Caccia, la lettera aperta dell'associazione Gabbie Vuote a stampa e Federcaccia

Si avvicina la stagione della caccia e su alcuni quotidiani appaiono pagine intere dedicate ai cacciatori e alla loro opera salvifica nei confronti della Natura.
Noi non abbiamo i loro mezzi per dire la nostra e ci auguriamo che altri lo facciano.

I cacciatori della Confederazione cacciatori toscana, "Impegnati e appassionati", studiano le migrazioni delle alzavole (per stabilire quando cacciarle), effettuano "400.0000 ore di volontariato" per fauna e ambiente (forse per lucidare i fucili), si dicono "dalla parte della natura" (ma inquinano, avvelenano, uccidono). Si reclamizzano sui giornali e sui giganteschi manifesti che occhieggiano in questi giorni nelle strade delle città toscane.

"Gestione della fauna: i rischi della doppia velocità" si intitola uno degli articoli benevoli. Che vuol dire?
Vuol dire che a causa del cambiamento climatico cui tutti noi assistiamo cambiano anche i "flussi migratori di beccacce, tordi e cesene che, dopo aver sveranto, affrontano il lungo viaggio di ritorno verso le aree di nidificazione" un mese più tardi rispetto alle aspettative. Non a gennaio ma a febbraio e, ahimè, la caccia in Italia chiude il 31 gennaio e quindi com'è possibile fermare questi uccelli durante quel loro viaggio verso la vita?

Ecco cosa significa gestione della fauna per la Confederazione Cacciatori Toscani. Significa caccia e cosa significa caccia: gestione della carneficina.

Si appellano, astutamente, ai mancati guadagni per l'Italia in quanto: "Spese di trasporto, di vitto e alloggio si trasferiscono, è proprio il caso di dirlo, armi e bagagli, verso le aree che consentono un mese in più di attività" suggerendo che anche l'economia si trasferisce sui mercati esteri dove si spara anche a febbraio.

Ma è chiaro, i cacciatori iniziano la loro opera di pressione affinché le leggi, ancora una volta, si scrivano a loro esclusivo vantaggio com'è già avvenuto, oppure non si applichino affatto.

Come per:
entrare senza permesso nei terreni privati per sparare (art. 842 del C.C.) mentre in tali terreni un cittadino non ha accesso per sfamare una colonia di gatti;
uccidere milioni di animali ogni anno mentre oltre l'80% degli italiani si è espresso contro la caccia (democrazia?);
utilizzare i richiami vivi, uccelli migratori catturati, imprigionati e spesso accecati, contravvenendo finora alle norme europe che ci hanno infine condannato attivando la procedura di infrazione n. 2006/2014;
avvelenare acque e suolo come dichiara l'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in quanto "il munizionamento da caccia rappresenta fonte non trascurabile di inquinamento da piombo, in grado di avvelenare gli uccelli selvatici, contaminare il terreno e determinare un rischio sanitario per l'uomo";
produrre inquinamento genetico nonostante la tanto reclamizzata, difesa e promossa biodiversità, avendo eluso l'art. 10 della legge 157/92 e introdotto nel nostro Paese specie alloctone come il cinghiale dell'est Europa e la minilepre del nord America;
provocare, ogni anno, una media di 100 vittime umane fra morti e feriti (effetto collaterale)  tra cui bambini che, illegalmente, accompagnano gli adulti, avviati a un'educazione verso le attività violente e alla negazione dell'empatia;
danneggiare il turismo appropriandosi dei boschi che vengono naturalmente disertati dai visitatori; diversi i casi di fughe in massa.

In un discutibile articolo, dimenticando la legge quadro 281/91sulla tutela degli animali di affezione (forse perchè non la si conosce - ma sappiamo che la legge non ammette ignoranza), mescolando il sacro col profano, si incolpa Firenze di aver "creato" le colonie feline; si incolpano gli storni di non essere più "come quelli descritti da Dante"; si classificano "inquilini scomodi" i piccioni accusandoli di creare problemi igienici (ma il prof. Tolari del Dipartimento di Patologia animale Università di Pisa- che ha preso in esame tutti i casi di contagio da piccione ad essere umano fino ad oggi riscontrati a livello mondiale, dimostra, dati scientifici alla mano, che "il rischio di contrarre una qualsiasi malattia dai piccioni è inferiore ai rischi che si corrono salendo a bordo di un qualunque autobus in ora di punta") e ambientali (il vero colpevole è il traffico automobilistico - vedi indagine Salvalarte di alcuni anni fa patrocinata dal Ministero della Cultura); si predicono invasioni di volpi e di cinghiali in città come fossero extraterrestri da cui temere una contaminazione.

Naturalmente questo tipo di coscienza non ammette ci sia spazio sul pianeta per gli altri animali ma solo per un mondo artificiale governato da quell'umano il quale, come constatiamo, può distruggere, inquinare, cambiare il clima, sconvolere gli equilibri della Terra, uccidere la vita, portare all'estinzione specie di flora e fauna e restare impunito perchè, naturalmente, si ritiene fatto a immagine e somiglianza di Dio più che alla schiera degli angeli caduti.

Ma c'è un mondo diverso, a volte silenzioso ma presente, come il popolo di internet, cioè quello che va verso il futuro e si è mobilitato contro la barbara uccisione del leone Cecil marcando l'enorme distanza fra quei due mondi opposti che convivono: quello paleolitico che pratica la violenza e quello futuribile, pacifico e illuminato.

Purtroppo, però, dice il proverbio che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Noi, ottimisti, confidiamo che di questo tipo di sordi ce ne sia sempre meno e che molti che ascoltano vogliano dar voce anche alle nostre posizioni. Se non altro per etica professionale.

Associazione Gabbie Vuote Firenze

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