Giorno del ricordo, la celebrazione del dramma delle foibe trova l’accordo unanime in consiglio

(foto gonews.it)

Domani, mercoledì 10 febbraio, in tutta Italia si celebra il "Giorno del ricordo" per non dimenticare gli italiani massacrati in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia tra il 1943 e il 1945. Anche il Comune di Empoli vuole ricordare quelle vittime.

LA LEGGE - Tale ricorrenza, è stata istituita con la Legge 30 Marzo 2004, “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine nord-orientale”.

ROBERTO BAGNOLI - Come nel 2015, quando il ricordo avvenne tramite un intervento in consiglio comunale del presidente dell’assemblea, «anche quest’anno – spiega Roberto Bagnoli – l’amministrazione non dimentica e anzi la finalità di questa giornata è appunto quella di conservare e rinnovare questo ricordo, ma rappresenta prima di tutto un atto di giustizia verso le migliaia di persone scomparse in queste gole. Il Giorno del Ricordo deve essere lo strumento da cui partire per costruire una memoria condivisa.

In questo contesto, recuperare e fare emergere la memoria consapevole ed intera di quel periodo – aggiunge Bagnoli – è prima di tutto un dovere morale della coscienza e di onestà politica. La celebrazione del Giorno del Ricordo è quindi un atto non formale, ma una data importante per ricordare soprattutto ai più giovani uno dei momenti di lucida follia collettiva accaduti durante il Novecento, secolo in cui i totalitarismi hanno cercato più volte di sopprimere la dignità e la libertà dell'uomo. Ogni luce gettata sui meccanismi di questi processi è utile per interpretarne lo sviluppo, evitando amnesie e reticenze e collocando i fatti nella loro dimensione specifica».

MOZIONE APPROVATA - Ancora di più dopo l’approvazione unanime in consiglio comunale, lo scorso 27 gennaio, di una mozione presentata da Francesco Gracci, del Centrodestra per Empoli, in cui si impegna sindaco e giunta a ‘organizzare iniziative di approfondimento e ricordo in memoria dei Martiri delle Foibe, nel giorno del 10 febbraio o in altre date comunque prossime; a invitare ogni scuola di ordine e grado del Comune di Empoli ad approfondirne gli accadimenti storici tra i giovani e gli studenti all’interno del progetto “Investire in Democrazia”, con il coinvolgimento di storici e ricercatori che abbiano svolto ricerche documentali e anche ascoltando testimonianze dirette.

I PRECEDENTI - In effetti in questi anni il Comune di Empoli ha già celebrato in altre occasioni il ‘Giorno del Ricordo’, per esempio nel 2010, quando proprio in consiglio comunale, si svolse una seduta aperta con la presenza degli attori empolesi Andrea e Angela Giuntini che lessero in aula brani di Graziano Udovisi, unico sopravvissuto vivente all’infoibamento; quindi una testimonianza su Don Francesco Bonifacio, assassinato e infoibato; poi un brano del diario di Mafalda Codan. A ricordare l’esodo giuliano-dalmata fu Miriam Andreatini Sfilli, all’epoca delegata per la provincia di Firenze per l’Associazione nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia.

Ancor prima, nel dicembre 2007, l’Archivio Storico Comunale, ospitò una intera giornata di studi con docenti e testimoni di quella tragedia; in quell’occasione fu consegnato ai docenti delle scuole secondarie il volume Per una storia del confine orientale fra guerre, violenze, foibe, diplomazia, pubblicato dall’Istituto Grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea e finanziato dalla Regione Toscana.

ELEONORA CAPONI - «A dimostrazione – spiega l’assessore alla Memoria Eleonora Caponi – di come, nell’ambito del progetto Investire in Democrazia ci sia la volontà di dare testimonianza a tutti gli eccidi e genocidi che caratterizzarono la barbarie del periodo della Seconda Guerra Mondiale: sia Giorno della Memoria, sia Giorno del Ricordo. Ci preme ricordare che Empoli e gli altri Comuni della nostra zona furono direttamente toccati dal fenomeno della deportazione politica e civile nei campi di sterminio nazisti e che quindi le nostre amministrazioni abbiano dedicato maggiore attenzione a raccontare fatti accaduti nel nostro territorio senza tuttavia dimenticare i fatti avvenuti in Istria. Dopo l’approvazione unanime della mozione sarà nostro obiettivo programmare, in modo condiviso con le scuole e con le associazioni firmatarie del Protocollo di ‘Investire in Democrazia’, un nuovo momento dedicato al ricordo delle foibe. Intanto l’invito a studenti e docenti è quello di approfondire queste tematiche attraverso i libri di testo e perché no con alcuni dei volumi presenti nella nostra biblioteca comunale ‘Renato Fucini’».

LA STORIA - Nelle cavità carsiche, chiamate foibe, vennero gettati ancora vivi, l'uno legato all'altro col fil di ferro, uomini, donne, anziani e bambini che in quel periodo di grande confusione bellica si erano ritrovati in balìa dei partigiani comunisti jugoslavi.

Il "Giorno del ricordo" non è solo dedicato alle vittime delle foibe, ma anche alla grande tragedia dei profughi giuliani: 350 mila costretti all'esodo, a lasciare case e ogni bene per fuggire con ogni mezzo in Italia.

In gran parte finirono nei campi profughi e ci rimasero per anni.

Perché il 10 febbraio? E' una data simbolica che si riferisce al 1947 quando entrò in vigore il trattato di pace con cui le province di Pola, Fiume, Zara, parte delle zone di Gorizia e di Trieste, passarono alla Jugoslavia.

Le stragi avvennero all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943 quando si scatenò l'offensiva contro nazisti e fascisti. Nel mezzo furono colpiti indiscriminatamente tutti gli italiani.

Ma il massacro più vasto fu messo in atto a guerra finita, nel maggio del 1945, per costringere gli italiani a fuggire dalle province istriane, dalmate e della Venezia Giulia. Secondo le fonti più accreditate le vittime furono almeno 5000.

Fonte: Comune di Empoli - Ufficio stampa

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