Cade dallo scooter e finisce contro un'abitazione: morto un 46enne nella notte

Carlo D'Agostino (foto concessa da www.cronachecittadine.it)

Un uomo di 46 anni, Carlo D'Agostino, ha perso la vita nelle prime ore di oggi, domenica 15 novembre, in un incidente stradale avvenuto sul territorio comunale di Capraia e Limite, in località Limite sull'Arno. I fatti sono avvenuti attorno a mezzanotte e mezzo sulla strada provinciale 106, nel tratto denominato via Matteotti, all'altezza delle scuole elementari 'Marconi'.

La vittima era in sella a uno scooter Yamaha T-Max: sembra che oltre al motociclo non ci fossero altri veicoli coinvolti ma indagini sono in corso. Sul posto la Pubblica Assistenza di Montelupo Fiorentino che ha tentato di rianimarlo ma non c'è stato nulla da fare. Il 46enne è morto sul posto in conseguenza al trauma cranico subìto e altre ferite. Gli accertamenti sono stati eseguiti dai carabinieri.

Secondo una prima ricostruzione lo scooter della vittima avrebbe sbandato in un tratto di rettilineo: il centauro sarebbe stato sbalzato finendo addosso al muro di una abitazione che dà sulla strada. Quel tratto di strada provinciale 106 è stato chiuso durante le operazioni di soccorso. Non è escluso che D'Agostino, residente a Limite sull'Arno, sposato e padre di una figlia di quattro anni, viaggasse senza indossare il casco.

D'Agostino era nativo di Caserta e lavorava a Velletri come guardia penitenziaria. La sua famiglia era a Limite sull'Arno in quanto la moglie insegna in zona. Tutto il nucleo familiare aveva vissuto, fino a poco tempo fa, a Nettuno, in provincia di Roma.

Carmine Olanda, segretario generale del Si.P.Pe (Sindacato Polizia Penitenziaria), ha commentato l'accaduto, come si legge sul quotidiano online laziale cronachecittadine.it: "Carlo lascia una moglie e una figlia, aveva chiesto all’amministrazione penitenziaria di poter avere un’assegnazione temporanea presso il penitenziario di Firenze ma il Ministero ha rigettato l’istanza di distacco. Carlo quindi era costretto spesso dopo il servizio notturno a partire per stare qualche giorno vicino la propria famiglia. Il viaggio di ieri, però, gli è stato fatale".

Il quotidiano laziale dà voce anche ad Alessandro De Pasquale, segretario nazionale dell’Ugl Polizia Penitenziaria: "Moltissimi poliziotti penitenziari purtroppo lavorano lontano dalle proprie famiglie e ci sono anche delle ragazze madri che sono costrette a lasciare i propri figli ancora in tenera età ai nonni. Questa categoria di poliziotti 'poco fortunati', sono costretti a lavorare sodo per accumulare qualche giorno così da condividere momenti significativi con i propri cari; questo è quello che faceva l’agente D’Agostino, accumulava un turno smontante ed un riposo e 'correva' dalla sua bambina ancora in tenera età; purtroppo per lui è stato l’ultimo viaggio".

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