Noa Food, lo Chalet Fontana diventa un cantiere verde dedito al bio

Un orto condiviso, un biomarket allestito ogni sabato aperto al pubblico e corsi di formazione per chi vuole imparare il metodo Noa Food (una coltivazione sperimentale basata su uno studio dell’Università di Pisa con pratiche innovative per preservare l’ambiente e generare prodotti con qualità organolettiche più elevate). Sono queste alcune novità in arrivo nel giardino dello Chalet Fontana, lo storico locale fiorentino sul viale Galileo Galilei, introdotte dall’azienda agricola Lo Stento nel Viale dei Colli che inaugurerà l’ettaro verde completamente riqualificato a pochi passi dal Piazzale Michelangiolo, sabato prossimo con la prima edizione del biomarket, un mercato aperto al pubblico dedicato alla vendita di piante e fiori bio che si ripeterà ogni sabato nel giardino dello Chalet.

Alla realizzazione e allo sviluppo di un orto bioattivo con metodo Noa Food è invece dedicato il corso che si terrà allo Chalet Fontana sabato 14 maggio, dalle 9.30 alle 13.30 con replica venerdì 27 maggio dalle 15 alle 19. Il corso sarà tenuto dall’agronomo Andrea Battiata e avrà la durata di 4 ore con un costo di 50 euro ad iscrizione.

Infine a giugno prenderà il via il progetto “NOA community Garden”, l’orto condiviso presso i terreni dell’Az.Agricola Le Camelie a Marignolle  e dello Chalet Fontana. All’interno del progetto “NOA community garden” sarà possibile prendere in affitto appezzamenti di orto bioattivo (per una superficie compresa tra 30 e 60 mq) e di avvalersi della consulenza e del supporto nella coltivazione da parte dell’agronomo Andrea Battiata.

“Siamo entusiasti di partire con questo progetto – spiegano i promotori del progetto Noa Food Federico Cassi e Chiara Conti – crediamo che il metodo Noa Food rappresenti (un’ innovazione davvero) un interessante passo di trasformazione nel panorama agricolo in grado di coniugare rispetto della natura e produzione di cibo di alta qualità grazie a valori nutritivi dello stesso di gran lunga superiori al cibo normalmente in commercio. Vogliamo proporlo a Firenze dove ancora non è conosciuto convinti che la sperimentazione di nuovi metodi di coltivazione di qualità con caratteristiche produttive ecosostenibili rappresenti un doveroso percorso di trasformazione per una agricoltura sempre più fertile e sempre più importante nell’economia del territorio.”

Fonte: Ufficio Stampa

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