Al via le cerimonie per il 48° anniversario dell’alluvione di Firenze del 1966

L'alluvione del 1966 a Firenze


Martedì prossimo, 4 novembre, la città di Firenze ancora una volta ricorderà il tragico evento dell’alluvione che la colpì la mattina del 4 novembre 1966 e che costò la vita a 17 fiorentini in città e a 18 persone della provincia, tra cui due piccoli bambini di 3 anni, le più piccole vittime dell’alluvione, Marina Ripari e Leonardo Sottile, entrambi di Sesto Fiorentino.

Le cerimonie del 48mo Anniversario, che dal 1994 sono organizzate dall’Associazione Firenze Promuove, e da 4 anni anche assieme alla Presidenza del Consiglio Comunale di Firenze, prevedono alle ore 11 all’Oratorio della Madonna delle Grazie, in Lungarno Diaz 6, la celebrazione della Santa Messa in memoria delle 35 vittime ai piedi della Madonna che anticamente era posta su una delle celle del Ponte alle Grazie per proteggere la città dalle alluvioni. Presiederà la funzione religiosa Mons. Giancarlo Corti, Vicario del Vescovo per la Carità e Proposto della Cattedrale. Al termine della Messa, intorno alle ore 11,40 un corteo, aperto dal Gonfalone del Comune, presente per la prima volta alla cerimonia, porterà le autorità e i cittadini presenti al centro del Ponte alle Grazie, da dove il Presidente di Firenze Promuove, Giornalista Franco Mariani, e la Presidente del Consiglio Comunale, Caterina Biti, lanceranno in Arno, dopo la benedizione del fiume, la Corona d’Alloro del Comune di Firenze in ricordo delle 35 vittime.

“Ancora una volta – ha dichiarato il Presidente di Firenze Promuove, Franco Mariani – ricordiamo queste 35 vittime di cui fino a 8 anni fa, eccetto tre o quattro nominativi, nessuno conosceva nome e cognome. Ora, grazie al documento ufficiale del 1966 della Prefettura, che abbiamo recuperato e pubblicato nel quarantennale, abbiamo dato non solo un volto a queste persone, ma soprattutto abbiamo fatto sapere come sono morte. Per 30 anni nessuno si è ricordato di loro. Ancora oggi, a quasi 50 anni, non esiste una lapide o un monumento che li ricordi, a differenza invece di altri tragici eventi cittadini. C’è un monumento per gli Angeli del Fango, ma per le vittime no. Il loro ricordo, che da 18 anni annualmente perpetuiamo, oggi più di prima, deve essere monito a tutti che un evento tragico, come quello del 1966, ancora oggi potrebbe provocare numerosi morti – di più dei 35 del ’66 - gettando nella più nera disperazione genitori che possono perdere, come i genitori di Mariana Ripari e Leonardo Sottile, i loro figli. Marina e Leonardo, di soli 3 anni, non hanno potuto vivere la loro vita, strappati dalle braccia dei loro genitori dalla furia delle acque. La sensibilità dimostrata oggi dalla Presidente del Consiglio Comunale di Firenze, Caterina Biti, di continuare nel ricordo ufficiale di queste inermi vittime, nel solco preso 4 anni fa dall’intero Consiglio Comunale, è di buon auspicio e fa ben sperare per il futuro, così come, per la prima volta, la presenza del Gonfalone del Comune che ben evidenzia l’attenzione e la sensibilità del Sindaco Dario Nardella alla loro memoria”.

“Auspico che siano in molti, tra i consiglieri comunali, a partecipare alla cerimonia – ha dichiarato la presidente Biti –. Si tratta di un momento importante di ricordo per tutta la città. Un ricordo che deve sempre essere vivo, non solo per la memoria delle vittime, ma anche per la ferita che Firenze subì con l’alluvione”.

Fonte: Ufficio Stampa

Tutte le notizie di Firenze

<< Indietro
torna a inizio pagina