Primo maggio, lavoro e accoglienza si intrecciano nel corteo di Cobas e Comunità in Resistenza

Il corteo di Prc. PcdI, Iskra e Csa Intifada a Empoli (foto gonews.it)

"I Cobas Empoli-Valdelsa e la Comunità in Resistenza saranno presenti anche quest'anno al corteo del 1 maggio a Empoli. Come negli anni passati, caratterizzeremo questa giornata mettendo in risalto le mille forme di sfruttamento presenti anche sul nostro territorio e rivendicando la libertà di movimento in una fase in cui i confini diventano barriere sempre più presidiate da divise di ogni colore.

Nell'Europa odierna, i flussi migratori ridisegnano la contrattazione sociale, ridefiniscono diritti e cittadinanza. Precarietà e migrazioni sono elementi che caratterizzano non soltanto chi arriva dalla Siria o dalla Libia ma anche gli oltre cinquecentomila italiani in fuga verso il Centro-Nord Europa. E' una condizione che finisce con l'accettazione di salari sempre più bassi e diritti sempre più ridotti.

Migranti, rifugiati, disoccupati e precari vivono lo stesso stato di profonda crisi sociale e i confini sono usati come strumenti di esclusione, di inclusione selettiva e di sfruttamento. Questo è il filo che ci lega ai movimenti transnazionali che in questi giorni, da Idomeni al Brennero rivendicano l'abbattimento di barriere e confini e in questa ottica intendiamo caratterizzare il nostro 1 maggio.

La gestione dei flussi migratori evidenzia il fallimento di un'Unione Europea che sacrifica l'accoglienza in nome di interessi geo-strategici, delegando la gestione dei rimpatri alla Turchia di Erdogan, attore non secondario nella guerra siriana e responsabile di una feroce repressione interna e verso il popolo curdo.

La questione migratoria, in assenza di un welfare generalizzato, finisce per assumere i connotati di una forma remunerativa di business, subordinando i diritti umanitari alla voracità di imprese e cooperative.

Lo scorso 1 marzo, in occasione della giornata di sciopero sociale transnazionale abbiamo evidenziato il ruolo di queste aziende nel nostro territorio. In particolare, abbiamo denunciato l'assenza e il disinteresse di gran parte dei comuni del territorio sul tema dell'accoglienza, finendo per consegnare centinaia di migliaia di euro di contributi pubblici. Una gestione dell'accoglienza in mani pubbliche, avrebbe consentito nuove assunzioni di personale, un ritorno economico nelle casse degli enti e un beneficio per tutta la comunità.

I profughi possono però diventare miniera d'oro anche per gli enti locali: la Regione Toscana ha infatti decretato il loro utilizzo gratuito per lavori socialmente utili in cambio dell'ospitalità. Ma l'asilo è un diritto sancito dalle Convenzioni Internazionali, non un favore da contraccambiare.

Nessuna frontiera ma canali umanitari immediati

il lavoro si paga, sempre

per una gestione interamente pubblica dell'accoglienza

DOMENICA 1° MAGGIO CORTEO A EMPOLI

ritrovo h 9.00 davanti alla Stazione Ferroviaria"

ore 13.00 pranzo al Csa Intifada

 

Cobas Empoli Valdelsa – Comunità in Resistenza/Csa Intifada

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