Lectura Dantis in compagnia di Migliorini, direttamente dal Teatro Romano

LECTURA DANTIS

con un ospite d’eccezione Simone Migliorini fondatore e direttore artistico del Festival Internazionale del teatro romano di Volterra

che insieme agli attori Francesca Signorini e Domenico Belcari e al musicista David Dainelli

daranno forza interpretativa a un florilegio di testi danteschi.

Migliorini è considerato uno dei migliori dicitori del divin poeta, allievo di Giorgio Albertazzi, da anni sta sensibilizzando l’opinione pubblica e gli studiosi, su i presunti natali di Dante a Montegemoli (PI), paese del quale era originaria la madre e di considerare l’alta val del Cecina e il territorio volterrano quale scenario, location, del poema dantesco, come sostenuto, tra gli altri, anche da Gabriele D’Annunzio e Rudolf Borchachardt.

“Si pensi che proprio nel territorio che da spunto scenografico alla Commedia, sono riemersi anche i primissimi documenti in lingua volgare (la famosa Guaita di Travale), si pensi ai fenomeni geotermici naturali che ne duecento si manifestavano nelle zone di Montecerboli (monte di cerbero), Larderello e paesi circostanti..Al di la di questo Dante appartiene all’umanità e deve esserle restituito, deve essere restituito al pubblico, al volgo,al quale ha sempre appartenuto. Che si torni a dire, a leggere, come lo si faceva a veglia, sul canto del fuoco o in trattoria, privilegiando la sua caratteristica di Commedia. E’ da li che il poema assume forza, se lo si fa scendere dai paludamenti e contorcimenti intellettuali. Dante va ascoltato e letto prima che interpretato e supposto. Solo così si ottiene quel “Convivio” tanto caro al poeta, quella ​“mensa dove lo pane delli angeli si manuca

” Perché “​tutti li uomini

naturalmente desiderano di sapere...

acciò che la scienza è ultima perfezione della nostra

anima, nella quale sta la nostra ultima felicitade, tutti naturalmente al suo desiderio semo subietti.”

Dante fa parte del nostro DNA, non è noioso, ha una forza erotica, mistica, poetica che hai più è sconosciuta, perché lo si è intellettualizzato, come del resto Shakespeare o i classici greci e romani, tutti asserviti al potere intellettuale, quando sono sempre stati patrimonio del vasto pubblico, perché i capolavori non hanno bisogno di troppe spiegazioni, arrivano diretti nell’anima delle persone anche di quelle che per un motivo o l’altro siano dotate di scarsa nozionistica. Come dice Dante stesso

“Di fuori dall'uomo possono essere similemente due cagioni intese, l'una delle quali è induttrice di necessitade, l'altra di pigrizia. La prima è la cura familiare e civile, la quale convenevolemente a sé tiene delli uomini lo maggior numero, sì che in ozio di speculazione essere non possono. L'altra è lo difetto del luogo dove la persona è nata e nutrita, che tal ora sarà da ogni studio non solamente privato, ma da gente studiosa lontano.”

I capolavori sono come manifestazioni della natura, nessuno può restare indifferente di fronte a uno splendido fiore colorato o a un paesaggio, un tramonto mozzafiato.

Così sono i capolavori d’arte: semplici, la loro forza sta proprio nella loro inspiegabile semplice bellezza.

Credo che riguardo alla Commedia abbiamo preso un abbaglio anteponendo l’aggettivo assegnatole dal Boccaccio, al titolo. Dovremmo posporlo e cominciare a chiamarla “Commedia divina”.

Molti ricorderanno Migliorini e gli altri attori interpreti di uno straordinario “Caligola” di Camus andato in scena qualche anno fa nel teatro di Collesalvetti. Al suo attivo ha importanti collaborazioni con personaggi dello spettacolo nazionale e internazionale.

Fonte: Festival Internazionale Teatro Romano Volterra

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