Migranti, Sgherri (Prc): "Mancanza di dati e verifica delle azioni impedisce un dibattito consapevole "

Monica Sgherri

Comunicazione della Giunta sull’accoglienza dei migranti oggi in aula. Fatto salvo che l’illustrazione dell’assessore è stata più ricca del testo della comunicazione, quest’ultima risulta mancante della verifica delle azioni fatte, di un monitoraggio adeguato, di conoscenza dello stato dell’arte in tema, e questo ci fa perdere il polso della situazione e la fa risultare una sequenza di annunci.

E questo favorisce il prestare il fianco a strumentalizzazioni, come abbiamo sentito in qualche intervento oggi in aula, su un tema così delicato, con slogan dal sapore di un “razzismo” strisciante Così Monica Sgherri – esponente di Rifondazione Comunista e capogruppo in Consiglio Regionale. Il dato che andava fatto emergere, e così verificare l’adeguatezza delle risposte date, è che oggi il fenomeno strutturale ed in crescita è l’immigrazione “forzata” (profughi, chi scappa da guerre, fondamentalismi, ecc) rispetto a quella dovuta alla ricerca di lavoro (in calo), con il sorpasso della prima sulla seconda.

La mancanza del quadro reale favorisce interventi tipo quelli che continuano a chiedere l’istituzione dei CIE in Toscana, sui quali basterebbe leggere i dati che ci giungono da una fondazione non certo “bolscevica” come Migrantes: nel 2014 in dieci CIE in Italia, a fronte di diecimila posti disponibili, vi erano poco più di duecento persone e la metà di essi sono già chiusi, quindi mi verrebbe da dire strutture inutili e spreco di soldi pubblici.

Sempre per evitare strumentalizzazioni e dibattiti “viziati” da ignoranza, sempre “Migrantes” ci dice che due terzi delle 170 mila persone arrivate nel 2014 se ne va causa i ricongiungimenti e in direzione di paesi con meno crisi economica.

Una verifica necessaria – al di la delle motivazioni di fondo anche condivisibili, come la scelta dell’accoglienza diffusa, che abbiamo sostenuto, portate avanti dall’allora assessore Allocca - quindi su cui poi riparametrare i nostri interventi perché, mancando questa, se dovessi basarmi sull’esperienze personali (come la visita ad esempio al campo profughi di via Pietrasantina a Pisa) lo iato fra obbiettivi e reale condizione è certo negativo.

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