In piazza della Gogna arrivano le 'Vie del Giornalismo'

Incontri, parole, personaggi della carta stampata (e non solo) per narrare le tante facce del nostro tempo. Il comune di Castagneto Carducci promuove Le vie del giornalismo, cinque appuntamenti curati dai giornalisti Gianpaolo Boetti ed Elisabetta Cosci e organizzati da Microstoria. Due lunghi week end: venerdì 29 e sabato 30 luglio e venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 agosto, in piazza della Gogna, a Castagneto Carducci, per raccontare attraverso libri scritti da giornalisti, momenti della nostra storia contemporanea. “Una sorta di numero zero di una rassegna che possa essere più ampia e in futuro diventare un luogo di riflessione sul mestiere e sui temi dell’attualità -così Sandra Scarpellini sindaca di Castagneto Carducci, presentando la manifestazione- attraverso lo sguardo di professionisti per poter approfondire i diversi scenari del presente.”   

“Modi diversi di fare giornalismo ma tutti collegati alla possibilità di affrontare con lentezza – in un periodo in cui si può finalmente essere lenti, come quello delle vacanze - e quindi di capire più compiutamente, i fatti della vita che ci scorre a fianco. ” dice Gianpaolo Boetti “Dopo la velocità dei tweet ecco la possibilità di leggere cosa c’è dietro i fatti”.

Cinque modi diversi di fare giornalismo in un momento in cui occorre riflettere su una professione che è in profonda crisi d’identità, attraverso i libri di cinque giornalisti: Domenico Quirico, Mario Lancisi (con Giancarlo Caselli) Fabiola Paterniti, Elisabetta Arrighi, Rocco Moliterni.

La rassegna inizia venerdì 29 luglio, alle 21,30 con la presentazione del libro del magistrato antimafia Giancarlo Caselli, scritto a quattro mani con il giornalista Mario Lancisi. Nient’altro che la verità (Ed.Piemme) è il racconto incalzante che rievoca le tappe fondamentali, i valori, gli amici e i nemici che hanno segnato l’avventura umana e professionale di quello che viene definito il «magistrato più scomodo d’Italia». È la storia vera di un “uomo di legge” che ha dedicato la propria vita alla giustizia, pur consapevole dei limiti delle norme. Una storia raccontata per la prima volta senza reticenze, senza tralasciare i dettagli più inquietanti come misteri, calunnie, colpi bassi, depistaggi. Un racconto dove sono continui, anche se ben distinti e selezionati, gli intrecci fra mafia, economia e politica, con particolari inediti sulle recenti  inchieste svolte sulla ’ndrangheta nel Nord d’Italia. Non ultima l’analisi di come la mafia abbia diversificato i suoi interessi, puntando ad esempio sulle agromafie. L’incontro con Caselli e Lancisi, sarà coordinato da Antonio Valentini.

Sabato 30 luglio, ore 21,30 si parlerà ancora di un’altra pagina nera della nostra storia: quella del terrorismo, con la giornalista Fabiola Paterniti che presenterà il suo fortunato libro, giunto in brevissimo tempo alla quarta ristampa,  Tutti gli uomini del generale (Ed.Melampo). Chi sono gli uomini che hanno combattuto in prima fila il terrorismo negli “anni di piombo”? Chi sono gli uomini che agli ordini del generale Carlo Alberto dalla Chiesa hanno indagato, rischiato, vissuto come clandestini, servito il Paese e la democrazia, per essere dimenticati dopo l'uccisione del loro comandante passato a combattere la mafia? In questo libro racconta la lotta al terrorismo attraverso la voce dei protagonisti che sostennero il peso di un impegno senza limiti. Vivono in questa testimonianza appassionante la memoria di una stagione insanguinata, l'amarezza per le calunnie subite in silenzio, l'orgoglio di uomini consapevoli di avere difeso lo Stato. Uno Stato che spesso li ha dimenticati e nonostante ciò questi uomini sono animati da una stessa certezza: rifarebbero tutto ciò che hanno fatto. Fabiola Paterniti, è giornalista professionista e autrice tv, ha collaborato a lungo alle trasmissione di Michele Santoro e con testate nazionali e regionali, occupandosi di cultura, di temi d’impegno civile, di legislazione antimafia e di tutela dell’ambiente. Esperta in comunicazione politica e istituzionale, è stata anche capoufficio stampa di gruppi parlamentari.  L’incontro sarà coordinato dalla giornalista Cristina Cosentino.

