Cacciatore morto a Tavolese, Gabbie Vuote Onlus: "Chi uccide per errore sia punito con l'aggravante dell'arma"

"Leggiamo che l'amico cacciatore, anzichè il cinghiale,  uccide l'amico cacciatore. Naturalmente per errore.
Ed il commento del dirigente del settore faunistico venatorio della Regione, Paolo Banti, infatti commenta: "Non ci spieghiamo come questa tragedia possa essere avvenuta".

Glielo spieghiamo noi. Come si fa a pensare che maneggiando armi da guerra quali sono quelle per la caccia al cinghiale, con una caccia violenta com'è la caccia al cinghiale, con  una passione smisurata di uccidere com'è quella della caccia al cinghiale, non avvengano queste morti? Per errore, naturalmente.

Secondo l'Associazione Vittime della caccia, sono più di cento le vittime umane della caccia ad ogni stagione ventatoria, senza consideare che tra loro ci sono bambini e migliaia di animali domestici, non solo di cacciatori.L'incidente mortale avvenuto al cinghialaio certaldese si configura come uno dei tanti previsto nella statistica degli incidenti.

Ma, nessuno si pone la domanda di quanti incidenti ci saranno se la legge Remaschi passerà? Una legge che prevede la caccia per tre anni consecutivi in ogni luogo e, come abbiamo potuto vedere, già anticipata con la battuta compiuta poco tempo fa alla periferia di Firenze e  Fiesole.
Cacciatori ovunque, spari ovunque, rischi moltiplicati a dismisura. E il turismo in Toscana che fine farà?

L'ipocrisia della caccia, la suprema potenza degli armieri, cuochi e ristoratori proseguono la loro azione distruttiva contro animali che nessuna colpa hanno di aver viaggiato in furgoni dall'est Europa fino alla Toscana, oppure allevati, ibridati con i maiali, introdotti ovunque...perfino in Sicilia dove non c'erano e dove certo non sono arrivati a nuoto.

La vergogna della caccia al cinghiale è tutta qui: viene colpito un uomo e si parla di errore, ma se un'auto investe una persona si predispone una legge per reato stradale.
E' giustizia questa? Un'arma non può essere equiparata a una bevuta di troppo, a una velocità fuori misura, a una distrazione?
Noi crediamo che chi uccide "per errore" una persona durante la battuta di caccia dovrebbe essere punito con l'aggravante dell'arma.

Gli "errori" dei cacciatori appartengono ai cacciatori e non ne dovrebbero fare le spese i comuni cittadini che vorrebbero godere delle passeggiate nei boschi, della raccolta dei funghi, della quiete delle campagne, delle visite alle pievi, dei sentieri nel verde e di ogni altro piacere che una campagna, un bosco, riservano".

Mariangela Corrieri, Presidente Associazione Gabbie Vuote Onlus Firenze

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