Ri-Tratto di Calcinaia: passato, presente e futuro della città in una canzone

La sua storia antica, i suoi giovani d’oggi, i suoi valori di sempre. Passato, presente e futuro di Calcinaia si incontrano tra le righe di un pentagramma per dare vita a un ritratto a tinte più che mai realistiche e veritiere. Si tratta della canzone “Ri – tratto di Calcinaia”, scritta dal calcinaiolo doc e dipendente comunale Renzo Tempestini, musicata dal Maestro Odoardo Fontani.
È bastata una sola interpretazione, decisamente magistrale, a rendere il brano un cult per Calcinaioli e Calcinaiole. Un inno intonato dalla “Familiola’s Band” che, per la prima volta, Venerdì 29 Luglio, da Piazza Rita Levi Montalcini si è elevato sopra i tetti e le vie del centro storico, fino a lambire le rive dell’Arno. Un canto ricco di attualità, ma soprattutto di saggezza e cenni storici, destinato a sua volta a far storia.
“L’idea di questa canzone – dichiara Renzo Tempestini - è nata circa un anno fa, dal mio primo incontro con Odoardo Fontani. Il Maestro mi chiese di aiutarlo a comporre un brano dedicato alla storia calcinaiola e io accettai di buon grado l’invito. Da allora sono iniziate le mie ricerche. Ho raccolto del materiale in alcuni archivi, tra cui quello Provinciale e quello Regionale. Ma non mi sono limitato soltanto ai fatti e agli eventi storici: ho creduto importante recuperare anche quegli aspetti della quotidianità che hanno segnato la nostra infanzia, la giovinezza dei nostri genitori o la vita dei nostri nonni. Ho cercato in qualche modo di recuperare la nostra memoria collettiva per portare alla luce un ritratto fedele del nostro paese”.
Il passato non è però l’unico protagonista di “Ri – tratto” di Calcinaia”. “La mia opera – continua l’autore -non vuol essere un ritratto statico di una realtà, una fotografia in bianco e nero destinata a sbiadirsi e cadere nell’oblio. Vuole piuttosto essere un insieme di “tratti” vivi e vividi (da qui il titolo). Proprio per questo ho voluto inserire anche alcuni riferimenti al presente, in primis ai nostri giovani. Spinti dall’individualismo e dall’indifferenza della società moderna, ragazzi e ragazze vivono sempre più spesso come isole, si disinteressano della vita sociale, hanno smarrito il senso di comunità che dovrebbe invece essere alla base di una cittadinanza attiva e di un buon vivere civile”.
“La speranza è dunque che “Ri – tratto” di Calcinaia” possa rappresentare un piccolo contributo per ricostruire assieme un sentimento di appartenenza e di unione condivisi. Vorrei che, attraverso l’emozione della musica, le mie parole potessero andare a toccare le corde più profonde di tutti i cittadini, facendo loro percepire l’esigenza di stringersi attorno a una storia, a tradizioni, a saperi comuni, punto di contatto e incontro tra tutti coloro che vivono questo territorio, indipendentemente dalla loro età o dalla loro provenienza”.
Riportiamo di seguito il testo della canzone, che ci auguriamo di poter presto riascoltare, eseguita nuovamente dal vivo o, chissà, incisa e diffusa anche fuori dai confini calcinaioli.

RI – TRATTO DI CALCINAIA (VICO VITRI)
Storia millenaria
respiri Calcinaia
sul fiume da Leonardo deviato.
Fra le torri, dentro il bosco
c’è un profumo, lo conosco.
Penso ai tuoi tesori
né spezie né broccati, ma ciottoli di terra lavorati
nella grancia la fatica è signora di tua vita.
Tavole sguarnite e giammai imbandite
il profumo della carne non sapevi
pesce d’Arno … quell’odor riempiva le dimore.
La sua Storia avanza
l’America è lontana … allora ti sei fermata in quel Midi francese.
Tu che sei un po’ rossa, un po’ bigotta, un po’ beghina
senza eroi da mettere in vetrina …
Hai vissuto per la Piaggio
non c’è stato altro miraggio
non è ancora finita
la tua missione antica…
Vedo i tuoi ragazzi
al computer, al cellulare
lungo il fiume
che emozione.
Non sanno che tra poco tutto ciò sarà desueto.
Tu li vedrai insieme, in tanti, ma son soli
tu li vedrai smarriti
che temon l’avvenire
insegna quei valori
che restin per la vita.
E parla loro ancora di quei profumi antichi, merende bicolori, cicoria e mai caffè …
E parla loro ancora di un borgo coraggioso che non ha mai tradito
quella parola data.
Ed io Pisano vero
ti onoro Calcinaia perché ti sei battuta temeraria
tu che potevi scegliere tra quel potente Giglio e Pisa marinara
guardando la tua gente
guardando le tue barche tu cittadella amica
scegliesti con la vita una città
di vele.

Fonte: Comune di Calcinaia - Ufficio Stampa

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