Finti corrieri rubavano nelle pelletterie: oltre 190mila euro di refurtiva



Tra il 2014 e il 2015 avrebbero rubato in cinque ditte di pelletteria del Fiorentino, fingendosi corrieri e portando via la merce pronta per la spedizione con furgoni presi a noleggio. Questa l'accusa per la quale quattro uomini di età compresa tra i 43 e 51 anni, napoletani, sono stati arrestati dai carabinieri in esecuzione di custodia cautelare ai domiciliari disposta dal gip di Firenze.

Tre di loro erano già stati sottoposti agli arresti domiciliari lo scorso novembre nell'ambito della stessa inchiesta, coordinata dal pm Leopoldo De Gregorio, poiché accusati di aver messo a segno altri furti in ditte di abbigliamento nelle province di Firenze e Arezzo. Complessivamente, sono accusati di aver commesso 10 colpi, rubando capi di abbigliamento e accessori prodotti per noti marchi della moda per un valore di circa 190 mila euro. Per tutti il reato contestato è furto in concorso.

Secondo quanto accertato dai carabinieri, entravano nei piazzali delle ditte ci furgoni presi a noleggio. Una volta dentro uscivano e caricavano rapidamente gli scatoloni pronti per essere spediti, poi ripartivano velocemente, senza lasciare al personale il tempo di capire che cosa stava accadendo. Per evitare controlli durante il viaggio di ritorno a casa, spedivano la refurtiva in Campania tramite corriere. Una volta tornati a casa ritiravano la merce, che secondo gli investigatori veniva poi rivenduta sulla piazza napoletana.

I 4 uomini finiti ai domiciliari si erano organizzati in modo da noleggiare in Campania furgoni, esclusivamente senza insegne, con i quali poi raggiungevano la Toscana e qui facevano i colpi, quasi certamente preparati prima nei minimi particolari: nel mirino finivano tutti capi di abbigliamento e calzature di alcune delle più note griffe: Gucci, Valentino, Prada, Jimmy Cho, Tod's, Denim. A domiciliari sono finiti quattro napoletani: Aniello Borrelli, 52 anni, Arturo Criscuolo (50), Ciro Criscuolo (44) e Carmine La Ragione (50 anni). Dopo aver compiuto i colpi, gli autori si recavano nelle sedi più vicine di corrieri e qui spedivano gli scatoloni camuffati direttamente in Campania, possibilmente in comuni vicini alle loro residenze. Con i furgoni, puliti, tornavano verso casa. A loro i carabinieri di Firenze sono arrivati grazie ad alcune testimonianze e ai controlli effettuati sui cellulari usati ma anche al riconoscimento da parte di alcuni dipendenti delle pelletterie e degli autonoleggi dove avevano noleggiato i furgoni.

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