"Ci troviamo nuovamente davanti ad una ennesima tragedia che colpisce un lavoratore dei trasporti in tutta la sua drammacità e purtroppo, continuità.
Nei porti della Toscana, come sindacati di categoria regionali, confederali regionali e territoriali, abbiamo voluto fortemente il rinnovo del " Protocollo alla salute e sicurezza dei porti legge 84/94 " al fine di confermare la nostra assoluta determinazione sui temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Abbiamo raggiunto quell'obbiettivo, non senza difficoltà, dopo circa 3 anni di infinite discussioni, il che mi fa pensare che la convinzione che ci portiamo "appresso" noi sindacati, che abbiamo tenuto il piede sull'accelleratore da sempre, rischi di non trovare stessa sensibilità negli altri interlocutori. Non voglio far polemica, è un dato di fatto.
Su questo tema, come nel caso del protocollo dei porti Toscani, non possiamo e non dobbiamo fermarci alla sola applicazione del protocollo sul sito di pertinenza ma, come già sollecitato in sede di confronto al tavolo regionale, dobbiano dedicare grande attenzione a tutti i lavoratori che sono presenti in ambito portuale, che si integrano e condividono i momenti "operativi delle merci" e che sono temporaneamente presenti come stabilito dal dispositivo dell' art. 68 Codice della Navigazione, che permette il transito o la breve permanenza in ambito portuale, personale forse non provvisto della formazione necessaria. Sono le aziende che hanno il dovere di formarli.
E così ci ritrovaimo a condividere il dolore per la morte di un lavoratore, l'ennesima vita stroncata. Per cambiare marcia, per non perdere neanche un secondo di tempo è assolutamente giusto cominciare, come deciso dalla Filt di Livorno per oggi sabato 23 luglio, da un'assemblea congiunta tra i lavoratori dei trasporti e della portualità sul tema della sicurezza".
Riccardo Barontini (Filt Cgil Toscana)
Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze
Fonte: Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze
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