Il secondo week end si apre (Venerdì 5 agosto) con un libro che racconta una tragedia italiana ancora irrisolta: quella del Moby Prince. Elisabetta Arrighi presenta Moby Prince, novemila giorni senza verità (ed ETS). Sono passati 25 anni dalla notte del 10 aprile 1991, quella della strage del traghetto “Moby Prince”, incendiatosi nella rada di Livorno dopo la collisione con la “Agip Abruzzo” carica di 82.000 tonnellate di petrolio. Un quarto di secolo in cerca di verità e giustizia per i 140 morti del traghetto che aveva appena lasciato il porto toscano diretto in Sardegna. Per le madri, i padri, le sorelle, i fratelli, gli amici delle vittime come sono passati questi 25 anni? Racconti di vite spezzate nel buio di quella sera in attesa della verità. Dopo 9.000 giorni parlano i familiari delle vittime, testimoni, inquirenti, consulenti, avvocati, politici. Per cercare di dare una risposta ai misteri insoluti della più grave tragedia della marineria italiana in tempo di pace, proprio nel momento in cui è al via la commissione d'inchiesta del Senato. Elisabetta Arrighi, giornalista, livornese, è stata responsabile del settore culture del quotidiano "Il Tirreno" di Livorno, ha seguito come cronista la tragedia del “Moby Prince” da quella notte fino ad oggi, sul filone principale dell'inchiesta e alcune indagini collaterali relative al disastro. 

Sabato 6 agosto Domenico Quirico, caposervizio Esteri al quotidiano la Stampa, poi corrispondente da Parigi, infine inviato di guerra, nell'agosto 2011 è stato rapito in Libia e liberato dopo due giorni. Il 9 aprile 2013, mentre si trovava in Siria come inviato di guerra, di lui si perde ogni traccia. La prima notizia del suo secondo rapimento giunge solo il 6 giugno: Quirico è ancora vivo; verrà liberato l'8 settembre 2013, dopo 5 mesi di sequestro, grazie al lavoro della Bonino e del governo italiano. Ha seguito tutte le vicende africane degli ultimi vent'anni: dalla Somalia al Congo, dal Ruanda alla primavera araba. A Le vie del giornalismo racconterà la sua ultima fatica: Esodo/ Storia del nuovo millennio (ed. Neri Pozza). Per scrivere questo libro, Quirico si è mescolato ai migranti in fuga dai loro paesi fino ai luoghi di raccolta e quindi ai luoghi d’imbarco, compiendo con loro il viaggio della speranza. In questo senso il suo libro è il racconto in presa diretta dell’Esodo che sta mutando il mondo e la storia a venire. Una Grande Migrazione che ha inizio là dove parti intere del pianeta si svuotano di uomini, di rumori, di vita, dove la sabbia già ricopre le strade e ne cancella il ricordo; nei paesi dove tutti quelli che possono mettersi in cammino partono e non restano che i vecchi. Termina nel nostro mondo, dove file di uomini sbarcano da navi che sono già relitti o cercano di sfondare muri improvvisati, camminano, scalano montagne, seguendo mappe inviate da parenti o amici che già vivono in quella che ai loro occhi è la meta agognata: l’Europa, il Paradiso mille volte immaginato. Tutto l’Occidente sembra ingenuamente credere di poter continuare a respirare l’aria di prima, di poter vivere sulla medesima terra di prima, mentre «il mondo è rotolato in modo invisibile, silenzioso, inavvertito, in tempi nuovi, come se fosse mutata l’atmosfera del pianeta».

La rassegna si conclude domenica 7 agosto con Rocco Moliterni, già caposervizio delle pagine di Cultura alla Stampa, ha diretto l’inserto di spettacoli, cultura e tempo libero “TorinoSette” e ora si occupa di arte. Quando si dice il divertissement: tra la recensione critica di una mostra di arte contemporanea e un corsivo nella sua rubrica “Il Bello e il Buono”, alla Stampa, Rocco Moliterni ha allenato la sua capacità di viaggiatore curioso, raffinato, che scova gusti e retrogusti lungo la nostra bellissima Italia. Così è diventato anche apprezzato esperto del buon mangiare. A Castagneto Carducci presenterà il libro: Non basta la pasta, 50 sughi mentre l’acqua bolle (ed. SVpress). Nel 2013 gli è stato assegnato il premio Igor Man per l’ideazione e la realizzazione dell’inserto sulla nona edizione di «Cheese», l’evento biennale di Slow Food dedicato alle forme del latte e al mondo dei formaggi. In occasione del 150° dell’Unità d’Italia ha scritto un libro che ha avuto molto successo, “Parlami d’amore, ragù”,  in cui attraverso 100 brevi racconti tratti dalla sua rubrica “Fratelli di teglia”, pubblicata dall’aprile 2010 ogni settimana sulla Stampa ha tracciato una storia semiseria dell’Italia a tavola: dai piatti preferiti dei personaggi storici come Garibaldi, Manzoni, Cavour, Rossini alle specialità regionali, dalle leggende attorno all’origine di alcuni classici come l’insalata russa o il carpaccio ai prodotti che hanno fatto la storia della nostra industria alimentare.

Fonte: Ufficio Stampa

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