Rossella Casini, una targa per la studentessa uccisa dalla 'ndrangheta

Rossella Casini

Il Comune di Pontassieve insieme al Gonfalone, ha partecipato questa mattina in Borgo La Croce, alla cerimonia in ricordo di Rossella Casini, la giovane studentessa uccisa dalla ‘Ndrangheta, per aver “rotto” il silenzio. Una storia che risale al 22 febbraio del 1981 e oggi davanti a quella che fu la sua abitazione a Firenze amministrazione insieme all’Associazione Libera. “Onorato – ha spiegato l’assessore del Comune di Pontassieve Jacopo Bencini - di poter rappresentare Pontassieve alla cerimonia in ricordo di Rossella Casini, scomparsa per mano della 'ndrangheta nel 1981. "Per amore infranse la regola criminale del silenzio". A ognuno di noi, nel lavoro e nella politica, confrontarsi ogni giorno con la propria coscienza, infrangere il silenzio”

Il Fatto: Rossella Casini nasce a Firenze il 29 Maggio 1956 in una famiglia operaia, che ormai aveva quasi perso le speranze di avere un figlio. Vivono in Borgo la Croce, una via tranquilla che unisce Piazza Beccaria al mercato rionale  di Sant’Ambrogio. Non sappiamo nulla della vita di Rossella prima dell’incontro con Francesco Frisina, perché non è rimasto più nessuno a raccontarla: la mamma Clara è morta due anni dopo la sua sparizione, il padre Loredano alla fine dei ‘90, non molto tempo dopo aver saputo la verità sulla morte della figlia da un quotidiano. È  il 1994,  13 anni dopo i fatti. Un pentito parla: Rossella è stata rapita, torturata, violentata, fatta a pezzi e buttata in mare per aver osato rompere il silenzio imposto dalla ‘ndrangheta e, ancor peggio, aver distolto, anche se per poco, il suo amato Francesco, dalla retta via dell’omertà. 

Nel 1977 Rossella si era innamorata di uno studente universitario: gli fa conoscere la sua famiglia e nell’estate dell’anno successivo vanno tutti insieme per le vacanze estive in Calabria a conoscere i genitori di Francesco. Qui inizia un serie di eventi che porta Rossella a conoscere fatti che neanche poteva immaginare: l’appartenenza di Francesco ad una famiglia ‘ndranghetista, faide per il potere ed il controllo del territorio, vendette per sgarri commessi o sospettati. Viene ucciso il padre di Francesco, Francesco stesso è ferito in un agguato. Rossella decide di parlare con le forze dell’ordine e convince Francesco a fare lo stesso. Tutto questo è inaccettabile. Francesco viene convinto a ritrattare e Rossella vive un momento di confusione e resta in balia degli eventi. Nel frattempo però è stata decretata la sua morte. Muore nel 1981, forse a febbraio. È  del 22 di quel mese l’ultima telefonata a suo padre.

 

Fonte: Comune di Pontassieve - Ufficio Comunicazione

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