L'amministrazione in visita al centro di accoglienza per i 36 migranti a Meleto

“Entro pochi giorni firmeremo il patto di reciprocità. Da quel momento le persone immigrate che abbiamo accolto nel territorio comunale potranno essere impiegate in lavori di pubblica utilità, come ad esempio lo sfalcio dell’erba, la cura del verde o la manutenzione della segnaletica stradale”.

Esordisce così l’Assessore all’Immigrazione, Alessandro Tafi, a conclusione della visita effettuata ieri pomeriggio - in compagnia dell’assessore alla Cooperazione Internazionale Francesca Giannì e del consigliere Laura Rimi – presso il casolare che si trova tra la frazione di Dogana e Meleto, dove è stata organizzata l’accoglienza dei 36 giovani immigrati in base alle quote di ripartizione concordate a livello di Unione tra i vari Comuni del Circondario Empolese Valdelsa.

Una visita effettuata per verificare le condizioni di accoglienza di questi giovani (ragazzi di età compresa tra i 18 e i 25/30 anni) che subito si sono dati da fare per rendere la loro permanenza sul territorio comunale produttiva e dignitosa, a partire dai lavori all’interno della casa colonica che necessitava di una pulizia generale e dello sgombero di diversi materiali.

Nonostante la loro provenienza sia quanto mai diversificata (da vari paesi dell’Africa subsahariana e non) a cui si deve aggiungere la presenza di fedi religiose diverse (dai cristiani ortodossi ai musulmani) i migranti non hanno finora avuto alcun problema di convivenza, e le relazioni tra di loro sono buone. All’interno della casa, oltre alle camerate (provviste di letti) e ai servizi (con le docce), è stata allestita anche una piccola cucina, per dar modo ad essi di provvedere alla preparazione di alcuni pasti in autonomia.

I 36 giovani-migranti godono di ottima salute, e nei loro confronti è già iniziato un percorso di integrazione, che vede coinvolti la Cooperativa sociale Multicons e il Comune di Castelfiorentino.

“Il problema principale – spiega l’Assessore Alessandro Tafi – è rappresentato dalla lingua, perché nessuno di loro parla italiano ma solo la loro lingua di origine, salvo qualcuno che riesce a masticare un po’ di inglese rudimentale. Per questo, siamo impegnati nel facilitare l’apprendimento della nostra lingua e delle nostri abitudini, avviandoli in un percorso che si concretizzerà – entro pochi giorni – nella firma del cosidetto “patto di reciprocità”, in base al quale questi ragazzi saranno impiegati dal Comune in lavori di pubblica utilità, opportunamente coordinati dal nostro personale esterno, quali la manutenzione del verde, lavori sulla segnaletica orizzontale, interventi di facile esecuzione che non necessitano di competenze specifiche.”

“Ringrazio il marchese Ghelli di Rorà (proprietario della Villa di Meleto) che ha consentito al Comune di Castelfiorentino, d’intesa con la Prefettura e la Cooperativa Multicons, di assicurare a questi giovani un’accoglienza dignitosa, primo passo di una progressiva integrazione il cui obiettivo è far sì che la loro presenza sul nostro territorio possa anche rappresentare per tutti noi un’opportunità”.

Fonte: Comune di Castelfiorentino - Ufficio Stampa

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