidata a "specifici accordi tra il Ministero della difesa e il sito navale di Piombino". Fin qui il testo dell'Accordo di programma. Prosegue il presidente Rossi: "Il presidente del consiglio e cinque ministri, quelli dello sviluppo economico, della difesa, delle infrastrutture e trasporti, dell'ambiente e del lavoro, lo hanno sottoscritto e il ministero della difesa ha sempre partecipato alle riunioni del coordinamento per l'attuazione dell'Accordo stesso di cui sono incaricato".

"C'è da parte del governo uno stanziamento di 20 milioni per questa partita -- aggiunge il presidente -- e proprio domenica scorsa, quando abbiamo partecipato insieme nello stabilimento della Selex ES a Campi Bisenzio ai festeggiamenti per i 150 anni delle Officine Galileo, il ministro Roberta Pinotti mi ha personalmente confermato gli impegni presi. Vale anche la pena di aggiungere che ho discusso di questo argomento nel corso del mio recente incontro con i vertici di Cevital, uno dei gruppi che hanno presentato al commissario straordinario Piero Nardi una offerta vincolante per la cessione delle attività del Gruppo Lucchini.

Il signor Issad Rebrab, fondatore e presidente del gruppo algerino, ha manifestato vivo interesse per questo tema in relazione alla realizzazione dei forni elettrici per l'acciaio previsti nella sua proposta. C'è ancora strada da percorrere e saranno necessari altri passaggi e permessi, ma è evidente -- conclude Rossi -- che non ci sono ragioni di allarme e che Piombino può continuare a lavorare e a propararsi presto e bene come sta facendo da molti mesi".

Fonte: Regione Toscana

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