Scali (Uisp Empolese): "Siamo a favore dei defibrillatori"

Alessandro Scali, presidente Uisp Empoli Valdelsa (foto gonews.it)

Preso atto delle affermazioni del Coordinatore ANPAS zona empolese, apparse nei giorni scorsi su un quotidiano locale, è necessario puntualizzare alcuni aspetti della vicenda relativa alla presenza dei defibrillatori sugli impianti sportivi.

Dall’articolo traspare, neppure troppo velatamente, il dubbio che la UISP abbia accolto quasi con fastidio la norma che ne ha introdotto l’obbligo.
È invece un dato di fatto inoppugnabile che la UISP ha sostenuto il “per altri versi famigerato” Decreto Balduzzi, nel momento in cui esso ha imposto la presenza dei defibrillatori sugli impianti sportivi.
Da subito ci siamo attivati per preparare formatori abilitati all’uso degli apparecchi, stipulando accordi come quello nazionale tra UISP e ANPAS, che il giorno 13 ottobre si tradurrà in un accordo regionale.

Immagino che il Sig. Lavecchia, nel momento in cui ci accusa di “tiepidismo” sull’argomento, probabilmente non ne fosse stato a conoscenza. Inoltre, il Regolamento Regionale della formazione UISP, che sarà approvato durante il prossimo Consiglio Regionale del 13 ottobre, prevederà l’obbligo della formazione BLSD per tutti coloro che aspirano a ricoprire qualifiche tecniche nella nostra associazione.

In tutta evidenza, il problema è piuttosto un altro.
La legge regionale attuale, entrata in vigore il 1° ottobre, è una brutta legge, confusa e nebulosa. Quella che dovrebbe essere approvata il prossimo 6 ottobre, farà finalmente chiarezza su chi deve dotare l’impianto sportivo di DAE e su chi deve provvedere alla formazione e alla presenza del personale abilitato. Si tratta indubbiamente di un netto miglioramento rispetto alla vecchia stesura, nella direzione che associazioni come la nostra avevano auspicato.

Infine, occorre chiarire il nostro sì alla proroga.
Il favore alla proroga è d’obbligo perché essa serve per un aspetto economico, dato che dotare un impianto sportivo di defibrillatore costa cifre variabili, ma che si aggirano attorno ai 1.000 euro. Sembra poco, ma per chi non riesce a far quadrare i conti in fondo all’anno, 1.000 euro sono un’enormità e avere qualche mese in più, certamente aiuta.
Ma la proroga serve soprattutto per consentire al mondo sportivo di mettersi in regola per quanto riguarda la formazione del personale qualificato all’uso delle apparecchiature. Il mondo sportivo del nostro territorio, uno dei più fecondi della Toscana, comprende centinaia di società sportive e decine di impianti, senza contare arbitri, istruttori, allenatori e varie altre figure tecniche. Stiamo parlando di un bisogno formativo per migliaia di addetti ai lavori. Fondamentale in questo senso è stata la sensibilità delle nostre Amministrazioni locali, Comune di Empoli in testa, che assieme al 118 hanno avviato, da un anno, una campagna di formazione di massa – gratuita – del mondo sportivo. Nonostante questo, la richiesta di formazione non è stata ancora evasa. A questo serviva la proroga, solo a questo, non certo a “buttare la palla in tribuna”, come forse qualcuno ha erroneamente pensato.

Alessandro Scali, presidente del Comitato Uisp Empolese-Valdelsa

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