Pediatri arrestati, le reazioni. Il ministro Lorenzin: "Azioni di enorme gravità". Inchiesta interna della Regione

"Mi chiedo come possano medici pediatri andare contro l'etica della professione, contro unanimi pareri scientifici e contro le indicazioni del Ministero della Salute per convincere le mamme ad usare latte artificiale in polvere al posto di quello materno. Il tutto per guadagnare regali di lusso e viaggi gratuiti, sulla pelle di bambini appena nati''. E' quanto afferma il ministro della Salute Beatrice Lorenzin commentando l' operazione dei carabinieri del Nas di Livorno.

''Non bastano gli aggettivi per descrivere la gravità di questo genere di azioni - aggiunge il ministro - e ringrazio i Nas di Livorno che, in collaborazione con la Procura di Pisa, hanno eseguito 18 arresti tra cui due primari e 10 pediatri, dopo una lunga indagine che ha avuto il suo epicentro in Toscana".

Rossi, comportamenti inaccettabili

"Gli arresti dei pediatri che avrebbero ricevuto benefit pilotando le madri all'acquisto di latte artificiale di certe ditte, così come le accuse rivolte ad alcuni cardiologi di ricevere anch'essi doni e favori in cambio di determinati dispositivi medici, al di là degli sviluppi giudiziari, che ci auguriamo siano tempestivi, rivelano un quadro di comportamenti inaccettabili e denunciano un costume civile e morale che deve essere censurato, contrastato e cambiato": così il presidente della Toscana, Enrico Rossi, interviene in merito alle indagini del Nas di Livorno che oggi ha portato agli arresti domiciliari di 12 pediatri e all'inchiesta della guardia di finanza su una presunta corruzione nelle gare per l'acquisto di dispositivi cardiochirurgici.

"Ci aspettiamo - prosegue Rossi - che ognuno faccia la sua parte: i direttori generali delle Asl prendendo provvedimenti adeguati, e altrettanto ci aspettiamo anche da parte degli ordini professionali. I cittadini, soprattutto la parte più debole e sofferente e i giovani, aspettano provvedimenti adeguati, proporzionati e in tempi brevi. Senza dover necessariamente aspettare gli esiti dei procedimenti giudiziari. In conclusione, da queste vicende emerge è vero un quadro sconfortante, ma proprio per questo, senza scadere nel giustizialismo e nel moralismo, chiedo che vengano assunti provvedimenti amministrativi e precise sanzioni basate sul rispetto della legge e sui poteri attribuiti alla pubblica amministrazione".

La Regione Toscana avvierà delle indagini interne

"Sarà la magistratura a occuparsi della vicenda giudiziaria che vede coinvolti pediatri toscani. Noi diamo la nostra piena collaborazione e seguiamo con grande attenzione lo sviluppo delle indagini. Per quanto ci riguarda, avvieremo indagini interne per verificare i comportamenti organizzativi". Lo ha detto l'assessore toscano per il diritto alla salute Luigi Marroni.

"Siamo molto dispiaciuti - ha aggiunto Marroni -, perché vicende come questa, se confermate, rischiano di vanificare il grande lavoro fatto negli anni dalla Regione Toscana per promuovere l'allattamento al seno. La Toscana ha posto l'allattamento materno tra le proprie strategie prioritarie e vuole continuare a sostenerlo. Rinnovo dunque l'invito a tutte le mamme ad allattare al seno i propri bambini".

Secondo quanto ricordato da Marroni la Toscana, per promuovere l'allattamento al seno, ha dato vita a progetti speciali e alla creazione della rete toscana di 'Ospedali Amici dei Bambini', ha approvato una delibera per bandire da tutti i punti nascita i campioni di latte artificiale regalati dalle ditte e costituito un Osservatorio regionale dedicato proprio al coordinamento e alla promozione dell'allattamento al seno nei punti nascita e nel territorio della Toscana. Ancora la Regione distribuisce alle neomamme in tutti i punti nascita una valigetta che contiene tra l'altro un opuscolo, tradotto anche in cinese, romeno, albanese, inglese, francese, spagnolo e arabo, con tutti i consigli pratici su come avviare e proseguire l'allattamento al seno.

Ricordato infine da oltre 40 anni in Toscana c'è la Banca del latte che fornisce latte materno alle mamme che non possono allattare.

