Nidi aperti più a lungo per sostenenre le lavoratrici stagionali


Il Comune di Greve lancia un nuovo progetto a tutela delle mamme che lavorano legato ai servizi all'infanzia. Nidi comunali aperti anche d'estate e nei periodi in cui i genitori svolgono lavori e attività stagionali. E' l'assessore alla Pubblica Istruzione Maria Grazia Esposito a promuovere l'idea di riformulare e adeguare agli orari di apertura e di accesso ai nidi comunali in base alle nuove esigenze delle famiglie del Chianti. “Quello delle donne che lavorano è un diritto sancito dall'articolo 37 della Costituzione Italiana – spiega l'assessore – unitamente al ruolo della mamma nell'ambito della famiglia e alla necessità di garantire protezione e un adeguato percorso di crescita al bambino: l'idea di rendere più flessibile il servizio della prima infanzia nasce dal bisogno di sostenere il genitore, assunto con contratti stagionali ad esempio per il periodo estivo, fenomeno che interessa in maniera rilevante i territori a vocazione turistica, come il nostro”.

Il Comune di Greve è impegnato nel reperimento dei fondi finalizzato a realizzare il progetto nel corso del 2017. L'obiettivo è quello di andare incontro al mondo del lavoro che cambia, non più legato ad orari d'ufficio. “Per chi opera nel settore turistico-ricettivo, in quello agricolo e commerciale – spiega l'assessore – il periodo estivo è considerato lavorativo e l'abitudine di andare in vacanza durante il mese di agosto ormai è un ricordo degli anni '60, per questo ritengo necessaria maggiore flessibilità". I servizi erogati nei nidi comunali, La coccinella a Greti e il Riccio a Greve, possono contare sulla professionalità di educatori specializzati coordinati dalla consulente pedagogica Letizia Bulli che elabora progetti educativi cuciti addosso agli spazi e ai bambini che li frequentano, aspirano a tradursi in un modello di welfare. Il progetto del Comune chiantigiano si propone di innovare i servizi all'infanzia e di offrire soluzioni che contrastino l'occupazione e creino lavoro al femminile. “E dimostrato che 100 donne che lavorano possono creare 30 posti di lavoro – aggiunge l'assessore - tenere aperti i nidi e adeguarne l'accesso ai periodi in cui normalmente il servizio non è attivo, impedisce che le donne lavoratrici alle quali, per motivi legati al lavoro stagionale, sono richiesti turni particolari e giornate festive, siano costrette a licenziarsi; al contrario, un servizio nido che funziona permette alla donna di conciliare le proprie esigenze professionali con la vita familiare e crea occupazione in un momento in cui c'è tanto bisogno di lavoro, soprattutto al femminile”.

Fonte: Ufficio Stampa

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