Museo Leonardiano, ecco come venne donato dagli eredi del Conte Masetti

Chiunque desideri avvicinarsi ad una delle  figure più grandi del Rinascimento, Leonardo da Vinci, non può fare a meno di visitare il Museo Leonardiano, una delle istituzioni museali più importanti della Toscana, certamente unica nel suo genere e che, ogni anno, richiama migliaia di visitatori nella cittadina ove il genio ebbe i natali. Quando si parla del Museo Leonardiano, alla mente corrono subito le immagini dei documenti e delle straordinarie opere esposte. Se oggi è possibile ammirare tutto questo, lo si deve ad un felicissimo gesto di generosità che vale la pena di ricordare, a distanza, ormai, di quasi un secolo.

Il merito della "prima pietra", se così si può definire, è infatti da attribuire alla donazione dell'ex Palazzo Pretorio di Vinci da parte degli eredi dei Conti Masetti con atto stipulato a Vinci il 10 Marzo 1929 [1].

Tutto ebbe inizio quando il 18 ottobre 1867 l'Amministrazione Comunale di Vinci decise di cedere l'antico Palazzo Pretorio (esclusa la torre con pubblica campana e orologio) all'Ill.mo Conte Pier Pompeo de Dainelli da Bagnano già Masetti per il prezzo di 2.800 Lire. La compravendita fu registrata in Empoli con atto del Notaro Giuseppe Maria Becattini. [2]
A distanza di oltre mezzo secolo, nella primavera del 1919, si tennero le celebrazioni in occasione del quarto centenario della morte del grande genio del Rinascimento. La circostanza fece emergere negli abitanti di Vinci il desiderio di istituire un museo dedicato all’ <<Immortale Leonardo>>. Il Conte Giulio de Dainelli da Bagnano già Masetti (figlio di Pier Pompeo), evidentemente dotato di sensibilità culturale, volle assecondare le aspirazioni della popolazione ed inviò, a mezzo telegramma,  il seguente messaggio al Sindaco di Vinci [3] sprovvisto di data certa ma ascrivibile al Maggio 1919: [4]

<< Desiderando contribuire onoranze centenarie pregola accettare Donazione mio Castello per istituire Museo Leonardiano, sperando fare cosa gradita cotesta popolazione >>.

Nelle pagine del rogito di Donazione si legge che il Masetti condizionava la futura destinazione d'uso dei locali per allestirvi il museo ove raccogliere [5] << tutti i libri, cimeli, e quant'altro potesse riferirsi all'immortale Vinciano >>.

Il Conte Giulio Masetti ricevette in risposta il seguente telegramma dall’allora Sindaco Raffaello Baldi-Papini [6] :

<< Avita munificenza rinnovasi nel dono storico fatto oggi da Vossignoria Comune di Vinci. Ringraziando Vivamente ossequio >>.

Il Conte Giulio de Dainelli da Bagnano già Masetti - Photocredit Wikipedia

Il Conte Giulio de Dainelli da Bagnano già Masetti - Photocredit Wikipedia

Il Consiglio Comunale di Vinci riunitosi in sessione straordinaria, all'unanimità dei consiglieri presenti, accettò il dono con un << voto di plauso di ringraziamento al gentile Donatore >> con Delibera consiliare del 15 Gennaio 1924.
I consiglieri presenti nella sessione furono, oltre al Sindaco: Balducci Antonio, Melani Dott. Renato, Martellini rag. Alessandro, Berni Giuseppe, Fontana cav. Dott. Antonio, Lupi Attilio, Comparini-Bardzky dott. Giuseppe, Coppini Omero, Darini Ezio, Lupi Paolo, Lunardi Attilio, Salvi Aramis, Bagnoli Pietro, Prosperi Galliano; assenti invece i Consiglieri: Cinelli Ing. Anastasio, Leporatti rag. Sante, Lippi Silvio, Salvadori prof. Giulio, Tamburini Orazio. Verbalizza il Segretario comunale F. Selmi.

