Psicologi a scuola per valorizzare la diversità. C'è l'accordo tra l'ordine e il MIUR

Per la prima volta l'Ordine degli Psicologi è tra i formatori del mondo della scuola per temi delicati quali la lettura della diagnosi e la personalizzazione della didattica senza costi aggiuntivi per le scuole

«È recentissimo l’accordo tra Consiglio Nazionale degli Psicologi e MIUR sulla formazione agli insegnanti su Bisogni Educativi Speciali e Disturbi Specifici dell’Apprendimento, in virtù del quale gli psicologi del territorio nazionale saranno nelle scuole di tutta Italia a promuovere una politica di valorizzazione delle diversità che va ben oltre la certificazione della disabilità e le diagnosi di Disturbi dell’Apprendimento».

Ad annunciarlo nel suo intervento alla quarta edizione del Congresso "A scuola ho un bambino che..."  in corso a Firenze, Lauro Mengheri referente del gruppo di lavoro sui Bes e i Dsa del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi e presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana che ha portato il saluto del presidente nazionale Fulvio Giardina.

La scuola sta attraversando, infatti, una fase di grandi cambiamenti, complicati da una situazione finanziaria e organizzativa che grava pesantemente sull’”umore” di dirigenti, insegnanti, famiglie e alunni. «Riteniamo – ha spiegato Mengheri - che lo psicologo si sia guadagnato uno spazio all’interno della scuola, che dall’anno dell’istituzione della professione (L.56/1989) è cresciuto in termini di competenza e capacità di condivisione con gli altri attori che operano nel contesto scolastico».

Nella suo intervento di sabato, il presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana Mengheri spiegherà come «l’attenzione e la sensibilità verso il benessere degli alunni siano testimoniati dall’attivazione in molte scuole di uno sportello d’ascolto, perlopiù gestito da psicologi». In base ad una recente ricerca del Gruppo di Lavoro “Psicologia per la Scuola” dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, con dati rilevati sui siti delle scuole primarie e secondarie della Toscana, è emerso che il 43,7% delle scuole ha uno sportello d’ascolto che nel 51% dei casi è gestito da psicologi, nel 21% da altri e nel 28% dei casi non indicato.

In Italia circa 110-115.000 ragazzi compresi fra i 14 ed i 17 anni, ogni anno, si trovano fuori dai percorsi formativi e scolastici. Mancano fondi e personale stabile proprio nella palestra di vita dei futuri cittadini d’Europa, in contrasto con tutte le politiche europee che hanno messo la riduzione della dispersione scolastica tra i cinque obiettivi da raggiungere entro il 2020. Nonostante queste difficoltà, la scuola si sta dimostrando sempre più attenta al benessere dei propri alunni e lo psicologo è sempre più presente, sia nei contesti operativi sia nelle programmazioni normative.

Fonte: Ordine degli Psicologi Toscana - Ufficio Stampa

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