Chiusura delle sedi di Bankitalia, Fisac Cgil: "Sciopero contro la ristrutturazione delle reti"

Banca d'Italia a Roma

Il vertice della Banca d’Italia ha deciso di smantellare la rete territoriale prevedendo un piano di chiusure di ulteriori 22 filiali entro il 2018. In Toscana, dopo il “dimagrimento” avvenuto circa 5 anni fa (quando si chiusero le strutture di Pistoia, Massa e Lucca), il progetto riguarderebbe il venir meno di Grosseto, Pisa e Siena (con il coinvolgimento di circa 45 lavoratori). Secondo tale piano la presenza della Banca sarebbe confinata esclusivamente a Firenze e Livorno, con Arezzo che svolgerebbe soltanto il compito di gestione del contante.

“La FISAC-CGIL, spiega Paolo Cecchi della segreteria regionale - non intende rassegnarsi al ridimensionamento del ruolo pubblico della Banca d’Italia, la cui presenza diffusa sul territorio costituisce un imprescindibile riferimento per tutte le realtà economiche e finanziarie del Paese, dalla produzione di analisi economica alle consulenze nelle controversie tra banche e clienti, che sono in aumento. Ciò è ancor più vero in una fase profondamente critica come quella che stiamo vivendo, nella quale la vicinanza ai cittadini, attraverso la fornitura di servizi di qualità, assume più valore, oltre al presidio di legalità che la Banca d’Italia ha sempre assicurato tramite il controllo degli istituti locali e della qualità della circolazione monetaria”.

Per queste ragioni, le lavoratrici e i lavoratori toscani di Banca d'Italia faranno sciopero dalle 8 alle 12 in tutte le filiali (comprese Firenze e Arezzo) lunedì 23 marzo (anche il 16 marzo lo hanno fatto le filiali di Pisa, Grosseto, Siena e Livorno, con adesioni oltre l'80% e punte dell'88% a Grosseto e Livorno). La FISAC-CGIL Toscana, in linea con gli indirizzi individuati a livello nazionale, continuerà a svolgere iniziative atte a sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto al danno che deriverebbe alla collettività regionale da questo annunciato ed ennesimo ridimensionamento della Banca d’Italia in Toscana.

LE PAROLE DI FISAC NAZIONALE

“Il vertice dell’istituto - si legge sul sito web della Fisac Cgil - deve rinunciare al pericoloso progetto di smantellamento della rete territoriale da cui discenderebbero gravi e irrimediabili ripercussioni sui servizi resi gratuitamente ai cittadini e si evidenzierebbe una perdita di ruolo e di credibilità per tutta l’istituzione, anche a Roma e nelle sedi regionali, oltre che in periferia”. “Emblematico - aggiunge il sindacato - appare l’arretramento della Banca d’Italia nella gestione del contante e dei controlli sugli operatori privati di settore, sconvolti sempre più spesso da scandali impressionanti.

I flussi in ingresso e in uscita dalla Banca d’Italia delle banconote (anche quelle di piccolo taglio 5 e 10 euro) sono strategici per il Paese; se passasse il progetto del vertice assisteremmo, invece, a un ulteriore scadimento dell’efficacia del servizio reso. Per non parlare della sua efficienza che non sarebbe, soprattutto sotto il profilo della sicurezza, neppure valutabile”. Insomma, un progetto che appare esclusivamente “politico, privo di qualsiasi motivazione e incurante degli impatti sociali”, per la Fisac: “Siamo certi che se dovesse realizzarsi, sarebbe vissuto anche come un’inammissibile cancellazione di un presidio contro l’illegalità e la criminalità.

Il governatore Visco rifletta sui danni che arrecherebbe al Paese, ai cittadini, alle imprese e ai dipendenti della Banca d’Italia. Come già dichiarato la scorsa settimana, sarebbe un errore grave cui potrebbero seguire solo le sue dimissioni e quelle di tutti i componenti il direttorio”

Fonte: Cgil Toscana

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