Meningite, Mazzotta (Simit): "La Regione sia più coinvolta"

In aumento, negli ultimi anni, i casi di meningite in Toscana: dalla media di 15-16 casi all'anno si è passati ai 38 del 2015, di cui 31 di meningococco di tipo C, colpendo anche i più giovani, anche mortalmente. Si individuò sin da subito che la causa fosse un ceppo particolare di meningococco molto aggressivo, ST11, riscontrato anni fa anche nel Veneto e in Provenza. "Nonostante siano stati messi a disposizione 600mila dosi di vaccini - afferma il Prof. Francesco Mazzotta, Past-President Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) della Regione Toscana, direttore dell’Unità operativa di malattie infettive dell’Asl di Firenze e membro della Commissione regionale sulle vaccinazioni - la percentuale di chi l'ha effettuata si è dimostrata bassa. Ad oggi, nell'ultimo mese, sono già comparsi 12 casi, di cui 10 di tipo C, localizzati soprattutto nella provincia di Empoli".

L'INTERVENTO DEI REPARTI SPECIALIZZATI - Allo stato attuale dei quattro pazienti affetti di meningite, i tre giovani stanno bene, mentre migliora l'oltre 75enne, nonostante le problematiche dettate dall'età. "Si tratta di un problema sanitario emergente, che coinvolge soprattutto la parte Ovest di Firenze, nel Valdarno inferiore - prosegue il Prof. Mazzotta - Dal 1° febbraio i medici di malattie infettive sono al lavoro per la costituzione di una nuova struttura nell'empolese, ma tutte le unità operative sono coinvolte nell'assistenza dei casi. E' stato messo nuovamente a disposizione il vaccino, e ogni infettivologo sta intervenendo per garantire la corretta profilassi. Chiediamo alla Regione un maggiore coinvolgimento per le strategie necessarie per combattere la malattia".

"La meningite esiste e registriamo vari casi anche nel nostro Paese - conclude il Prof. Massimo Andreoni, Past President SIMIT - Qui fa notizia la concentrazione di più pazienti colpiti in una sola regione a pochi chilometri di distanza. E' un problema endemico in Italia. Piuttosto che creare allarmismo in casi di focolai specifici di meningite, occorre tenere alta l'attenzione e puntare decisamente sulla vaccinazione quale unica forma di prevenzione oltre che i casi endemici, e riconsiderare il problema meningite ad un questione globale".

Fonte: Ufficio Stampa

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