La Donazione fu vistata dal Sotto Prefetto del Circondario di San Miniato addì 20 Gennaio 1924; il Prefetto di Firenze autorizzò l'accettazione del dono con proprio Decreto N° 20815 del 26 Giugno 1924.
La Perizia tecnica per la compravendita fu redatta dall'Ing. comunale Ugo Fucini (figlio del più celebre poeta Renato Fucini di Dianella), stimandone un valore di Lire dodicimila e fornendo una sommaria descrizione che si propone integralmente:

<< Lasciando ai competenti la descrizione del Castello dal punto di vista storico, o archeologico, e artistico esso consiste nella robusta Torre che sorge sul punto più elevato del paese di Vinci, suddivisa in diversi piani ai quali si accede per mezzo di una scala che parte da un piccolo e pittoresco portico esterno e poi svolge nell'interno buia e ripidissima.
La torre termina con una sopra struttura di costruzione più recente, la quale porta il campano, anch'esso storico, e che in antico veniva suonato raramente e soltanto in occasione di grandi avvenimenti patriottici o religiosi.
Nelle infauste giornate del Marzo 1921 la teppa paesana lo contaminò suonandolo a distesa per chiamare a raccolta la canaglia rossa che avrebbe dovuto coadiuvare gli assassini della nostra Italia.
Sono addossate alla torre propramente detta alcune casucce abitate da modesti inquilini.
Il Castello è confinato da strada pubblica, da Cinelli Birindelli e Calzolari ed è rappresentato al Catasto urbano del Comune di Vinci in Sezione K (omissis dati particellari) >>

 

 

Il Museo Leonardiano di Vinci (foto Carlo Pagliai)

L'ex Palazzo Pretorio, oggi sede del Museo Leonardiano - Foto di Carlo Pagliai 30/10/2014

In seguito la tempistica per il perfezionamento della Donazione non fu proprio celere. Il 26 Aprile 1926  il Conte Giulio Masetti perse la vita durante una gara automobilistica pilotando una Delage dodici cilindri presso Sclafani Bagni (PA). Il tragico evento non gli consentì la soddisfazione di vedere esaudito il desiderio della costituzione del Museo Leonardiano.
Proseguirono l'intento i suoi eredi ovvero:
- la Contessa Virginia del fu Enrico Middleton vedova del Conte Giulio Masetti;
- la Contessa Maria Graziella del fu Conte Pier Pompeo Masetti;
- il Conte Carlo de Dainelli da Bagnano (fratello di Giulio) del fu Conte Pier Pompeo Masetti;
- la Contessa Nicoletta del fu Marchese De Piccolellis moglie del Conte Walfredo della Gherardesca;

La Donazione ebbe luogo il 10 Marzo 1929 a Vinci presso lo studio del Notaio Giovanno Antonio Fontana in Piazza Baldi Papini nc. 3 (oggi Piazza della Libertà), la quale fu accettata formalmente dal Podestà di Vinci Cav. Alessandro Martellini. Gli eredi fecero atto formale di rinuncia, in via perpetua, a qualunque pretesa futura, mentre all’edificio fu assegnato il vincolo di destinazione d'uso a Museo Leonardiano.
Considerato lo svolgersi della vicenda, sarebbe quanto meno auspicabile l'apposizione di una epigrafe commemorativa rivolta ai Conti Masetti per l'indubbia sensibilità e la lungimiranza dimostrate nell’occasione.

APPROFONDIMENTO: La visita del Ministro fascista Bottai alle Celebrazioni Leonardiane di Vinci, 20 Agosto 1939 →

Note e Riferimenti:
[1] Atto pubblico di donazione ed accettazione Notaro regio Dott. Giovanni Antonio del fu Giacomo Fontana, con studio in Vinci Piazza Baldi Papini nc. 3, Repertorio n. 3942 Fascicolo n. 3047 rogato in data 10 Marzo 1929 a Vinci;  reso esecutivo dal Prefetto della Provincia di Firenze il 13 Giugno 1929; Registrato all'Ufficio del Registro di Empoli il 18 giugno 1929; Trascritto all'Ufficio Ipoteche di Pisa il dì 17 Agosto 1929 al Vol. 580 Reg. Part. 2269 e al Vol. 368 Reg. Generale n. 703.
[2] Atto citato, a pag. 3;
[3] Atto citato, a pag. 4;
[4] Atto citato, a pag. 17;
[5] Atto citato, a pag. 17;
[6] Ibidem;

 

Carlo Pagliai

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