I Cobas pubblico impiego hanno inviato questo comunicato stampa per difendere i dipendenti del museo nazionale San Matteo dalle accuse ricevute in questi giorni.
Una pubblicità di cui avremmo fatto volentieri a meno, da giorni i giornali parlano di scomparsa di alcune opere d'arte dai magazzini del San Matteo dopo un restauro commissionato a Lucca.
Una pubblicità negativa sulla Soprintendenza e sugli stessi dipendenti visto che le opere d'arte dovrebbero essere custodite e restaurate nei musei e nei laboratori attrezzati e finanziati per questo scopo
Da anni viviamo in una situazione di grave precarietà determinata:
- dalla mancanza di personale e di fondi destinati a potenziare i poli museali, attrezzandoli anche al restauro delle opere, potenziandone le attività e gli orari di apertura
- da interventi strutturali per anni rinviati, o destinati a protrarsi troppo a lungo (non a caso c'è stato un intervento della Asl dopo la denuncia dei Cobas).
Per anni non è stato realizzato un serio censimento delle opere custodite segnalando il loro stato conservativo e gli interventi di restauro e conservazione necessari. Ma quando qualche censimento c'è stato, le autorità preposte agli interventi necessari sono stati del tutto assenti.
Il personale dei musei è vittima di una situazione di abbandono in cui Governi nazionali e locali hanno lasciato la cultura e i musei. Non vogliamo essere i capri espiatori di questa situazione che per noi è da sempre inaccettabile.
Fonte: COBAS PUBBLICO IMPIEGO PISA
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