Mattia Brendaglia ucciso dal meningococco di tipo C. Lo dice l'Asl 11

Mattia Brendaglia

È stato il meningococco di tipo C il microrganismo responsabile della morte del giovane diciassettenne di Montelupo Fiorentino, residente nella frazione di Fibbiana. Il ragazzo non era vaccinato.

Il giovane, deceduto sabato scorso all’ospedale “San Giuseppe” di Empoli, dove era giunto in emergenza in seguito ai sintomi della malattia, era stato subito sottoposto alle cure dei sanitari. Purtroppo, il quadro clinico del ragazzo è peggiorato in poche ore e non è stato possibile invertire l’inesorabile decorso.

Come avviene in questi casi, è stata attivata la profilassi per tutte le persone che sono state in stretto contatto con il ragazzo (oltre 150): in particolare per i familiari, i compagni di classe (2A) dell'Istituto Leonardo da Vinci di Empoli e della squadra di calcio di Scandicci di cui il ragazzo faceva parte. La comprensibile apprensione delle famiglie ha fatto crescere in poco tempo il numero di telefonate (oltre 600) indirizzate agli operatori di igiene e sanità pubblica del dipartimento prevenzione dell’Asl 11 e dell’Asl 10 impegnati per l’intera giornata di sabato e di domenica nell’attività di profilassi a Empoli e a Scandicci.

Il dispiegamento delle misure di profilassi è stato sollecito grazie alla collaborazione dei comuni di Montelupo Fiorentino e di Empoli, la direzione scolastica dell’istituto frequentato dal ragazzo e le aziende sanitarie di competenza territoriale. Ciò ha permesso di fornire corrette informazioni ai cittadini. Tra le misure di profilassi non è contemplata la chiusura di ambienti, comprese le scuole. Un apprezzamento va anche ai cittadini per la compostezza e la collaborazione che hanno dimostrato in un contesto non facile.

Il meningococco di tipo C è lo stesso che ha spezzato la vita del 13enne Giovanni Lotti di Bassa (Cerreto Guidi) - (ndr).

Alcuni dati

Negli ultimi 15 anni nel territorio dell’Asl 11 si sono registrati 21 casi di meningite o sepsi da meningococco di cui 6 mortali, cioè meno di 2 casi ogni anno, in linea con i dati epidemiologici nazionali.

Il meningococco si localizza nel naso e nella gola spesso di portatori sani e asintomatici, fino ad interessare dal 2 a ben il 30% della popolazione. Questa condizione non è correlata a un aumento del rischio di meningite o di altre malattie gravi. L’infezione si trasmette da persona a persona attraverso le secrezioni respiratorie.

Il meningococco è un batterio che, fuori dell’organismo, sopravvive solo per pochi minuti. La principale causa di contagio è rappresentata dai portatori sani del batterio, tant’è che solo nello 0,5% dei casi la malattia è trasmessa da persone affette.

Esistono 13 diversi sierogruppi di meningococco, ma solo cinque causano meningite e altre malattie gravi: A, B, C, Y e W 135. I sintomi non sono diversi da quelli delle altre meningiti batteriche, ma nel 10-20% dei casi la malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante che può portare al decesso in poche ore anche in presenza di una terapia adeguata, come è avvenuto per il ragazzo.

I malati di meningite o altre forme gravi sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica specifica. La contagiosità è comunque bassa, e i casi secondari sono rari. Il meningococco può tuttavia dare origine a focolai epidemici. Per limitare il rischio di casi secondari, è importante che i contatti stretti dei malati effettuino una profilassi con antibiotici. Nella valutazione di contatto stretto (che deve essere fatta caso per caso) vengono tenuti in considerazione:

a) i conviventi, considerando anche l’ambiente di studio (la stessa classe) o di lavoro (la stessa stanza)

b) chi ha dormito o mangiato spesso nella stessa casa del malato

c) le persone che nei sette giorni precedenti l’esordio hanno avuto contatti con la sua saliva

d) i sanitari che sono stati direttamente esposti alle secrezioni respiratorie del paziente (per esempio durante manovre di intubazione o respirazione bocca a bocca).

