Sarti (SI); "Separazione tra Stato e Chiesa sempre più sotto attacco anche in Toscana"

Paolo Sarti

 

Si è tenuta oggi presso il Consiglio Regionale un’affollata conferenza stampa del Gruppo consiliare Sì Toscana a Sinistra e dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti dal titolo “Ora et.. Governa – la Laicità come base della democrazia”. Presenti il Consigliere Regionale Paolo Sarti e il coordinatore del Circolo UAAR di Firenze Marco Mangani.

“La conferenza è nata dalla costatazione di un sempre maggiore annacquamento, anche in Toscana, del principio della separazione tra Stato e Chiesa” afferma il Consigliere Paolo Sarti.

“In questa legislatura abbiamo visto finanziare mozioni a sostegno al ruolo sociale e educativo degli oratori (per definizione luoghi di preghiera) in un ruolo sussidiario rispetto alle istituzioni, finanziare tirocini scolastici, progetti di alternanza scuola/lavoro, nelle parrocchie e nei campeggi estivi religiosi”. “A Natale le stanze del Consiglio sono state disseminate di presepi e la mozione leghista per esporre il crocefisso nell’aula consiliare è stata respinta a fatica, anche a causa delle astensioni di alcuni consiglieri Pd e del Movimento 5Stelle”. “E ancora rimane la “particolarità” che i sacerdoti presenti nelle corsie dei nostri ospedali non sono semplici volontari che arrecano un conforto religioso, ma sono stipendiati direttamente dalle ASL “.

“Anche l’ingente finanziamento di 200.000 euro alla Diocesi fiorentina – continua Sarti - per le spese organizzative in occasione della visita del Pontefice pone molte domande: É accettabile uno stanziamento a un’istituzione come la Chiesa che già ha enormi privilegi e agevolazioni fiscali? L’entità del finanziamento, in un momento di tagli a tutti i livelli, non è stata forse eccessiva? Trattandosi di una visita importante di un capo di Stato, perché la Pubblica Amministrazione non si è fatta carico direttamente delle spese, garantendo così maggior trasparenza ed economicità nella scelta delle ditte per esempio? In alternativa, perché non sono stati chiesti dei preventivi di spesa su cui modulare il finanziamento?”.

“Il tutto s’inserisce in una situazione che ricordiamo, vede la Chiesa cattolica, tra fondi pubblici, esenzioni e privilegi vari, costare ogni anno ai cittadini italiani qualcosa come 6 miliardi di euro”.

“Tutte queste vicende – termina il rappresentante di Sì Toscana a Sinistra – mostrano come la Giunta Rossi abbia un atteggiamento troppo scrupoloso verso la curia, dimenticando come sarebbe più utile guardare alla laicità dello Stato non solo come a un meccanismo della vita sociale, ma come a una vera e propria cultura complessiva, segno di una società differenziata, dove non ci sono più una cultura, una religione o un centro di potere egemoni”. “Pensiamo, infatti, che come la scelta di fede è un esercizio di libertà, così la laicità è lo spazio per garantire questa libertà”.

 

Segreteria Sì Toscana a Sinistra

Fonte: Sinistra Italiana

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