Riforma della sanità toscana, Mugnai (FI): "Chi troppo vuole nulla stringe"

Stefano Mugnai

«Come si dice? Chi troppo vuole nulla stringe. Così il governatore toscano Enrico Rossi, per voler fare una riforma della sanità toscana che scardini del tutto l’attuale sistema, perde la sfida di produrre un atto entro l’anno e oltretutto rischia, a suon di tagli, di compromettere la qualità dell’offerta sanitaria e pure il consenso di pubblico e critica cui tanto anela». A fare il punto in questi termini sullo stallo in cui si è arenata la riforma del sistema sanitario toscano è il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (FI) proprio a poche ore dalla seduta di giunta che dovrà esaminare i tagli e le riduzioni del personale sanitario azienda per azienda.

«Sulla riforma della sanità toscana – spiega Mugnai – per ora come al solito son pronti solo i tagli al personale e ai servizi, ovvero quelli che peseranno ulteriormente sulla pelle dei cittadini in termini di qualità e quantità di assistenza e cura. Il riassetto della governance, invece, è rimasto prima appeso alla ricandidatura di Rossi, e ora a un atto che il governo dovrà presentare per rendere possibile la fusione tra aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie. Insomma: dopo gli annunci ora siamo nel pantano. Così, Rossi perde la sfida che gli avevamo lanciato a produrre una proposta entro l’anno. Frattanto, fioccano i pareri negativi».

«Una volta ammesso che il provvedimento di riforma non sarebbe stato collegato alla Finanziaria – rammenta Mugnai – era evidente che lo slittamento sarebbe stato praticamente sine die. Noi ci eravamo permessi di affermare che eravamo di fronte al festival dell’improvvisazione – prosegue – ed avevamo pienamente ragione dato che gli annunci di Rossi erano addirittura contra legem, dal momento che per superare la distinzione tra Asl e Aou serve una norma apposita da parte del governo. Insomma, prima di parlare non si erano neanche curati di verificare se ciò che dicevano si potesse fare alla luce del vigente quadro normativo». E questa nuova norma verrà approvata? E quando? Le perplessità paiono fondate dal momento che, anche nello scacchiere politico del Pd e proprio nell’ala renziana, le posizioni su questo tema si sono frastagliate tra sostenitori e detrattori tra i quali il toscano Federico Gelli.

«Intanto però si va di tagli. Tagli di personale, perché di poltrone di direttori generali da tagliare ci si guarda bene dal parlare. Oggi la giunta prenderà in esame 2000 di quelli che Rossi chiama esuberi ma abbattendo i quali, sempre oggi, l’intersindacale medica prospetta il collasso di un sistema – illustra il Vicepresidente della Commissione sanità – che vede i suoi operatori già numericamente ridotti al lumicino rispetto ai servizi da erogare». Non solo: «Frattanto – conclude l’esponente di Forza Italia – pervengono dai sindaci pareri non proprio favorevoli all’operazione che Rossi afferma di voler, prima o poi, mettere in campo».

Fonte: Forza Italia Toscana

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