Charlie Hebdo, tutto il Comune a sostegno. Il consigliere El Ghlid: "L'Islam in cui credo è lontano dall'odio"

La giunta comunale di Calcinaia con il cartello a sostegno di Charlie Hebdo

Come a Parigi, Berlino, Londra e in moltissime altre città, anche a Calcinaia. Una matita e un cartello con su scritto “Je suis Charlie” per esprimere vicinanza alle vittime dell’attentato che ha seminato morte e odio nella città parigina, colpendo la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo. Sindaco, assessori, consiglieri e molti dipendenti hanno afferrato un lapis e un foglio nero con stampate in bianco tre semplici parole, “Io sono Charlie”, e si sono messi davanti all’obiettivo. Un gesto semplice, ma sentito, per condividere il dolore di una ferita profonda, non solo per la Francia, ma per tutta la comunità internazionale.

“Nel nostro piccolo – afferma il sindaco del Comune di Calcinaia Lucia Ciampi -, anche noi abbiamo voluto manifestare la nostra condanna a tutto ciò che lede la libertà, la democrazia e i valori di convivenza e rispetto reciproco su cui si fonda l’Europa in cui viviamo. In nessun modo la religione può esser strumentalizzata per giustificare la violenza, il conflitto e l’odio, che ne sono la negazione. Lo scambio e il rispetto nella diversità devono essere la nostra bussola. La nostra stessa comunità vede vivere fianco a fianco persone di etnie, culture e religioni diverse: un aspetto a cui guardiamo come un valore aggiunto, una ricchezza da valorizzare”.

Anche il consigliere comunale Yassine El Ghlid ha ha espresso il suo pensiero al riguardo. “Mi sento vicino ai genitori, i figli, le mogli e i mariti delle vittime. Provo un profondo dolore per quanto accaduto: si tratta di un atto che merita una condanna univoca e decisa da parte di tutti i cittadini, e con ancor più forza da parte di tutto il mondo islamico, a cui chiedo di far sentire la propria voce. Questo per far sì che le persone islamiche non estremiste non debbano patire la pazzia del fanatismo sulla loro pelle e che non si diffonda un clima di tensioni, paura e pregiudizio. L’Islam in cui anche io credo è ciò che più si allontana dall’odio: il Corano vieta a un uomo di uccidere un altro uomo, di qualsiasi religione esso sia. Ciò che è stato fatto a Parigi niente ha a che vedere con l’Islam: non è religione, ma solo terrorismo”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Azizi Mourad, il responsabile del Centro Culturale Islamico di Valdera che ha la sua sede sul territorio comunale. “L’attentato terroristico avvenuto contro i vignettisti di Charlie è inaccettabile e disumano – afferma -. Non ci sono parole per esprimere l’indignazione verso un simile gesto, che né l’Islam, né alcuna religione potrebbe mai accettare, né giustificare. Il termine “Islam” significa “pace”: spero che l’opinione pubblica sappia discernere la nostra religione, che come il cristianesimo e l’ebraismo parla di amicizia e apertura verso l’altro, da ciò che è solo fanatismo e assurdità”.

 

Fonte: Comune di Calcinaia - Ufficio Stampa

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