Codacons, più controlli medici-aziende

"Una vicenda squallida che pone gli interessi delle aziende del latte davanti a quelli di mamme e neonati": così il Codacons definisce il caso del 12 pediatri arrestati con l'accusa di corruzione, per aver spinto alcune mamme che stavano allattando i propri bambini al seno ad utilizzare latte artificiale, allo scopo di favorire alcune aziende produttrici in cambio di regali.

"E' un vero e proprio scandalo che dimostra l'esigenza di un maggior controllo sul rapporto tra medici e società private operanti nel settore sanitario - spiega il presidente Carlo Rienzi - Ci costituiremo parte civile nel procedimento e offriamo fin da ora assistenza legale ai genitori coinvolti nella vicenda per far ottenere loro il giusto risarcimento. Il danno subito dalle famiglie, infatti, è enorme: da un lato quello economico, legato alla spesa per l'acquisto del latte artificiale, dall'altro quello biologico, in relazione al mancato allattamento con latte materno e possibili conseguenze sullo sviluppo dei neonati", conclude Rienzi.

Brambilla, ora rafforzare controlli

"I magistrati chiariranno le responsabilità di ciascuno, ma, innanzitutto come madre, trovo sconvolgenti i risultati dell'indagine, condotta dal Nas e dai carabinieri di Livorno, sul giro di regali e tangenti per indurre i pediatri a prescrivere latte artificiale invece dell'allattamento al seno". Così Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, commenta l'inchiesta che ha portato, questa mattina, all'arresto di 18 persone, tra cui 12 pediatri.

"Sul fatto che il latte materno, in condizioni normali, rappresenti il miglior alimento possibile per i neonati - sottolinea l'ex ministro - non sussistono dubbi scientifici: quindi prescrivere senza necessità costoso latte artificiale è pura delinquenza, un comportamento gravissimo in sé, per le conseguenze sulla salute dei bambini, e perché rischia di incrinare la fiducia delle famiglie nei medici e nel servizio sanitario nazionale. Perciò risulta particolarmente prezioso il lavoro dei magistrati e delle forze dell'ordine impegnati in questa inchiesta ed auspicabile un rafforzamento dei controlli su tutto il territorio nazionale".

Pediatri, da sempre impegnanti a sostenere l'allattamento

Da sempre impegnati a promuovere e sostenere l'allattamento, la notizia dell'operazione dei Nas di Lvorno ha destato ''grave preoccupazione e sconcerto'' nella Federazione Italiana Medici Pediatri. "Da sempre - afferma il Presidente della FIMP Giampietro Chiamenti - siamo impegnati a promuovere e sostenere l'allattamento al seno come prima pratica da seguire per la nutrizione del bambino fin dai primi giorni di vita. Il latte materno è l'alimento ideale per il lattante perché perfettamente bilanciato e in grado di fornire tutti gli elementi nutritivi nelle giuste proporzioni. Inoltre l'allattamento al seno è un fattore favorente lo sviluppo delle interazioni positive tra mamma e bambino, che oggi sappiamo essere alla base dello sviluppo relazionale ed emotivo."

"All'atto delle dimissione dal punto nascita - si legge in una nota - la percentuale di bambini che assume latte materno è altissima, circa il 70% assume ancora il latte materno a tre mesi, molto spesso insieme a liquidi (tisane o succhi di frutta)''. "Non possiamo che prendere le distanze da comportamenti di singoli medici che - conclude Chiamenti - tendono a disincentivare la pratica dell'allattamento al seno perché ciò significa rinunciare a un nutriente importantissimo per lo sviluppo psico-fisico del bambino".

Il gruppo regionale interviene sullo scandalo che ha coinvolto 18 medici “Pediatri, scandalo frutto del sistema Rossi: un primario arrestato l’aveva nominato lui quando era assessore alla Salute”

FdI: “A Empoli il professor Bernardini era stato chiamato per canali politici, come avviene per tutti i primari che vengono scelti dai direttori generali”

I pediatri arrestati dovranno rispondere del loro comportamento alla magistratura, ma è indubbio che nel caso di almeno uno dei pediatri coinvolti – il professor Roberto Bernardini, dal luglio 2007 alla guida del reparto di pediatria dell’ospedale San Giuseppe di Empoli – ci siano responsabilità politiche. A sollevare il caso è il gruppo regionale di Fratelli d’Italia, secondo cui “ogni primario, come avviene di norma in Toscana nonostante le nostre ripetute denunce, viene sempre nominato dalla politica, attraverso il direttore generale. Ad Empoli, dunque, quel primario ce l’ha messo il governatore Enrico Rossi.

