Urbanistica, Millozzi rivede i piani: fermo il progetto Campi d'Era, via al 4° ponte, stop al consumo di suolo

(foto gonews.it)


Anche il Comune di Pontedera si adegua alla crisi finanziaria e del settore immobiliare con grandi modifiche sostanziali in attesa della ripresa economica. Si è parlato di questo nella conferenza stampa tenutasi oggi, giovedì 27 novembre, in sala Giunta a palazzo Stefanelli.

Le premesse - Sul rischio idrogeologico si è già parlato e i cantieri sono in azione per la messa in sicurezza del comune intero, ha specificato il sindaco Millozzi. Anche sul Piano ambientale regionale nulla da temere: Pontedera segue le norme dell'ente regionale.

Il ridotto consumo di suolo - Il sindaco ha voluto specificare come queste modifiche urbanistiche vadano al momento a riguardare la diminuzione del consumo di suolo, che viene 'pareggiata' con l'intervento in edifici già esistenti, seguendo e migliorando il lavoro fatto dalle giunte precedenti.

Le politiche di housing - La 'rivoluzione dolce' di Simone Millozzi, che non a caso si è tenuto per sé la delega all'urbanistica, riguarda il freno al consumo del suolo, l'uso dell'esistente e la riqualificazione degli immobili. Questa procedura ha portato a rischi come il processo in corso su villa Toscanelli, dove l'amministrazione è stata citata per una causa milionaria.

Eliminato il '4° ponte' - Se alcuni provvedimenti non servono, si eliminano. Nella zona Campi d'Era il collegamento stradale si ridurrà a una passerella pedonale e ciclabile, che collegherà il parcheggio al centro città, quest'ultimo quindi raggiungibile a piedi.

La perequazione urbanistica - Di questo termine tecnico l'amministrazione ha voluto specificare due aspetti che verranno seguiti per i prossimi anni. La perequazione di comparto, ossia la possibilità di avere proprietà comunali vicine a lotti già acquistati ed espropriati per progetti di urbanizzazione. Un esempio riguarda la scuola di Santa Lucia, dove i terreni adiacenti sono entrati gratuitamente nel patrimonio comunali La perequazione a distanza, ovvero la possibilità di cambiare in corso d'opera la destinazione d'uso di un'area. Un esempio concreto: l'area del Chiesino. In questa zona della città l'uso artigianale-commerciale verrà modificato. Come pure l'edificio dell'ex Ipsia, al momento dismesso, il quale sarà riqualificato per allungare la zona del centro storico, o anche l'ex Crasta.

Pep e Pip - Non sono i nomi di due fratelli delle fiabe dei fratelli Grimm ma sono gli acronimi per Piano di edilizia economica e popolare e Piano di insediamento produttivo. L'amministrazione intende perseguire due azioni su questi piani: ridurre i volumi da destinare nelle zone previste, e distribuire in tutta la città, laddove vi sono edifici liberi, altre parti mancanti. Per l'edilizia popolare si tenterà di alleggerire il quartiere Fuori del ponte, già aggravato da problemi interni, per le aree produttive si scioglierà il vincolo che legava la zona di Gello. Su Gello la domanda di edilizia a fini commerciali è molto ridotta a causa della crisi finanziaria. Le parti residuali del piano saranno immesse nel mercato.

Qui non si edifica più - Ma la parte succosa della conferenza ha riguardato la 'retrocessione' delle aree edificabili delle frazioni La Rotta, Pietroconti e Campi d'Era. Per quest'ultima zona la decisione non è stata presa dalla giunta Millozzi, ma è stata fortemente voluta dai proprietari, coalizzatisi nel 2010 nel Consorzio Campi d'Era. Alla conferenza erano presenti il presidente del consorzio Claudio Paperini, il vice Luca Giachetti e il consigliere Fabio Arzilli.

Le motivazioni alla base sono molte: la congiuntura economica sfavorevole ha fatto sì che i progetti di espansione del 4° quadrante, sviluppati intorno al 2004, venissero a mancare. L'aumento delle tasse sui terreni agricoli edificabili (si parla di migliaia di euro ogni anno per chi possiede ettari nella zona) ha spinto i proprietari terrieri a fare tale richiesta. Il processo non sarà irreversibile: potrà essere rinegoziato nel piano strutturale, da confermare ogni 5 anni. Gli investimenti fatti su quei terreni altrimenti potrebbero essere vanificati.

Le speranze di Millozzi - Tre avvertimenti a chiusura della conferenza sono stati lanciati dal sindaco, per non 'deprimere' ulteriormente il campo delle prospettive future. Ridurre gli oneri di urbanizzazione, sia nel costruire che nel riqualificare. E una grande sfida, lanciata da Millozzi come presidente dell'Unione Valdera: tentare la strada del piano strutturale intecomunale.

Elia Billero

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