Gli studenti si avvicinano alla donazione del sangue. Lieve flessione di iscritti tra il 2012 - 2013: da 1100 a 900, un solo appello: "Promuovete questo gesto"



Oltre 160 studenti del territorio, nello scorso mese di gennaio, sono già stati protagonisti di una spedizione molto speciale all’ospedale “San Giuseppe” di Empoli con destinazione il Centro trasfusionale di Empoli, dove hanno potuto vedere con i loro occhi come avviene una donazione di sangue e prendere coscienza della fondamentale importanza di questo atto.  E’ questa la base di partenza del progetto che è stato presentato all’ospedale San Giuseppe di Empoli nella biblioteca del blocco D al secondo piano alla presenza del direttore sanitario Renato Colombai, il direttore dell’unità operativa complessa di immunoematologia e medicina trasfusionale Isio Masini, Giampiero Montanelli, dipartimento prevenzione Asl 11 e alcuni rappresentanti delle associazioni di volontariato come l’Avis e le Pubbliche Assistenze.

Il punto di partenza è chiaro: la teoria non basta più per avvicinare i giovani alla donazione, a cosa serve un solo gesto se questo non ha un proseguo nel tempo? Per questo motivo si è deciso di procedere con tecniche innovative che mettono al centro la persona che deve essere coinvolta soprattutto dal punto di vista emotivo: vedere e toccare con mano la realtà del centro trasfusionale, comprendere l’importanza del gesto che aiuta gli altri e trasmettere questo dovere civico anche agli amici e ai parenti. Sulla scia di questo successo altri 175 ragazzi seguiranno il loro esempio in questo mese di febbraio, per un totale di oltre 630 giovani, da poco maggiorenni o prossimi alla maggiore età, che nel 2014 apprenderanno anche questa lezione di vita, insieme alle altre materie scolastiche.

Questi incontri informativi si collocano nell’ambito del progetto “La donazione del sangue”, promosso dall’educazione alla salute del dipartimento prevenzione in collaborazione con l’unità operativa immunoematologia e medicina trasfusionale dell’Asl 11, diretta dal dottor Isio Masini.

Il progetto quest’anno coinvolge 31 classi di 5 istituti del territorio (“Enrico Fermi”, “Ferraris-Brunelleschi”, “Il Pontormo” e “Virgilio” di Empoli e Istituto “Federigo Enriques” di Castelfiorentino) ed è rivolto agli studenti delle classi quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado, che verranno informati sul bisogno quotidiano di sangue, sul ruolo del servizio sanitario nazionale nell’organizzazione e nel controllo dei donatori di sangue e su cosa fare per donare sangue. Tutti hanno toccato con mano questo importante gesto, eccetto che gli studenti dell’Enriques che per motivi logistici, non hanno potuto spostarsi. Nell’Asl 11 ci sono 8mila donatori con 15 mila donazioni, 9mila trasfusioni, dalle altre Asl si riceve ogni anno 100 sacche mentre emigrano a sua volta 120 e ogni anno si iscrivono circa 1000 cittadini: numeri che però devono tener conto di chi per età avanzata o problemi di salute non può più donare. Tra il 2012 e il 2013 si è registrata una lieve flessione nel numero degli iscritti: da 1100 a 900.

I numeri devono tener conto anche della nazionalità dei cittadini che vivono nel territorio. Molto ostici alla pratica della donazione sono i cinesi che non si riconoscono in questa cultura civica. L’appello quindi da parte dei presenti è sempre lo stesso: donate. Mentre le associazioni di volontariato devono tenere insieme e dar vita a un gruppo di persone che possa promuovere la donazione, come valore fondante nel tempo. Appuntamento importante quello del 7 marzo quando i centri trasfusionali di Castelfiorentino, Empoli e Fucecchio resteranno aperti per la donazione del plasma. Castelfiorentino e Fucecchio dalle 7.30 alle 11, mentre Empoli no stop fino alle 18.

Gli operatori sanitari del Centro trasfusionale spiegheranno loro il funzionamento del servizio, illustreranno gli strumenti e i metodi della donazione, nonché il percorso per poter diventare donatori a tutti gli effetti

Il sangue e i suoi componenti sono dei presidi terapeutici insostituibili, di cui esiste, tuttavia, una risorsa limitata. Infatti, il sangue che quotidianamente viene impiegato per la cura dei pazienti proviene dalla donazione volontaria e gratuita di molte persone che compiono generosamente un atto di solidarietà umana. Negli ultimi anni c’è stato un incremento netto della richiesta dovuto al gran numero di trapianti d’organo, di midollo e all’impiego di terapie sempre più aggressive per la cura, ad esempio, di molte malattie oncologiche. Pertanto, per salvare vite umane e per supportare i progressi della scienza medica è necessario che un numero sempre maggiore di persone in buona salute, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, doni il proprio sangue. I donatori sono, quindi, una garanzia per la salute di chi ne ha bisogno ed è necessaria l’adesione di nuovi donatori per garantire il ricambio generazionale, necessario al soddisfacimento delle attuali richieste.

E’ utile ricordare che la donazione non comporta alcun rischio per un individuo sano. La frequenza delle donazioni di sangue intero non deve essere superiore a quattro volte l’anno per gli uomini e a due volte l’anno per le donne. Nel caso in cui si doni plasma, le donazioni possono essere fatte anche una volta al mese per entrambi i sessi. I requisiti fondamentali per essere donatori sono: avere un età compresa tra i 18 e i 65 anni (gli over 65 potranno donare occasionalmente solo a discrezione dei medici responsabili della selezione); godere di buona salute (non essere affetti o portatori di malattie del sangue o di disordini/difetti della coagulazione; non essere affetti da malattie infettive); peso non inferiore a 50 kg; pressione arteriosa compresa entro i seguenti valori: sistolica 110/180  diastolica 65/100; stile di vita che escluda comportamenti a rischio.

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