Terrorismo online, il sottosegretario Ferri: "La legge italiana efficace anche con operatore all'estero"


Nei giorni scorsi si è dibattuto molto sul tema a causa delle minacce islamiste su Facebook a una giornalista italiana. Il magistrato ha ordinato al colosso californiano di rimuovere le pagine, ma la risposta giunta da oltreoceano è stata negativa.

Sul tema è intervenuto il Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri: "ci tengo a sottolineare che il Governo può certamente intervenire per inibire l'accesso ai siti, anche senza il consenso degli operatori stranieri, ma per farlo devono esserci specifici rischi terroristici in atto. Grazie alla legge 43, rafforzata lo scorso anno, abbiamo aggiunto ventuno articoli per il miglioramento della strategia di contrasto al terrorismo internazionale. Il problema di base  per cui la questione è particolarmente delicata è il coinvolgimento delle libertà fondamentali e siamo consapevoli che il legislatore ha il dovere di trovare il punto di equilibrio".

Ha poi continuato Ferri: "Nel pacchetto di norme sul terrorismo abbiamo approvato anche una statuizione che permette al magistrato di ordinare l'inibizione e la chiusura di un sito o di un profilo attraverso il quale un soggetto stia condividendo contenuti pericolosi per la sicurezza pubblica, stia portando avanti un'opera di proselitismo o stia cercando di attrarre o arruolare per finalità terroristiche. Il controllo e l'azione di contrasto di queste attività rappresentano un punto di partenza assolutamente necessario per garantire maggiore sicurezza e permette inoltre di individuare i soggetti fiancheggiatori delle organizzazioni terroristiche. La rete deve diventare piuttosto uno strumento di collegamento, collaborazione e scambio di informazioni a distanza da sfruttare per garantire un costante dialogo tra le Forze dell'Ordine sia a livello nazionale che sovranazionale".

Ha poi concluso Ferri: "Non dobbiamo arretrare nel monitoraggio e dobbiamo responsabilizzare gli utenti a fare un uso corretto delle tecnologie che hanno a disposizione. Un controllo efficace non si deve fermare solo alla repressione della propaganda, ma deve servire anche al contrasto di fenomeni altrettanto preoccupanti e gravi come il cyberbullismo, da non sottovalutare perché interviene negativamente sui nostri giovani, il futuro della nostra società".

Fonte: Ufficio Stampa

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