Un'idea contro il caro affitti per gli studenti universitari: la convivenza intergenerazionale

Un momento del video francese che sarà proiettato alla cena di Avane

Un momento del video francese che sarà proiettato alla cena di Avane

I tanti studenti universitari convinti di pagare affitti truffa potrebbero presto trovare una valida alternativa: la convivenza intergenerazionale. Questo è il nome del progetto che la dottoressa Lara Pelagotti, psicoterapeuta empolese, sta cercando di importare in Italia dalla Francia, dove è ormai una realtà consolidata. Il funzionamento è semplice: anziani ospitano giovani studenti universitari che pagano un forfait e, in cambio, si impegnano a passare un po’ del proprio tempo con l’anziano per le esigenze richieste.

La dottoressa Pelagotti spiega che "l’idea è venuta due anni fa cercando materiale per alcune docenze durante l’anno europeo dell’invecchiamento attivo. Vidi questa esperienza di coabitazione intergenerazionale fatta in Francia. La cosa mi incuriosì e iniziai a cercare del materiale, scoprendo che in Francia molte associazioni come le nostre Misericordia o Pubbliche Assistenze si impegnano da tempo a mettere insieme studenti universitari fuori sede con anziani soli. L’idea poi è rimasta parcheggiata nella mia mente fino a quando ne ho parlato con la progettista Elena Ricci. Abbiamo coinvolto l‘associazione empolese 'Il Delfino Azzurro' e abbiamo deciso di provare".

Il prossimo passo è la cena mensile del Delfino Azzurro, mercoledì 5 novembre al circolo Arci di Avane. I partecipanti ascolteranno la presentazione della dottoressa e di Pierluigi Bozzi del 'Delfino azzurro' e vedranno un breve video che racconta un’analoga esperienza a Poitiers in Francia.

L’idea ha anche degli aspetti legali che vengono curati dall’avvocato Giorgia Perzia. Anche se non si tratta di un vero e proprio affitto infatti, è giusto che ci siano delle regole chiare da stabilire prima e sottoscrivere prima dell’inizio.

“Per le spese noi pensiamo di stabilire un forfait di 150 euro mensili – prosegue la dottoressa Pelagotti - che coprono il cibo, le utenze e gli altri costi vivi che il giovane studente può portare alla famiglia che lo ospita. In cambio ci sono alcune ore settimanali che il giovane si impegna a trascorrere con la famiglia che lo ospita. Noi prevediamo anche delle valutazioni durante l’esperienza perché queste convivenze possono anche manifestare dei problemi di incompatibilità fra i soggetti che la hanno iniziata”.

Il volantino che presenta l'iniziativa

Il volantino che presenta l'iniziativa

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