La figura di Emilio Mancini a 'Venerdì in archivio'. Intellettuale della prima metà del '900

L'intellettuale Emilio Mancini

Uno sguardo sulla storia culturale del primo cinquantennio empolese attraverso la ri-scoperta di uno dei suoi protagonisti: Emilio Mancini (1883-1947).

Se ne parlerà nel prossimo “Venerdì in Archivio”, in programma il 12 febbraio, alle 17, nel Cenacolo degli Agostiniani di Empoli, in via dei Neri, dove si terrà un incontro a più voci per raccontare un intellettuale empolese della prima metà del ‘900.

L’incontro si propone di delineare la biografia e le esperienze di Emilio Mancini con l’intervento congiunto di Andreina Mancini, la figlia, e Paolo Pianigiani; mentre Elisa Boldrini illustrerà i caratteri salienti della sua lunga direzione della testata ‘Miscellanea storica della Valdelsa’, rivista valdelsana che egli mantenne ininterrottamente dal 1920 al 1947, anno della scomparsa.

Sarà infine Giuliano Lastraioli a parlare dell’ambiente intellettuale empolese, con cui si relazionò Emilio Mancini.

 

I PROMOTORI

L’iniziativa è stata organizzata insieme alla Società Storica della Valdelsa, presieduta dal prof. Fabio Dei, interessata a far luce sulla figura di Emilio Mancini, che animò –  assieme ad altri empolesi come Vittorio Fabiani, Corrado Masi, Mario Puccioni – le pagine della “Miscellanea Storica della Valdelsa”. 

Se ne è presentata l’occasione quando la figlia Andreina, fiorentina, ha intercettato sulla rete, nel sito curato da Paolo Pianigiani (www.ilraccontodellarte.it) notizie e informazioni sul padre Emilio e ha deciso di riallacciare un contatto significativo con la sua città di origine.

Obiettivo rimettere in circolo il suo archivio di lavoro, conservato con cura e attenzione: l’insieme delle carte, appunti e documentazione raccolta per la pubblicazione dei suoi contributi, usciti in particolare sulla Miscellanea storica della Valdelsa, ma anche su riviste nazionali. Il punto di riferimento di questo materiale composito sarà l’archivio storico comunale che lo metterà a disposizione di quanti sono interessati a consultare questa raccolta “virtuale” per ragioni di studio o semplice curiosità, analogamente a quanto è stato fatto per le carte di Oreste Ristori.

 

LE ORIGINI DI EMILIO MANCINI

La famiglia era di origini modeste e per completare gli studi Emilio Mancini si aiutò dando lezioni private. Dopo la laurea in lettere si dedicò all’insegnamento: dapprima a San Miniato, quindi a Livorno, all’Istituto Magistrale. Fece carriera: prima Preside poi Provveditore agli Studi. Le sedi lontane da Empoli: Val d’Aosta e Piemonte e, dopo la seconda guerra mondiale, Lucca.

Autore di moltissimi articoli e contributi, si ricordano i più conosciuti in ambito empolese quelli pubblicati dalla tipografia Lambruschini nei primi anni ’20: ‘La fontana di Empoli e Luigi Pampaloni, scultore fiorentino’ e ‘I giornali umoristici e "numeri unici" empolesi’ e il fascicolo delle “Cento città d’Italia” ‘Empoli: granaio della Repubblica fiorentina’, scritto insieme all’amico Vittorio Fabiani.

 

PROGRAMMA

Apre l’incontro Stefania Terreni con Le carte “ritrovate” di Emilio Mancini (1883-1947); a seguire Paolo Pianigiani e Andreina Mancini parleranno di “Emilio Mancini: la sua vita e i suoi scritti”; Elisa Boldrini, invece, illustrerà “Emilio Mancini, Direttore della Miscellanea Storica della Valdelsa”. Conclude Giuliano Lastraioli con “Emilio Mancini fra gli empolesi”.

Fonte: Comune di Empoli - Ufficio Stampa

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