La sorveglianza dei contatti è importante per identificare chi dovesse presentare febbre, in modo da intercettare eventuali ulteriori casi. Questa sorveglianza è prevista per 10 giorni dall’esordio dei sintomi del paziente. Il periodo di incubazione è generalmente 3-4 giorni (da 2 fino a 10 giorni).

Cosa è utile sapere

Le meningiti e le sepsi batteriche sono malattie gravi che possono determinare lesioni permanenti (danni neurologici o sensoriali, amputazioni di arti, etc) o anche portare alla morte.

Attualmente sono disponibili vaccini contro le forme provocate da 13 ceppi di pneumococco, dall'emofilo (Haemophilus influenzae tipo b o HIB, contenuto nel vaccino esavalente), e da diversi tipi di meningococco. Il meningococco è un batterio di cui si conoscono diversi tipi, in particolare A, B, C, W135 e Y: in Italia e in Europa i più diffusi sono attualmente il B e il C, mentre gli altri tipi sono più diffusi negli altri continenti. A seguito dell’introduzione della vaccinazione contro il meningococco C, attualmente la maggior parte delle meningiti e sepsi da meningococco in Italia sono provocate dal tipo B. Il meningococco può essere responsabile di infezioni di varia gravità e colpire soggetti di tutte le età, ma soprattutto i bambini e i giovani adulti. Si possono anche registrare episodi epidemici, soprattutto in comunità di bambini e giovani adulti.

I vaccini

  • Vaccino contro meningococco C: inserito nel calendario delle vaccinazioni raccomandate, viene offerto gratuitamente in unica dose ai bambini di 14-15 mesi e agli adolescenti.
  • Vaccino quadrivalente ACWY: completa la protezione anche contro tipi meno diffusi in Italia, ma frequenti in altre aree geografiche come Africa, Asia, America. Raccomandato per i viaggiatori e per tutti coloro che desiderino una protezione più completa. Disponibile previo pagamento di ticket (58,23 euro; ticket ridotto pari a 34,14 euro fino a 18 anni). È possibile effettuare questa vaccinazione al 14°-15° mese di vita, al posto del solo vaccino contro il Meningococco C, previo pagamento di un ticket ridotto (34,14 euro).
  • Vaccino contro il meningococco B: è offerto gratuitamente ai nati a partire dal 1 gennaio 2014 (presso i centri vaccinali, ma può essere eseguito previo pagamento di ticket (85,34 euro a dose) a qualsiasi età. Il calendario varia seconda dell’età: 4 dosi se si inizia entro il sesto mese di vita; 3 dosi in caso di inizio tra i sei mesi e i due anni; due dosi nelle fasce di età superiori.

Tutti i vaccini sopra indicati sono inoltre offerti gratuitamente e raccomandati per i soggetti affetti dalle patologie a rischio indicate nel calendario regionale.

Controindicazioni alla vaccinazione sono rappresentate da reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione ad una precedente dose di vaccino o ad un suo componente. E’ opportuno rimandare la vaccinazione in presenza di malattie acute febbrili o disturbi generali giudicati importanti dal medico.

Effetti collaterali

La vaccinazione è in genere ben tollerata. Le reazioni nella sede dell’iniezione compaiono entro 24 – 48 ore e possono essere consistere in arrossamento, gonfiore, dolore. Può comparire la febbre.

Reazioni allergiche gravi sono eccezionali.

Per ulteriori informazioni rivolgersi al proprio Pediatra di Famiglia, oppure ai centri vaccinali della ASL 11, oppure consultare il sito www.vaccinarsi.org.

Fonte: Azienda USL 11 Empoli - Ufficio Stampa

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