“Normale che oggi Rossi e l’assessore Marroni parlino di indagini interne e di comportamenti inaccettabili – spiegano il capogruppo Giovanni Donzelli e i consiglieri Paolo Marcheschi e Marina Staccioli, citando il caso dei 18 medici arrestati in tutta la Toscana – ma è troppo facile scegliere di non ricordare chi ha la responsabilità politica di quella nomina. Se proprio Rossi vuole evitare ‘un costume civile e morale che dev’essere censurato, contrastato e cambiato’, inizi col cambiare la modalità con cui vengono nominati i primari. Abbiamo presentato una proposta di legge per selezionare per merito e con concorsi trasparenti i primari anziché per appartenenza politica, questa vicenda dimostra che abbiamo ragione”.

Inchiesta pediatri, Gelli (Pd): “ Punizioni esemplari per i medici coinvolti, più trasparenza  contro la corruzione nella sanità”

“Un medico che specula sulla salute di mamme e bambini è qualcosa di inconcepibile, un atto gravissimo che va contro l’etica professionale. Vanno accertate tutte le responsabilità ma se, come sembra, i protagonisti di questa vicenda  hanno cercato di convincere ad usare latte in polvere al posto di quello materno devono essere puniti in modo esemplare”. Lo ha detto Federico Gelli deputato pisano del PD e membro della Commissione Affari Sociali in merito all’operazione dei Nas di Livorno e della Procura di Pisa che ha portato all’arresto di 18 persone tra cui 12 medici pediatri che avrebbero prescritto una gran quantità di latte artificiale, su pressione delle aziende produttrici, in cambio di regali.

“Questa nuova inchiesta segue di pochi giorni quella a Firenze sulle cardiologie – spiega Gelli – ma sappiamo bene che la sanità pubblica in Toscana è un sistema solido e integro composto da migliaia di professionisti seri e preparati. Purtroppo tutto questo non ha impedito la creazione ad opera di pochi soggetti corrotti, di sacche di malaffare che devono essere estirpate. Oltre a questo – aggiunge – occorre migliorare e rendere più efficiente  il sistema di controllo per evitare scandali che danneggiano non solo la stragrande maggioranza di medici e operatori onesti, ma tutta la collettività. Un contributo in questa direzione può venire anche dalla piena applicazione del Patto per la Salute Digitale. Con l’innovazione tecnologica possiamo monitorare e garantire una maggiore trasparenza di tutte le complesse attività amministrative del Sistema Sanitario Nazionale. Sappiamo bene – conclude il deputato democratico – che semplificazione e trasparenza nella PA sono tra i migliori antidoti contro la corruzione”.

Filippeschi: "Comportamenti inammissibili che feriscono la nostra comunità"

«Si provano sconforto e sdegno. Sono comportamenti inammissibili che feriscono profondamente la nostra comunità». Così il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi sugli otto pediatri di Pisa e provincia arrestati nell’ambito dell’indagini sullo scandalo del latte in polvere suggerito ai pazienti al posto di quello materno

«Ho fiducia negli inquirenti e nell'azione della Magistratura – ha proseguito il primo cittadino -. Chiedo anch'io un'iniziativa incisiva delle autorità sanitarie: si devono colpire i responsabili e va fatto valere ogni sistema preventivo, anche per tutelare a dovere tutto un sistema e gli operatori che lavorano con correttezza e impegno».

Naldoni, comportamento scandaloso

"Riteniamo scandaloso che alcuni pediatri toscani si siano fatti corrompere per convincere le mamme ad allattare i propri figli con latte artificiale, invece che con quello materno. I pediatri avranno modo e tempo per difendersi nei gradi di giudizio previsti, ma l'accusa è gravissima e colpisce al cuore un tema da sempre caro alla Regione Toscana: quello di promuovere l'allattamento naturale al seno della madre".

Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Pd Simone Naldoni. "Ribadirlo in questo momento è importantissimo per tutte le neomamme - aggiunge - alle Asl chiediamo immediata chiarezza e massima trasparenza, al fine di tranquillizzare le famiglie toscane sulla bontà della nostra assistenza alle mamme e ai neonati".

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